Internet

Il codice a barre umano è una realtà

Codice a barreVORRESTI UN CODICE A BARRE PER IL TUO BAMBINO?

L’impianto di microchip sta diventando una pratica ordinaria per i nostri animali domestici, ma piacciono meno quando si propone di applicarli alle persone. In un’intervista in un programma radiofonico della BBC la scrittrice di fantascienza Elizabeth Moon ha riacceso il dibattito affermando che mettere il “codice a barre” ai neonati al momento della nascita è una buona idea: “Ciascuno dovrebbe avere un sistema di identificazione permanentemente collegato – un codice a barre se si vuole – un chip impiantato che assicuri un modo semplice, rapido ed economico per identificare gli individui“, ha detto a Forum, uno show settimanale…

Moon ritiene che gli strumenti più comunemente utilizzati per la sorveglianza e l’identificazione – come videocamere e test DNA – sono lenti, costosi e spesso inefficaci.A suo parere, dei codici a barre per umani permetterebbe di risparmiare un sacco di tempo e denaro. La proposta non è troppo inverosimile – è già tecnicamente possibile mettere un codice a barre ad un uomo – ma non si viola il nostro diritto alla privacy? Gli oppositori sostengono che rinunciare a coltivare l’anonimato ci porterebbe ad una società “orwelliana” in cui tutti i cittadini possono essere rintracciati.

Ci sono già, e sono sempre più numerosi, molti modi per monitorare elettronicamente la gente. Dal 2006, i nuovi passaporti statunitensi includono radio tag di identificazione di frequenza (RFID), che memorizzano tutte le informazioni sul passaporto, oltre ad una foto digitale del proprietario.

I droni spia di Google Street View

Drone GoogleNel 2009, l’amministratore delegato di Google e ora presidente esecutivo Erich Schmidt - già sotto tiro per la strategia adottata dalla sua compagnia, ovvero raccogliere, immagazzinare e estrarre ogni briciolo di dato personale – ha affermato alla rete televisiva CNBC: “Se fate qualcosa che volete tenere nascosto, forse, innanzitutto, non dovreste farlo”.

Non fa una piega. Perché mai preoccuparsi della sorveglianza se non abbiamo fatto niente di male?

Questo, senza fronzoli, è ciò che Erich Schmidt pensa della privacy. Non ce n’è. Non ne abbiamo bisogno. Non la vogliamo. Non è una cosa buona per noi. Ti fa solo apparire colpevole. Questa è la filosofia su cui si basa uno stato di polizia.

Google non si pente di leggere le e-mail degli utenti di Gmail, di dare un’occhiata ai loro dettagli personali nei social network, di tracciare le persone attraverso le loro ricerche, i loro acquisti e i loro modelli di lettura. Trae conclusioni e combina il tutto con altri dati creando un meraviglioso insieme. C’è poco che Google non sappia delle persone che utilizzano dispositivi portatili basati su Android.

Google non è l’unico “collettore di dati” là fuori (“data-hog” nell'originale, che suona come "maiale che si ingozza di qualsiasi dato", NdT), e forse non è quello che possiede la maggior parte di dati privati – questo è probabilmente Facebook – ma dispone di alcuni strumenti unici non legati ad internet. Ad esempio, le sue macchine Street View, che registrano a vista tutto ciò che succede in ogni quartiere nel mondo, raccogliendo inoltre dati wireless dalle reti di case ed aziende.

Creata interfaccia telepatica che manipola gli esseri viventi

Yoo Seung-SchikGli scienziati sono riusciti a creare un sistema che permette ad una persona di influenzare i suoi pensieri in un topo, più precisamente, muovere la coda. Questo è il primo caso documentato di telepatia destinato alla manipolazione.

Il ricercatore Yoo Seung-Schik che lavora presso la Harvard Medical School di Boston, con il suo team, dopo aver anestetizzato un ratto, lo hanno collegato ad un dispositivo che può incanalare direttamente ultrasuoni focalizzati (e non invasivi) verso la parte del cervello responsabile del movimento.

Un volontario umano è stato dotato di un casco che ha permesso tramite l’elettroencefalografia, di raccogliere e visionare i dati durante la trasmissione dei segnali. L’Interfaccia che è stata utilizzata è una sorta di cervello-computer, che traduce la funzione cerebrale negli ordini del computer. quindi utilizzando un computer collegato ad un essere umano e e uno al ratto, è stato stabilito un collegamento tra le due menti.

Appena ricevuto il segnale tra cervello-cervello interfaccia, gli scienziati hanno monitorato le onde EEG umane, proprio quando il volontario era mentalmente concentrato e cercando di far muovere la coda al ratto. Infatti durante questa fase si è potuto constatare che il ratto “agitava la coda” ed il ritmo delle onde era cambiato.

Il tutto è accaduto nel momento in cui il programma è stato attivato con il controllo del dispositivo ad ultrasuoni che serve appunto per la stimolazione cerebrale transcranica.

Pagine