Caos

Siamo tutti dentro il caos, quello che ci annienterà

CaosI tempi in cui ci tocca di vivere stanno diventando cupi e tetri. Pur senza concedere nulla al pessimismo della ragione, sentire un pontefice evocare la Terza Guerra Mondiale, il segretario della Nato non escluderla come scenario, e importanti giornali proporci quotidianamente una mappa dei conflitti che incendiano le regioni strategiche del mondo in cui viviamo, non è certo rassicurante. Soprattutto perché la realtà incasella e aggiunge giorno dopo giorno le conferme che la pallina collocata sul piano inclinato continua a scivolare pericolosamente. Accelerando.

Ma le guerre non sono una fatalità. Possono esplodere quando un incidente accelera i processi storici; ma si verificano perchè ci sono forze materiali che hanno spinto i processi verso la rottura, lo scontro, il “clash tra le potenze”, come scrissero in un ottimo libro Petras, Casadio e Vasapollo. La cosa che colpisce – che deve colpire anche gli ottusi “di sinistra” – è che il novanta per cento dei focolai di conflitto circonda l’Europa come un cerchio di fuoco.

L’ovest appare pacifico solo perché confina con l’Atlantico, un oceano che divide l’Europa dagli Stati Uniti, ovvero la sponda da cui arrivano le spinte più forti a coinvolgere l’Europa verso il “clash”. La linea intrapresa dai governi dell’Unione Europea sulla crisi e il conflitto in Ucraina è emblematica. Gli Usa spingono i paesi europei verso il conflitto con il più grande e armato di essi: la Russia.

Il prossimo vertice Nato a Newport appare foriero di pessime decisioni che accentueranno e non depotenzieranno i pericoli di guerra sulla frontiera est. Resistenze e dubbi, se ancora esistono, abitano menti silenziose.

In Cina muoiono ogni anno 600mila lavoratori

Morti suil lavoro in CinaNon sembra esserci soluzione. Le autorità continuano per la loro strada: pronta costruzione agglomerato urbano grande circa due terzi dell'Italia.

Ogni anno 300 mila americani muoiono per problemi di obesità, si tratta di dati preoccupanti, certo, ma non sono niente in confronto alle 600 mila persone che ogni anno muoiono in Cina a causa del lavoro, più in particolare, delle numero eccessive di ore lavorative.

I dati sono stati riportati da China Youth Daily e China Radio.

La media di questa scioccante statistica è di 1.600 persone al giorno, persone che lavorano senza mai fermarsi e che arrivano al collasso. Il dramma colpisce anche ragazzi in giovane età, tra i 24 e i 25 anni: "In Cina in molti credono che le cose si fanno per migliorare di continuo i benefici della nazione, sviluppare l'economia e dimenticarsi di se stessi" dichiara Yang della Capital University "Ma sicuramente non bisogna dimenticare che questo porta, alla fine, un danno alla nazione e alle proprie famiglie".

È rarissimo vedere negli uffici qualcuno che mette una foto con la propria famiglia, solitamente i propri figli vengono cresciuti dai nonni in province distanti da dove lavorano i genitori.

In Iraq le bombe Usa continuano a produrre orribili malformazioni congenite sui bambini

Barack ObamaL’Inter Press Service (IPS) ha rivelato che le crudeli conseguenze della guerra continuano a scatenarsi sui bambini dell’Iraq, dato che le armi impiegate dagli Stati Uniti hanno lasciato orribili malformazioni congenite sui bambini iracheni, e il problema non mostra segni di una diminuzione.

Il portavoce dell’ospedale di Fallujah, Nadim al-Hadidi, ha detto all’IPS che “nel 2004 gli americani hanno sperimentato su di noi ogni genere di sostanze chimiche e ordigni esplosivi: bombe a vuoto (termobariche, N.d.T.), fosforo bianco e uranio impoverito … per loro siamo stati tutti delle cavie da laboratorio.”

L’IPS osserva che questo mese il Ministero della Sanità iracheno è deciso a intraprendere in stretta collaborazione con l’OMS la sua prima indagine sulle malformazioni congenite nei governatorati di Baghdad, al-Anbar, Dhi Qar, Sulaymaniyya, Diyala e Bassora.

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