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Funghi pericolosi: la resistenza ai farmaci antifungini mette in pericolo la salute umana

Funghi pericolosi: la resistenza ai farmaci antifungini mette in pericolo la salute umanaL'emergenza di funghi patogeni resistenti ai farmaci rappresenta una seria minaccia per il controllo delle malattie. Un rischio reale per la salute umana e animale, ma anche per i raccolti.

Sono i funghi naturali che hanno raggiunto la resistenza a un'ampia gamma di prodotti chimici.

Attualmente, funghicidi e antimicotici vengono usati come trattamenti primari per le malattie fungine negli esseri umani e nelle piante. Ma ora, gli scienziati dell'Imperial College School of Medicine di Londra(1) e dell'Università di Exeter(2) avvertono che il controllo dei funghi patogeni potrebbe diventare qualcosa di effimero, a causa della sua crescente capacità di resistere all'uso eccessivo di sostanze chimiche.

Questa scoperta dimostra che i trattamenti stanno diventando meno efficaci, il che a sua volta potrebbe portare a un aumento mondiale delle malattie umane causate da funghi, nonché a una maggiore perdita di colture alimentari e bestiame.

La cannella contro l'alitosi

La cannella è un ottimo rimedio contro l'alitosiL’alito cattivo può essere causato da molti fattori, che vanno da una scarsa igiene alla presenza di determinati batteri nella bocca.

I collutori commerciali spesso contengono moltissimi prodotti chimici e coloranti, che possono causare seri danni alla nostra salute. Senza contare l’alcool, che può attaccare il rivestimento delle gengive.

Se vuoi disfarti dell’alito cattivo, e rinfrescare la bocca in modo naturale, il seguente rimedio farà al caso tuo. Si tratta di un collutorio naturale a base di cannella, che puoi preparare facilmente a casa. Non ha alcun effetto secondario, è sicuro e non attacca lo smalto dei denti.

Hai bisogno di: 2 limoni, 1 tazza di acqua tiepida, 1 cucchiaino di bicarbonato e mezzo cucchiaino di cannella in polvere.

Versa in una bottiglia il succo dei due limoni, la cannella e il bicarbonato. Aggiungi l’acqua tiepida e mescola bene fino a far integrare tutti gli ingredienti.

Un prototipo di naso elettronico

NasoSiamo così abituati a usarlo in modo spontaneo e automatico, che non ci rendiamo conto di quanto l'olfatto guidi le nostre scelte e condizioni la nostra vita. Uno dei passaggi più famosi de 'À la recherche du temps perdu' di Marcel Proust è quello in cui il protagonista, assaggiando un dolce, ricorda l'infanzia passata dalla zia malata a Combray.

Gli aromi innescano ricordi o desideri che influenzano in modo subliminale gli esseri umani: un odore è capace di emozionarci, ricordandoci una persona o una situazione precisa. Negli anni Ottanta, il fisiologo inglese Krishna Persaud ha immaginato addirittura di utilizzare sensori chimici per realizzare uno strumento in grado di imitare il comportamento dell'olfatto naturale, dando vita al primo naso elettronico.

Il naso elettronico si compone di sensori che simulano i recettori olfattivi situati nelle narici e di un sistema di elaborazione dati che classifica gli odori mimando il ruolo della corteccia cerebrale; è però complicato riprodurre l'ampio spettro di applicabilità, perché a fronte dei circa 100 milioni di recettori utilizzati dall'olfatto umano i nasi elettronici attuali fanno uso di poche unità o al massimo decine di sensori.

Al momento questi dispositivi sono in grado di fornire risposte solo a problemi specifici e trovano applicazione soprattutto nel settore alimentare, dove rappresentano un valido supporto per il controllo della qualità dei prodotti.

In questo ambito svolge attività di ricerca anche l'Istituto di biofisica (Ibf) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Palermo, che ha utilizzato un naso elettronico per valutare la qualità delle mele ready-to-eat (pronte da mangiare) che, nonostante la durata di conservazione fissata dal punto di vista microbiologico a circa una settimana sotto refrigerazione, in pochi giorni subiscono degradazioni biochimiche che producono cattivi sapori e cambiamenti nell'aspetto. “Parametri di qualità come acidità, solidi solubili e fermezza sono stati determinati a diversi tempi di conservazione (0, 4, 8 e 12 giorni) e i dati ottenuti dal naso elettronico sono stati confrontati con la valutazione sensoriale eseguita da un comitato di giudici, esperti assaggiatori”, spiega Valeria Guarrasi, tecnologo alimentare e ricercatrice dell'Ibf-Cnr. “Il cambiamento aromatico delle fette di mela confezionate, inoltre, è stato analizzato rispetto a due modalità di conservazione: in aria e in atmosfera modificata, conservate entrambe a 4 °C. I nostri dati mostrano che i cambiamenti aromatici rilevati dal naso elettronico sono in accordo con quelli ottenuti dalle analisi fisiche e chimiche e dal panel di valutazione. Si conferma che la conservazione di prodotti in atmosfera modificata con azoto è capace di prolungare la shelf-life delle fette di mela fresca tagliata fino a una settimana in più rispetto alla conservazione in aria non modificata”.

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