Pediatria

I bimbi vaccinati diventano clienti fissi delle farmaceutiche

Secondo voi a cosa servono i vaccini?Credete davvero che proteggono dalle malattie? Assolutamente NO!Bensì è L’ESATTO CONTRARIO,fanno diventare a chi li assume un CLIENTE A VITA delle lobby farmaceutiche,in quanto i vaccini sono LA SPINA DORSALE dell’industria farmaceutica,il punto di partenza che NON FA sviluppare un individuo in modo completamente sano,in modo da farlo ricorrere in futuro a farmaci….. Un bambino che non viene vaccinato invece cresce in modo sano, con difese immunitarie molto più elevate di chi si fa vaccinare,e quindi raramente sarà costretto in futuro a ricorrere a farmaci…un vero fallimento per l’industria farmaceutica…..

500% più malattie, rispetto ai bambini non vaccinati.

I sospetti sono stati confermati per coloro diffidano di vaccinare i loro figli.

Un recente ampio studio conferma altre indagini di studio indipendente (da Big Pharma) confrontando bambini non vaccinati ai bambini vaccinati. Tutti mostrano che i bambini vaccinati hanno da 2 a 5 volte più malattie infantili, malattie ed allergie, rispetto ai bambini non vaccinati.

In origine, il recente studio ancora in corso, confrontato bambini non vaccinati contro un sondaggio sanitario nazionale tedesca condotta da KiGGS che coinvolge oltre 17.000 bambini fino a 19 anni. Questo indagine e studio è attualmente ancora in corso ed è stato avviato da un medico omeopata classico, il dott. Andreas Bachmair.

Essere troppo permissivi con i propri figli è un gravissimo errore

Bullismo“Troppe coccole sbagliate”. In Svezia figli liberi di fare quello che vogliono. Ma per prepararli alla vita adulta ci vuole pugno duro.

Alcuni dei Paesi che storicamente si sono sempre vantati del loro illuminato stile genitoriale, concentrato principalmente sul bambino stanno, a quanto pare, avendo i primi ripensamenti circa il lasciare i loro figli fare quello che vogliono, quando vogliono.

Il Telegraph riporta le conclusioni di un accademico svedese che ha dichiarato che i genitori permissivi stanno creando una generazione di giovani adulti arroganti che mancano di empatia sociale e sono privi della capacità di far fronte ad eventi traumatici dopo un'infanzia di coccole. Così sono destinati ad rimanere amaramente delusi nella vita.

“I genitori dovrebbero agire come genitori e non come best friends", dice David Eberhard, psichiatra, padre di sei figli e autore di “Come i bambini presero il potere". “Essi dovrebbero preparare i loro figli alla vita adulta, insegnando loro come comportarsi e non trattarli come principi o principesse. In Svezia ad esempio, pensano che qualsiasi forma di intervento nei confronti del bambino sia come una sorta di molestia".

Lo psichiatria ha poi concluso: “I cosiddetti esperti ritengono che i genitori dovrebbero negoziare, piuttosto che punire. Ecco, credo che hanno frainteso il concetto di genitorialità. I bambini in realtà non sono così fragili come pensano".

Da cosa scaturisce la paura del buio nel bambino

Paura del buioTutti noi tendenzialmente abbiamo paura del buio, soprattutto i bambini che a partire dal sesto mese di vita sono già in grado di distinguere situazioni sicure e/o di pericolo.

I bambini hanno la capacità di percepire la realtà che li circonda e quindi di assegnare ad ogni evento o situazione un concetto positivo o negativo.

In questa fase della loro vita e negli anni successivi il ruolo dei genitori è importantissimo.

Il comportamento dei genitori infatti non dovrebbe mai instillare nella mente del bambino delle sensazioni di pericolo ingiustificate.

A tal proposito esistono alcuni semplici accorgimenti che ogni genitore dovrebbe seguire.

Una luce inutilmente accesa

Visto che il bambino non nasce con la paura del buio non bisognerebbe mai lasciare accesa la luce, durante la notte, della stanza in cui dorme. Questa situazione potrebbe stimolare nel bambino la sensazione di paura, soprattutto nel momento in cui lo si lascia al buio. Quando il bambino è abituato a dormire sempre con la luce accesa, con il passare degli anni non riuscirà più a farne a meno. Sarebbe per il bambino un cambiamento di abitudine. È risaputo infatti che cambiare un'abitudine è molto difficile anche per gli adulti.

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