Strategie

Il famigerato trattato TISA

Julian AssangeSi chiama “Tisa”, acronimo di “Trade in services agreement”, ovvero “accordo di scambio sui servizi”. È un trattato che non riguarda le merci, ma i servizi, ovvero il cuore dell’economia dei paesi sviluppati, come l’Italia, che è uno dei paesi europei che lo sta negoziando attraverso la Commissione Europea.

Obiettivo: privatizzare tutti i servizi fondamentali, oggi ancora pubblici – sanità, istruzione, trasporti – su pressione di grandi lobby e multinazionali. «Un accordo che viene negoziato nel segreto assoluto e che, secondo le disposizioni, non può essere rivelato per cinque anni anche dopo la sua approvazione», spiega Stefania Maurizi su “L’Espresso”, che pubblica – in esclusiva un team di media internazionali – l’ultimo scoop di Wikileaks, l’organizzazione di Julian Assange. Gli interessi in gioco sono enormi: il settore servizi è il più grande per posti di lavoro nel mondo e produce il 70% del Pil globale. Solo negli Usa rappresenta il 75% dell’economia e genera 8 posti di lavoro su 10 nel settore privato.

Dopo il Gats del 1995 e il Ttip, il Trattato Transatlantico tuttora in discussione (anche quello a porte chiuse) per vincolare l’Europa alle regole commerciali americane sulle merci, mettendo fine alle tutele europee sul lavoro, l’ambiente, l’energia, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare, il Tisa punta dritto alla deregulation privatizzata dei servizi, coinvolgendo i mercati più importanti del mondo: gli anglosassoni Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda e Canada, i 28 paesi dell’Unione Europea, e poi Svizzera, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Israele, Turchia, Taiwan, Hong Kong, Corea del Sud, Giappone, Pakistan, Panama, Perù, Paraguay, Cile, Colombia, Messico e Costa Rica.

Il famigerato progetto di unificazione europea di Richard Coudenhove Kalergi

Addio EuropaL’immigrazione di massa è un fenomeno le cui cause sono tutt’oggi abilmente celate dal Sistema e che la propaganda multietnica si sforza falsamente di rappresentare come inevitabile.

Con questo articolo intendiamo dimostrare una volta per tutte che non si tratta di un fenomeno spontaneo.

Ciò che si vorrebbe far apparire come un frutto ineluttabile della storia è in realtà un piano studiato a tavolino e preparato da decenni per distruggere completamente il volto del Vecchio continente.

LA PANEUROPA

Pochi sanno che uno dei principali ideatori del processo d’integrazione europea fu anche colui che pianificò il genocidio programmato dei popoli europei. Si tratta di un oscuro personaggio di cui la massa ignora l’esistenza, ma che i potenti considerano come il padre fondatore dell’Unione Europea. Il suo nome è Richard Coudenhove Kalergi. Egli muovendosi dietro le quinte, lontano dai riflettori, riuscì ad attrarre nelle sue trame i più importanti capi di stato, che si fecero sostenitori e promotori del suo progetto di unificazione europea. (1)

Emergenza clima: Ban Ki Moon pianifica d'urgenza un summit

Ban Ki MoonUn vertice di capi di Stato e di governo sul clima a New York, tra dodici mesi, per preparare un accordo per contrastare il riscaldamento globale ed evitare alla Conferenza internazionale sul clima di Parigi del 2015 un flop clamoroso come quello di Copenaghen nel 2009.

Lo ha annunciato il segretario Ban Ki Moon nel corso del suo discorso di apertura della 68esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Il quinto rapporto dell'Ipcc (Intergoverntal panel for climate change), il cui vertice si è aperto ieri a Stoccolma, sarà ufficialmente pubblicato venerdì, ma sono stati anticipati alcuni dati.

Negli ultimi 15 anni vi sarebbe un'interruzione (“hiatus”) nella tendenza al riscaldamento globale. E tanto è bastato per ridare fiato ai negazionisti. Ma lo studio certifica anche che la responsabilità dei cambiamenti climatici è da attribuire alle attività umane con una probabilità di almeno il 95%.

Il testo illustra quattro scenari: il peggiore parla di un aumento del livello dei mari fino a 81 cm nel 2100 con l'incremento delle temperature di 4,8 gradi. Ampi tagli alle emissioni di gas serra potrebbero scongiurarlo.

Il summit d'emergenza si è reso necessario perché il Protocollo di Kyoto è scaduto nel 2012 e i vertici per un nuovo trattato globale sul clima non portano a nulla, mentre le emissioni di gas serra aumentano, nonostante i coraggiosi e costosi impegni assunti da alcuni Stati per tagliare le emissioni entro il 2020.

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