Human Connectome Project: mappare il funzionamento e la struttura del cervello umano

Human Connectome ProjectStudiare la 'forma' del nostro cervello può fornirci sorprendenti indizi sulla nostra personalità e sul rischio di sviluppare disturbi mentali. La scoperta, pubblicata su Social Cognitive and Affective Neuroscience, è di un gruppo di ricerca internazionale che coinvolge l’Ibfm-Cnr, l’Università di Tor Vergata e l’Università Magna Graecia

In uno studio pubblicato sulla rivista scientifica 'Social Cognitive and Affective Neuroscience', un team internazionale di ricercatori provenienti da Italia, Regno Unito e Usa (Luca Passamonti - Università di Cambridge e Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche Ibfm-Cnr; Nicola Toschi - Università Tor Vergata di Roma; Roberta Riccelli - Università Magna Græcia di Catanzaro; Antonio Terracciano - Università della Florida) ha analizzato più di 500 risonanze magnetiche cerebrali ottenute nell’ambito di 'Human Connectome Project', un’iniziativa statunitense di grandi dimensioni che ha l’obiettivo di mappare il funzionamento e la struttura del cervello umano.

Nello specifico, i ricercatori hanno studiato le differenze anatomiche della corteccia cerebrale in più di 500 individui sani attraverso l’uso di tre indici: lo spessore, l’area ed il grado di girificazione o 'ripiegamento' corticale (in altre parole da quante 'fessure' e 'rigonfiamenti' è caratterizzata la superficie cerebrale). Il principale scopo dello studio era valutare come ognuna di queste misure, che caratterizzano la struttura delle diverse aree cerebrali, fosse collegata ai cinque principali tratti di personalità.

Le donne possono prevenire l'ictus con gli agrumi

AgrumiI ricercatori della Norwich Medical School, University of East Anglia (USA) hanno scoperto che le donne che mangiano regolarmente agrumi, in particolare arance e limoni sono più protette contro l’ictus.

Lo studio condotto su 70.000 donne americane ha dimostrato che un consumo regolare di agrumi riduce il rischio di infarto cerebrale.

La ricerca puntava a scoprire i benefici generali dei flavonoidi, antiossidanti naturali presenti nella frutta, nella verdura, nel cioccolato e nel vino rosso.

Gli scienziati si sono imbattuti in un dato molto interessante. Il consumo di flavonoidi riduce il rischio di ictus, ma quello di arance, pompelmi e limoni ha un ulteriore beneficio, proteggendo fino al 19% in più dal pericolo di ictus.

Tutto merito dell’azione anti-infiammatorio dei flavonoidi che favoriscono il funzionamento dei vasi sanguigni.

Molto importante è anche l’alto tenore di vitamina C degli agrumi, riconosciuta come un fattore di riduzione dell’ictus.

Antartide: una crepa lunga 175 chilometri

Piattaforma Larsen CDopo aver scoperto una crepa enorme nella piattaforma di ghiaccio antartica Larsen C, gli scienziati dicono che presto questa diventerà uno dei più grandi iceberg del pianeta. In effetti, potrebbe essere un iceberg grande il doppio del paese europeo Lussemburgo.

Gli esperti del Regno Unito dicono che il crack, ovvero la crepa, si è allargata di molto, tanto da essere grande come il grattacielo di 95 piani a Southwark, Londra, che fa parte di London Bridge. La sua altezza è di 309,6 metri (1.016 piedi). Questa è davvero una cattiva notizia, dato che Larsen C è la quarta piattaforma di ghiaccio più grande dell’Antartide e, secondo quanto riferito dalla rivista scientifica Nature, dall’inizio di quest’anno, la sua crepa si è spostata di almeno 10 chilometri di più. Attualmente, la crepa è già lunga 175 chilometri.

Quando l’iceberg finalmente si separerà dalla piattaforma di ghiaccio, sarà uno dei più grandi mai registrati nella storia, anche se è difficile prevedere quando il distacco accadrà, ma prima o poi questo avverrà.

Gli scienziati del British Antarctic Survey (BAS) sono coinvolti in un programma di ricerca a lungo termine per il monitoraggio delle piattaforme di ghiaccio, al fine di comprendere le cause e le implicazioni dei rapidi cambiamenti osservati nella regione. Le nuove fotografie sono state raccolte da esperti che hanno sorvolato la piattaforma di ghiaccio, effettuando poi dei rilevamenti raccogliendo dati molto utili con le apparecchiature scientifiche a terra.

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