Aprire il cuore significa aprire la porta vibrazionale della libertà (seconda parte)

SpiritualitaNel seguito la traduzione (sintetizzata) della seconda parte della newsletter di David Icke dello scorso 13 maggio 2012. (prima parte QUI) Come dicevo nella prima parte, Icke è appena tornato dal Perù, dove – con un gruppo internazionale - ha festeggiato i suoi 60 anni. Vi ha fatto ritorno dopo la prima volta “fatale” del 1991 quando la sua vita cambiò’ radicalmente dopo una esperienza insolita, una sorta di “illuminazione”.

“Sulla via di ritorno in Perù, ci siamo fermati anche nella regione di Hayu Marca, nota come “la porta del diavolo” e si pensa sia un portale interdimensionale, uno stargate. Il suo nome significa “porta degli dei”. Ah si? E quali dei sarebbero dunque?...

Molti newagisti parlano di stargate e via discorrendo, ma la questione è: anche se fosse vero, a quale realtà o dimensione conducono questi portali? Questo è il pezzettino che spesso manca nella equazione … e se queste “porte degli dei” portassero veramente in un’altra realtà … non era quella che desideravo visitare, grazie tante.

Mentre alcune persone stavano provando “la porta”, io me ne stavo seduto a distanza su una roccia. Ad un certo punto sento arrivare una serie di grida da quella direzione. Quindi un membro del gruppo mi si avvicina dicendomi di non andare in quella direzione perché è orribile e che uno stava proprio avendo là una brutta esperienza.

Mi affretto quindi in quella direzione per vedere che succede. Vedo un gruppo di persone intorno ad un uomo seduto nel mezzo di alcuni di questi pilastri ed altri che cercano di confortarlo. La persona è notevolmente stressata e si tiene la testa tra le mani dibattendosi.

Smettere di fumare? Non è mai troppo tardi!

Smettere di fumare>Uno studio del German Cancer Research Center condotto in Germania ha rivelato che smettere di fumare anche in età avanzata favorisce, come conseguenza diretta, la riduzione del tasso di mortalità a causa di malattie cardiovascolari e tumorali.

Questa recente scoperta, che è stata effettuata mettendo assieme dati da ricerche precedenti svolte in 17 paesi diversi, è stata pubblicata sulla rivista Archives of Internal Medicine. Si tratta di una meta-analisi della letteratura medica sul fumo e la salute degli anziani che evidenzia una riduzione della mortalità quando si smette di fumare, anche in età avanzata, dopo i sessant’anni.

I ricercatori hanno analizzato ben 17 studi effettuati in sette diversi Paesi: Stati Uniti, Cina, Australia, Giappone, Inghilterra, Spagna e Francia. Ricerche sul fumo e la mortalità negli over 60 pubblicate tra il 1987 ed il 2011. Alcuni di questi studi hanno seguito i pazienti per cinquant’anni, con campioni anche importanti fino a 877.243 partecipanti.

I fumatori anziani rispetto ai non fumatori hanno un incremento della mortalità relativa pari all’83%. Chi smette, invece, anche se in età avanzata, ha un aumento del rischio di mortalità del 34% rispetto ad un anziano non fumatore. Gli autori dello studio spiegano che quando si smette di fumare l’organismo inizia immediatamente ad accumulare dei vantaggi e dei benefici per quanto riguarda la propria salute, ed in particolare, si conquistano dei giorni preziosi di vita in più.

Le salutari proprietà del peperoncino rosso

Peperoncini rossiIl peperoncino previene la crescita dell’Helicobacter pylori, batterio responsabile di gastriti e di ulcere; sotto forma di pomata attenua i dolori reumatici, le nevralgie e il mal di testa; migliora la circolazione del sangue, abbassa il colesterolo, favorisce la digestione, riduce il gonfiore addominale e facilita l’eros perché la capsicina, sostanza di cui il peperoncino è ricchissimo, agevola la vasodilatazione, favorendo l’erezione.

Non è finita qui. Si è scoperto anche che il peperoncino brucia le cellule tumorali. Sören Lehmann dell’università di Los Angeles, autore dello studio ha scoperto che la capsaicina, l’alcaloide principale responsabile della sensazione di piccante prodotta dai peperoncini, è in grado di indurre le cellule tumorali del cancro alla prostata ad innescare il processo di apoptosi, ossia una sequenza di autodistruzione presente nelle cellule.

Lo studio condotto sui topi ha dimostrato che la capsaicina è in grado di indurre l’apoptosi di circa l’80% delle cellule tumorali, e in alcune culture in vitro di cellule umane ne ha bloccato o ridotto notevolmente la proliferazione. Secondo Lehmann la dose somministrata ai topi corrisponderebbe, per una persona di 90 chili, a 400 milligrammi di capsaicina, a sua volta pari al consumo di tre-otto peperoncini della varietà habañera, considerati i più piccanti del mondo. Il contenuto di capsaicina può infatti variare notevolmente a seconda del singolo frutto, oltre che della varietà.

Uno studio realizzato da Richard Mattes e Mary Jon Ludy della Purdue University di West Lafayette, in Indiana (Usa) ha evidenziato invece che il peperoncino è in grado di bruciare le calorie del pasto, eliminare i morsi della fame e aiutare l’organismo a ottimizzare la digestione degli alimenti e l’assorbimento delle sostanze nutritive.

Pagine