Società

Riaperto il bunker di Cheyenne Mountain in Colorado Springs. Come mai?

Il bunker di Cheyenne Mountain in Colorado SpringsL’Ente militare per la difesa aerea degli Stati Uniti sta progettando di spostare le sue apparecchiature per le comunicazioni all’interno di un bunker nucleare costruito durante la Guerra Fredda dopo che è stato abbandonato quasi un decennio fa.

Il bunker di Cheyenne Mountain in Colorado Springs, che è stato il luogo delle riprese per la popolare serie Tv Stargate SG-1 è stato costruito nel 1965 per resistere ad un eventuale attacco nucleare sovietico.

A quel tempo era un centro vitale per lo Space Command degli Stati Uniti e per l’Aerospace Command Nord Defense (NORAD), che scansionava lo spazio aereo canadese e statunitense attraverso un sistema globale di missili balistici.

Il sito fu abbandonato nel 2006 a causa degli esorbitanti costi, e da allora il complesso è stato semplicemente messo in “standby”, il che significa che viene aperto solo quando richiesto. Ora il NORAD e l”US Space Command hanno deciso di tornare a riutilizzare quei bunker risalenti alla Guerra Fredda.

L’ammiraglio William Gortney, capo del NORAD e del Comando Nord, ha dichiarato che sarebbe necessario salvaguardare i sensori e i server sensibili da un potenziale attacco da impulsi elettromagnetici (EMP).

“A causa della natura stessa del modo in cui è stato costruito il sito di Cheyenne Mountain, esso non è mai stato progettato per sopportare gli effetti di tali emissioni anche se la sua struttura è particolarmente resistente”, ha dichiarato Gortney del Dipartimento della Difesa durante una conferenza stampa.

Il campo profughi di Yarmouk in Siria. L'inferno dei palestistinesi

Profughi di Yarmouk150mila palestinesi a Damasco rischiano la vita, tra la fame, le bombe del governo e il terrore dell'Isis.

Sui social, l'appello per salvarli.

150mila palestinesi dal 1957 hanno trovato rifugio nel campo profughi di Yarmouk, nella periferia di Damasco, in Siria.

Il primo aprile il quartiere è stato occupato dai guerriglieri dell’Isis e i rifugiati da giorni vivono sotto i missili del governo e nel terrore che i miliziani dello stato islamico stanno seminando tra la popolazione, stremata dalla fame e dalla paura.

La situazione del campo profughi è “al di là del disumano”, ha dichiarato Chris Gunness, un portavoce dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa).

Da quando sono partiti gli scontri non arriva cibo, acqua o medicinali. Migliaia di palestinesi, tra cui centinaia di bambini, rischiano di morire per fame e sete. Senza contare le esecuzioni sommarie delle ultime ore.

Su Twitter è partito l’hashtag #saveyarmouk, un appello per sensibilizzare il mondo sulle condizioni di questi profughi e per tentare di salvarli dalla fame e dalla solitudine internazionale.

Nasa e alieni: sappiamo dove sono...

Ellen Stofan NASA“Sappiamo dove cercare gli alieni ed abbiamo i mezzi per poterlo fare”.

Queste dichiarazioni incredibili arrivano dal capo ricercatore della Nasa, che afferma inoltre che tra circa 20 anni avremo le prove concrete e tangibili della loro esistenza.

Queste frasi sono state affermate durante una conferenza che si è tenuta in questi giorni a Washington.

Siamo finalmente pronti per la verità?

Gli alieni e le prove della loro esistenza

Martedì 7 Aprile 2015, si è tenuto a Washington un convegno, a cui hanno partecipato i leader scientifici della Nasa, che aveva come tema proprio la possibilità dell’esistenza della vita fuori dal nostro pianeta. Il verdetto è stato unanime: la vita c’è, e sappiamo anche dove andarla a cercare.

La più sicura di questo fatto è stata proprio Ellen Stofan, capo ricercatore della Nasa, che ha dichiarato che ci sono molte probabilità che nei prossimi 20 anni si riescano a trovare le prove certe dell’esistenza di altre forme di vita.

Vi riportiamo le dichiarazioni di Stofan: “Credo che riusciremo ad ottenere indizi molto chiari sulla presenza di forme di vita extraterrestri nel corso del prossimo decennio e probabilmente tra i 10 e i 20 anni nel futuro saremo in possesso di prove certe al riguardo”.

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