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La medicina ufficiale non cura le malattie. Lo afferma un chirurgo

Medicina«La medicina “ufficiale” è falsa ed è solo uno strumento di potere delle Multinazionali della Salute. Essa è incapace di curare le malattie, al massimo lenisce i sintomi apparenti spostandoli su altri organi e generando nuove malattie, che portano il paziente a un circolo vizioso di dipendenza dal sistema sanitario.»

La denuncia arriva nientemeno che da un chirurgo ortopedico con vent'anni d'esperienza, di cui quindici in ospedale. Lui è il dottor Giuseppe De Pace e la sua voce è uno sfogo nato da situazioni vissute in prima persona, durante l'esercizio della sua professione, e che lo hanno portato a riflettere sulla metodologia della medicina così come oggi noi la viviamo (e la subiamo).

De Pace ha visto morire un bambino di undici anni, affetto da linfoma non-Hogkin, in seguito a una terapia che prevedeva la chemio. «La letteratura internazionale parla di sopravvivenza dell'80% con i nuovi protocolli chemioterapici. Notizia molto confortante anche per me che vivevo per la prima volta da vicino questa esperienza», racconta il dottore. Che poi aggiunge: «L'equivoco nasce dal fatto che se il paziente muore dopo un mese per insufficienza renale o epatica, superinfezioni, etc provocai chiaramente dalla chemio, per la statistica non è morto di linfoma!»

Lui è il dottor Giuseppe De Pace e il suo è uno sfogo, pubblicato in una lettera aperta sul web, nato da situazioni vissute in prima persona.

Questo perché la visione della malattia “ufficiale” (che poi è più giovane di quella “alternativa”, come l'agopuntura, ad esempio, che ha oltre 5000 anni di storia) tratta il corpo come sistema biochimico, dove a ogni causa segue una conseguenza (il sintomo).

Morto David Crowley. Stava girando un film sul NUOVO ORDINE MONDIALE

David CrowleyDavid Crowley (29 anni), regista di “Gray State” – un film che denuncia il Nuovo Ordine Mondiale – è stato ritrovato senza vita insieme alla moglie Komel (28 anni) e alla figlia di 5 anni all’interno della loro abitazione.

A scoprire i cadaveri è stato il vicino di casa il quale, dopo essersi preoccupato di non averli visti per diverso tempo, si è affacciato alla loro finestra il 18 Gennaio scorso.

I corpi dovevano esser lì da settimane, ma nessuno se ne era accorto.

L’albero di natale aveva ancora le luci accese e i regali non erano ancora stati scartati. I vicini sono rimasti sconvolti, in quanto la famiglia di Crowley è sempre sembrata la famiglia modello.

Mai una lite, mai una discussione. Eppure la polizia di Apple Valley sospetta un “omicidio-suicidio”.

David Crowley era un veterano della guerra in Iraq ed era noto per il suo film intitolato “Gray State”.

Il film non è ancora stato rilasciato. La trama è la seguente: gli Stati Uniti si trovano ad affrontare un tremendo crollo finanziario, una dichiarazione di legge marziale, e una brutale repressione delle libertà civili.

Quasi tutti vogliono far parte del gregge...

Le pecore e il lupoLe pecore sono pecore non perché DEVONO esserlo, ma perché VOGLIONO esserlo

Alcune frasi sono dotate di un simbolismo immediatamente riconoscibile. Quando le sentiamo, sappiamo immediatamente a cosa e a chi si riferiscono, possono addirittura approfondire la comprensione di una determinata situazione, se applicate nel modo giusto. Riescono a spostare il nostro punto di vista permettendoci di osservare una determinata situazione in un modo completamente diverso. Potrebbero farci ridere, piangere, ma non rimarremo mai indifferenti di fronte a tali affermazioni.

Nel corso della storia ci sono sempre state persone che avevano ragione e, solitamente, una “maggioranza” che aveva torto, su ogni singolo problema. I difensori dell’ignoranza istituzionalizzata sostengono costantemente che la verità è “relativa” e che non dovrebbero essere criticati per le loro “opinioni”. Usano questo relativismo come copertura per la loro riluttanza ad ammettere di essere ignoranti. Vorrei chieder loro se credono di aver sempre ragione, di non avere nulla da imparare! Se la verità è “relativa”, se la moralità e i principi sono “grigi”, allora chi, potrà mai essere in torto nelle loro menti contorte? Sembrerebbe che le uniche persone che considerano assolutamente fuori luogo sono coloro che affrontano il sistema.

Quello che non riescono a capire è che le loro “opinioni” non sono frutto delle loro menti. Ciò in cui credono è semplicemente il risultato di un condizionamento. Sono disposti ad abbracciare il sistema, non importa quanto ingiusto sia, perché la loro intera identità è basata sulla sua esistenza. Non critichiamo le persone perché non sono consapevoli (tutti in un momento o l’altro della nostra vita non lo eravamo), ma le ammoniamo perché negano dei fatti palesi, al fine di evitare di ammettere che hanno torto e che, forse, sono stati ingannati dall’establishment. Come chiamiamo, allora, queste persone che rimangono ostinatamente ignoranti (o comodamente ignare) di fronte ai fatti e seguono il gregge (il pensiero mainstream) a scapito della verità?

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