Infanzia violata

In Italia ogni due giorni scompare un bambino

Ogni anno almeno 10mila minori stranieri non accompagnati scompaiono in Italia a poche ore dal loro arrivo; di questi, pochissimi vengono ritrovati

Ogni due giorni in Italia sparisce un bambino e, purtroppo, quattro su cinque non fanno più ritorno a casa dalle loro famiglie, facendo perdere le loro tracce per sempre.

Secondo i dati pubblicati da “Sos Il Telefono Azzurro Onlus” in occasione della “Giornata internazionale per i bambini scomparsi”, su 177 casi gestiti nel 2017, soltanto il 16,9% si risolve in maniera positiva. Un dato che tradotto in parole povere ha un significato drammatico: circa 147 minori nell’ultimo anno sono morti o sono stati rapiti, per finire, spesso e volentieri, nei circuiti dello sfruttamento sessuale e del lavoro minorile.

Un numero che potrebbe essere ancora più grande se si tiene conto dei casi che non vengono in alcun modo segnalati alle autorità. Sono 8 milioni i bambini che scompaiono ogni anno, vale a dire 22.000 bambini al giorno in tutto il mondo. Sono i dati diffusi da Telefono Azzurro in occasione della Giornata Internazionale dei bambini scomparsi, che dal 25 maggio 2009 gestisce in collaborazione con il ministero dell’interno e le forze dell’ordine il numero unico europeo 116.000, attivo 24 ore su 24. Attraverso il servizio 116.000, l’associazione si è occupata, nell’ultimo decennio, di 1.125 casi di bambini spariti perché fuggiti di casa o da un istituto, o perché rapiti o sottratti da un genitore.

Il 2017 è stato uno degli anni più drammatici dall’attivazione del servizio, con 3,5 denunce a settimana. Il 64,5% delle segnalazioni riguardano la scomparsa di minori non accompagnati, giunti in Italia per sfuggire a povertà, guerra e situazioni d’emergenza. La fuga da casa, ovvero i casi di minori e adolescenti fuggiti da contesti familiari caratterizzati da abuso e violenza, ha un’incidenza del 12,4% e rappresenta la seconda causa di sparizione.

Lo stiramento del seno delle bambine. Una tortura poco conosciuta

Breast ironingNel Regno Unito, sono in aumento i casi di Breast ironing.

Una violenta e brutale pratica originaria del Camerun, che consiste nel premere ferri da stiro roventi sul petto delle bambine per cancellarne i seni.

Un rituale che inizia per le piccole tra gli 8 e gli 11 anni, con la presunta motivazione di sottrarre le giovani alle brame maschili.

E prevenire conseguenze non volute dei cambiamenti fisici legati alla pubertà, come molestie, gravidanze precoci, stupri. Ma la cosa più grave – che ha portato le Nazioni Unite ad inserire la stiratura del seno tra i crimini più diffusi contro le donne - è che il fenomeno resta un segreto all’interno di un circuito tutto al femminile.

Che spesso vede i padri restare all’oscuro di tutto. Nonostante le profonde ferite riportate dalle piccole vittime, che restano in silenzio, rassicurate da nonne e mamme sulla futura ricomparsa del seno con l’avanzare dell’età.

Per la maggior parte dei media i massacri dei bambini ucraini non fanno notizia

Bambina uccisa in UcrainaNonostante le diffuse e innegabili prove di crimini di guerra e violazioni dei diritti umani, poco è stato fatto per ritenere Kiev responsabile

Vera Graziadei, nativa dell'Ucraina orientale, è una nota attrice britannica, meglio conosciuta per il ruolo di “Elena” in “Peep Show” su Channel 4 (UK).

Il giorno dopo aver vinto il Premio Nobel per la Pace venerdì scorso, Kailash Satyarthi, in un'intervista a RIA News, ha esortato il governo ucraino a proteggere i cittadini ucraini e soprattutto i bambini: “È responsabilità del governo ucraino salvare i propri cittadini, in particolare i bambini. La sicurezza dei bambini sarà la loro massima priorità. Mi appello al governo ucraino in modo da garantire che tali incidenti contro i bambini non si verifichino in futuro”.

Secondo il recente rapporto delle Nazioni Unite, ben 3.660 persone sono state uccise e più di 8.756 sono state ferite in Donbass da quando Kiev ha lanciato la sua operazione militare nel mese di aprile. Anche se un cessate il fuoco è stato annunciato il 5 settembre, più di 330 persone sono morte da quel momento, tra cui 20 bambini. L'UNICEF ha dichiarato che almeno 35 bambini sono stati uccisi nel conflitto ucraino e 87 sono stati feriti.

Human Rights Watch ha già invitato i sostenitori internazionali dell'Ucraina a “sollecitare il governo ucraino a rispettare rigorosamente il diritto internazionale umanitario, compresa la fine di qualsiasi utilizzo da parte dell'esercito ucraino di razzi Grad in zone popolate”.