Foreste

Amazzonia: facoltoso compra 200mila ettari di foresta per preservarla

Johan EliaschNon capita tutti i giorni che un multimilionario spendi soldi per salvare il pianeta, anziché investire capitale per guadagnarci di più, è quello che il Signor Johan Eliasch ha fatto con parte della Foresta Amazzonica.

Il Signor Eliash è una persona molto importante nel suo campo, è il Presidente del consiglio di amministrazione e CEO della compagnia Head, conosciuta per l’equipaggiamento da tennis e da sci. È anche un banchieree un produttore cinematografico negli UK, membro anche della Fondazione Internazionale della Pace.

Nel 2006 dunque Johan Eliasch ha comprato 200 mila ettari della Foresta Amazzonica da una compagnia atta all’abbattimento di alberi in Brasile. Questo terreno ha un alto valore commerciale appunto per l’alta densità di alberi che si possono sfruttare per l’industria della carta. Johan Eliasch adora gli alberi e comprende quanto siano importanti per gli esseri umani.

L’imprenditore permetterà anche gli scienziati di utilizzare la sua terra per fini di esplorazione e di ricerca di specie sconosciute.

In una recente intervista concessa a Chanel 4, Eliasch ha espresso il suo amore per gli alberi e per la loro conservazione.

In 11 aree l’80% della deforestazione mondiale

Clicca per ingrandireSono undici are in tutto il mondo quelle in cui si concentra l’ottanta per cento della deforestazione. Dieci di queste si trovano ai tropici.

Le aree a rischio sono l’Amazzonia, la foresta atlantica, Gran Chaco, le foreste del Borneo, il Cerrado, il Choco-Darien, il bacino del Congo, le boscaglie dell’Africa Orientale, l’Australia orientale, il Grande Mekong, la Nuova Guinea e Sumatra. Questi ecosistemi sono tra i più ricchi al mondo di fauna selvatica, e ospitano le specie in via di estinzione, come oranghi e tigri.

Tutte queste aree sono essenziali per le popolazioni indigene che le abitano.

Fino a 170 milioni di ettari di foresta rischiano di essere perduti tra il 2010 e il 2030 lungo la linea del “fronte della deforestazione", se non verranno adottate misure per invertire il trend.

E’ quanto emerge dalla ricerca del WWF. “Immaginate un bosco che si estende in tutta la Germania, la Francia, la Spagna e il Portogallo spazzato via nel giro di 20 anni”, dice Rod Taylor, del WWF. “Dobbiamo scongiurare questo rischio e salvare le comunità e le culture che dipendono dalle foreste, e assicurare che le foreste continuino ad immagazzinare carbonio, filtrare la nostra acqua, il legno di fornitura e di fornire l'habitat per milioni di specie”.

Le foreste della Columbia Britannica favoriscono l'economia

Le foreste comunitarie del Canada favoriscono l'economiaL'Associazione delle foreste comunitarie della Columbia Britannica (Canada) ha pubblicato un rapporto che dimostra come le foreste comunitarie della provincia creino più posti di lavoro per metro cubo di legname, rispetto alla media del settore, per l’esattezza il 50 per cento più.

Il loro bilancio si assesta sui 1,6 milioni dollari annui, e il contributo in donazioni a progetti comunitari è di circa 100.000 dollari l’anno.

“La foresta comunitaria è di tutti e ciascuno si impegna a restituire i benefici ottenuti alla comunità locale", spiega il rapporto. L’associazione però ha cercato una metodologia specifica per misurare e monitorare i benefici di foreste comunitarie. Il campione che ha partecipato al test comprendeva principalmente le piccole comunità rurali con una popolazione media di 4.600 residenti. Trenta-sette per cento degli intervistati erano comunità al di sotto del migliaio di persone, che operano relativamente piccoli appezzamenti forestali con un taglio medio annuo di 34.000 metri cubi.

Nonostante le loro piccole dimensioni delle operazioni, i risultati mostrano quanto siano importanti foreste comunitarie per le loro comunità. Mentre ogni singola comunità ha le proprie priorità e motivazioni, il governo provinciale ha individuato quattro obiettivi principali: fornire benefici economici alle comunità e alla provincia; lo svolgimento di prestazioni sociali e di promozione della comunità, la sicurezza dei lavoratori forestali; lo sviluppo di relazioni tra aborigeni e non-aborigeni, il rispetto delle priorità ambientali.

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