Strategie

L'Ue manipola l'opinione pubblica in tema di clandestini

L'Ue manipola l'opinione pubblica in tema di clandestiniHacker identitari hanno di recente violato la casella email privata del premier ceco, il socialdemocratico e pro-immigrati Bohuslav Sobotka, pubblicando su Internet interi messaggi, anche su delicati temi politici.

Il contenuto delle comunicazioni riguarda in primo luogo la crisi dei clandestini.

Indicativo a questo proposito un messaggio inviato al primo ministro Sobotka dal suo consigliere politico Oto Novotny, nel quale si leggono una serie di suggerimenti sulla strategia di comunicazione da utilizzare sulla strategia del governo in tema dei profughi.

In un paese come la Repubblica ceca, nel quale circa l’80 percento della popolazione è contrario a politiche di accoglienza, la nota indica anche una serie di accorgimenti diretti a rendere meno intransigenti il fronte dei no.

Ovvero come manipolare l’opinione pubblica.

I pirati informatici spiegano sul loro sito white-media.

Info: “I neomarxisti del governo stanno programmando una campagna diretta a condizionarci sul piano emozionale, per spingerci ad annullare la nostra resistenza contro la politica del multiculturalismo. Rendendo pubblico questo materiale vogliamo dimostrare che la politica di accoglienza dei migranti ha gli aspetti del tradimento della nostra patria.

I progetti del Pentagono per manipolare la meteorologia

GeoingegneriaEd ora… una sigla oscura e minacciosa, OTW, Owning the Weather. Possedere il tempo (sotto il profilo meteorologico)… parole che fanno venire i brividi. Eppure questo è diventato da anni il “credo” del Pentagono, sempre a caccia di sistemi che offrano una maggiore letalità da contrapporre ai suoi nemici.

Da più di 40 anni gli Stati Uniti stanno incoraggiando la ricerca di ciò che è stato descritto come “modificazione del clima per scopi benefici”… anche se, in realtà, è per un possibile uso bellico.

Il capo di stato maggiore della US Air Force, generale Thomas D. White durante il meeting consultivo presidenziale Weather Control, dichiarò con fermezza che “possedere il tempo” costituiva un’arma molto più potente della bomba atomica”.

A prima vista, certo, l’idea di rendere fertili le zone aride aiutandone il clima, potrebbe sembrare la porta del paradiso: i popoli che da secoli si sono avvicendati nei deserti, rispettosi dell’acqua nascosta in profondi pozzi, arsi dal sole e dalla sabbia rovente, potrebbero avviare una nuova era di benessere con queste tecnologie moderne che consentono di spostare gli eventi meteorologici a loro favore sul pianeta. L’acqua è uno tra i quattro elementi che costituiscono l’universo secondo tutte le filosofie dell’antichità. L’acqua, chiamata “sorella” da Francesco d’Assisi per essere la principale fonte della vita, costituisce il 60-75 % del nostro corpo.

L'Italia è uno dei maggiori esportatori di armi

Armi italianePochi sanno che quando si parla di Made in Italy non ci si riferisce solo a cibo, moda e belle macchine, ma anche a un altro tipo di prodotto che nel corso degli ultimi 25 anni ha generato un giro d’affari, tra autorizzazioni e consegne, pari a 90 miliardi di euro.

Una vera e propria gallina dalle uova d’oro per il nostro Paese che però, quando ci vantiamo orgogliosamente del primato del marchio italiano nel mondo, non viene mai nominata.

Sicuramente non per modestia, forse un po’ per pudore, probabilmente perché fa un po’ comodo a tutti che non se ne parli continuando ad incassare in silenzio denaro vitale per le casse dello Stato.

L’italico “prodotto - gallina dalle uova d’oro” cui ci riferiamo sono le armi. Leggere (munizioni, pistole, fucili, esplosivi) e pesanti (elicotteri, carri armati, ecc.). Società come Beretta, Agusta Westland o Aermacchi, controllate del gruppo Finmeccanica, rappresentano infatti il meglio del meglio dell’industria mondiale. Non a caso in questo settore non solo siamo tra i più attivi al mondo, ma anche tra i migliori.

Secondo i dati del Sipri (Stockholm International Peace Research Institute) siamo al 12esimo posto nel mondo quanto a spese militari con 23,29 miliardi di euro di uscite nel 2014 (l’1,5% del PIL), mentre per quanto riguarda l’export di armamenti l’anno scorso ci siamo piazzati al nono posto nella classifica globale con un totale di 786 milioni di dollari (circa 700 milioni di euro) di entrate. Andando indietro nel tempo tra il 2000 e il 2013 l’Italia ha raggiunto addirittura il primo posto in classifica per esportazioni di armi comuni seguita da Germania Stati Uniti.

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