Salute

Gli over 65 rischiano la demenza anche con piccole quantità di alcol

AlcolBere anche moderate quantità di alcol incrementerebbe il rischio demenza.

A dirlo è uno studio del Veterans Health Research Institute di San Francisco che ha analizzato lo stato di salute per 20 anni di 1300 donne a partire da circa 65 anni di età.

Il rischio di ammalarsi di disturbi che andavano dal lieve deficit cognitivo alla piena demenza era maggiore fra quelle che bevevano più alcolici.

Inoltre, anche le donne che passavano dall'astinenza completa al bere erano a maggior rischio.

Quelle che bevevano con moderazione, ossia da 7 a 14 drink alcolici alla settimana, avevano inoltre maggiori probabilità di sviluppare problemi con la memoria e il funzionamento del cervello, che possono essere segni di una futura demenza.

“Nel gruppo di donne anziane esaminate, il consumo moderato di alcol non aveva una funzione protettiva”, ha commentato Tina Hoang, che ha condotto la ricerca presentata durante l'Alzheimer's Association International Conference.

Come opporsi alle vaccinazioni pediatriche

DissensoMentre incalza a Rimini la guerra per aumentare a forza la copertura vaccinale della popolazione, con lauti premi in denaro ai medici pediatri "virtuosi", sono numerose le famiglie che mi scrivono ultimamente per avere ragguagli su come manifestare alle autorità sanitarie il dissenso alle vaccinazioni pediatriche per i propri figli.

premesso che tale pratica è ormai del tutto legittima, in forza della mutata sensibilità collettiva nei confronti di tale tematica (leggi qui per i dettagli; anche l'obbligo scolastico può essere tranquillamente assolto dai non vaccinati), eccovi un vademecum per poter esercitare il diritto alla obiezione vaccinale in modo corretto, e senza conseguenze giuridiche di rilievo (a parte una possibile mini multa, che molte Regioni ormai nemmeno applicano o hanno abolito...).

Prima di tutto, è necessario che il dissenso alle vaccinazioni sia scritto (raccomandata con ricevuta di ritorno) e motivato.

Quando arriva la comunicazione dell'incontro fissato per le vaccinazioni, rispondete al mittente dichiarando, entrambi i genitori, la volontà di non voler vaccinare i propri figli, per le ragioni che seguono:

1) mancata allegazione dei foglietti illustrativi (c.d. bugiardini) dei vaccini, oltre che mancata precisa indicazione dei lotti vaccinali completi di tutti i dati identificativi dei farmaci che si intenderebbero utilizzare;

L'obesità causa lesioni o malattie articolari alle ginocchia

ginocchiaChi mette peso ha più probabilità di sviluppare dolore alle ginocchia rispetto a quelli che invece perdono peso o lo mantengono stabile.

È quanto emerge da una ricerca della Monash University di Melbourne.

Gli studiosi hanno reclutato 250 persone di età inclusa tra i 25 e i 60 anni senza alcun precedente di intervento chirurgico al ginocchio, lesioni o malattie articolari.

Più di tre quarti erano donne e molti erano obesi. Dopo due anni erano rimasti 196 partecipanti, dei quali più della metà aveva mantenuto il proprio peso, mentre il 14 per cento era ingrassato (in media 7 kg). Il 30 per cento, invece, aveva perso peso.

Secondo quanto riporta la Reuters, per ogni chilogrammo acquisito, il punteggio del dolore è salito di 1,9 punti su una scala di 500. La rigidità dell'osso era peggiorata di 1,4 punti (su una scala di 200) e la funzionalità di 6,1 punti (su una scala di 1700).

Lo studio non dimostra con certezza che i chili di troppo hanno causato il dolore, anche se i ricercatori lo considerano probabile.

Il legame tra aumento di peso e dolore era più forte nelle persone obese, che hanno sperimentato un aumento del dolore di 59 punti rispetto ai 6,4 dei non obesi. La perdita di peso ha portato invece solo a un piccolo miglioramento nel dolore.

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