Società

Il commercio dell'olio di palma è gestito dalla mafia

PalmeSave Our Borneo è una associazione ambientalista che si batte contro le attività illegali del settore dell'olio di palma. "Vogliamo preservare le foreste pluviali del Borneo per noi e i nostri figli - spiega - La conversione delle foreste in piantagioni di palma da olio sta distruggendo il nostro paese".

Su impulso di Save Our Borneo, nel 2011 la polizia ha avviato le indagini contro le attività illegali di dieci aziende dell'olio di palma Successivamente, la Corte costituzionale ha deciso che migliaia di ettari di piantagioni di palma da olio sono stati creati in violazione della Costituzione, in quanto indigeni e dei contadini sono stati scacciati dalle loro terre tradizionali per fare posto alle piantagioni.

Nel marzo 2012 gli abitanti del villaggio cade Kalang nella provincia di Central Kalimantan Nordins hanno denunciato un grave un crimine ambientale enorme: 7.000 ettari di foresta pluviale incontaminata sono stati rasi al suolo illegalmente per produrre cioccolato e il carburanti. Mille persone hanno perso la loro foresta, in cui raccoglievano gomma naturale e frutti. I terreni circostanti e le falde acquifere sono stati contaminati.

L'impresa responsabile è il gigante dell'olio di palma IOI olio - fornitore di Nestlé, Unilever e del produttore di biocarburanti Neste Oil. Tutte queste imprese vantano il loro impegno verso la "sostenibilità".

Con una lettera del 2008 di cui Nordin possiede copia, il ministero delle Foreste aveva revocato la licenza.

In Italia Fabrizio Cicchitto vuole più giorni di ferie

Fabrizio CicchittoSe avete presente la nota pubblicità “No Martini, no party”, beh, scordatevela! In tempi di crisi, non si può certo star qui ad annegare i dispiaceri in alcol e feste.

Da oggi, però, possiamo tutti seguire quel gran lavoratore di Cicchitto e arrogarci i nostri diritti al motto: “No ferie, no maggioranza”!

Sì, perché secondo l'agenzia di stampa Dire, che è stata ripresa in lungo e in largo nelle ultime ore, il capogruppo Pdl alla Camera avrebbe affermato: «Io ve lo dico, se ci volete far stare qui fino al 12-13 di agosto, sono problemi vostri.

A quel punto ve la dovrete trovare voi una maggioranza, in bocca al lupo». Tutto ciò rivolto al ministro dei Rapporti con il Parlamento Giarda.

Dunque, ricapitolando, i parlamentari possono vantare più di un mese di beate vacanze durante il break estivo (poveretti, con quel che lavorano durante l'anno, bisogna farli pur riposare!) e minacciano lo sciopero della maggioranza se li si obbliga a lavorare fino al 13 agosto al posto che al 3.

Se la politica è lo specchio del Paese, quindi, cari lavoratori, se il vostro capo viene da voi, dicendovi che non potete più prendervi le vacanze fino a metà agosto, ribellatevi e fate come Cicchitto: no ferie, no lavoro.

In Italia la Cassazione ha stabilito che si può coltivare in casa una sola pianta di marijuana

MarijuanaDal primo giugno (2012) possiede una piantina di cannabis sul terrazzo di casa non avrà problemi con la legge. Lo ha stabilito la Cassazione secondo la quale la coltivazione di una sola pianta di marijuana “non è idonea a porre in pericolo il bene della salute pubblica o della sicurezza pubblica”.

Il pronunciamento della Suprema Corte è arrivato in seguito al ricorso del procuratore generale della Corte di Appello di Catanzaro che aveva protestato per l’assoluzione di un ragazzo di 23 anni sorpreso con una piantina di Maria sul balcone della sua abitazione a Scalea (Cosenza).

Proprio per il fatto che si trattava di una sola piantina, quindi chiamando in causa la “modestia dell’attività posta in essere emerge da circostanze oggettive di fatto, come in questo caso la coltivazione di una piantina in un piccolo vaso sul terrazzo di casa con un principio attivo di mg 16, il comportamento dell’imputato deve essere ritenuto del tutto inoffensivo e non punibile anche in presenza di specifiche norme di segno contrario”.

In altre parole i supremi giudici – in base alla sentenza 25674 – hanno chiamato in causa l’assenza di pericolosità del gesto, che è quindi da non sanzionare penalmente, come invece specificherebbe il legislatore in caso di coltivazione di sostanze stupefacenti.

Una decisione senza precedenti, che creerà un importante precedente nella giurisprudenza e che, sicuramente, accenderà un focolaio di polemiche non da meno.

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