- In:
- Posted By: Redazione
- Commenti: 9
Le donazioni degli SMS per i terremoti diventano fondi da trasformare in prestiti
La domanda che in molti si pongono è: dove finiscono questi soldi?
La risposta potrebbe non piacere a molte persone che hanno deciso di donare. In realtà, ad essere precisi, è impossibile conoscere la destinazione d'uso di quei soldi.
Si può fare riferimento al caso più recente, quello del terremoto che colpì L'Aquila nel 2009. In quel caso vennero raccolti 5 milioni di euro, una cifra impressionante che dà l'idea di quanti italiani rimasero colpiti dal devastante sisma che ha distrutto la città abruzzese.
Come sono stati impiegati?
La sorpresa è che per quanto chi dona immagina di fornire un aiuto immediato (l'idea è connaturata alla "modalità" di donazione, immediata) la realtà dei fatti è un'altra. Il denaro raccolto nel 2009 è stato affidato dalla Protezione Civile ad Etimos, un consorzio finanziario internazionale che si occupa di microcredito in molte realtà in giro per il mondo.
Per farci cosa?
Concedere prestiti a "tassi agevolati" a persone ed imprese coinvolte nel sisma.
Nessun "regalo", quello che la gran parte dei donatori avrebbe immaginato, e per quanto siano "a condizioni vantaggiosissime" si tratta per sempre di un prestito da rimborsare. Fra l'altro dei 5 milioni di raccolti 470 mila euro sono stati utilizzati "per oneri riferibili alla gestione del progetto", costi che (giurano i responsabili) sono "largamente insufficienti".