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Esiste una relazione tra stress e dermatite?
Innanzitutto il merito di aver apportato un significativo contributo scientifico alle ricerche sullo stress è di un neuroendocrinologo austriaco, tale Hans Selye, che nel 1936 nel corso di una serie di esperimenti sottopose i topi da laboratorio a quotidiane iniezioni e verificò che a prescindere dalla sostanza iniettata, soluzione fisiologica o altro, i ratti manifestavano gli stessi sintomi.
Comprese, pertanto, che esisteva una stretta relazione tra lo stimolo esterno pericoloso o minaccioso, rappresentato da quelle “quotidiane iniezioni”, e la reazione biologica interna dell’organismo.
Lo stress, altro non è che “la risposta aspecifica strategica dell’organismo innanzi a situazioni di possibile pericolo, o comunque di fronte ad avvenimenti imprevisti”.
Secondo la sua teoria lo stress si sviluppa attraverso tre fasi:
- fase iniziale di allarme, in cui si attivano una serie di processi psicofisiologici;
- fase di resistenza, in cui l’organismo tenta di adattarsi;
- fase finale di esaurimento, in cui l’organismo privato di tutte le sue scorte energetiche non ha la capacità di continuare a difendersi e adattarsi. Selye definì l’intera sequenza come Sindrome generale di adattamento (SGA).