Allerte

Le industrie sapevano che lo zucchero era dannoso per la salute

Zucchero biancoIl film già visto per il fumo, con le industrie impegnate a mascherare gli effetti negativi dei propri prodotti anche con mezzi poco leciti, è avvenuto cinquant'anni fa anche per lo zucchero.

A scoprire la “pistola fumante” una ricerca su documenti dell'epoca pubblicata dalla rivista Jama Internal Medicine, da cui emerge che alcuni scienziati accettarono dietro pagamento di pubblicare ricerche falsate.

A rilevare i fatti è stata Cristin Kearns, ricercatrice dell'università di San Francisco, che ha trovato nei sotterranei della biblioteca di Harvard documenti su due famosi nutrizionisti dell'università, Fredrick Stare e Mark Hegsted, che lavoravano a stretto contatto con la Sugar Research Foundation, un gruppo di pressione delle aziende alimentari.

Il gruppo chiese a Hegsted di scrivere una review, un articolo che passa in rassegna le ricerche precedenti su un dato tema, che andasse contro i risultati di alcuni studi appena usciti che legavano il saccarosio alle coronaropatie.

“Il gruppo - si legge nell'articolo - pagò l'equivalente di 48mila dollari attuali a Hegsted e al collega Robert McGandy, che non rivelarono mai la donazione. I due misero da parte gli studi sullo zucchero, e conclusero che c'era una sola modifica alla dieta che poteva prevenire le malattie cardiache, la diminuzione di colesterolo e grassi saturi. Le loro review furono pubblicate nel 1967 dal New England Journal of Medicine, che all'epoca non chiedeva di rendere noti i conflitti di interessi”.

L'inquinamento acustico colpisce un europeo su quattro

Un nemico invisibile che può portare problemi di salute, ma con piccoli accorgimenti quotidiani si può combattere

Un europeo su quattro è esposto a inquinamento acustico, con possibili conseguenze per la salute. Si va dai disturbi del sonno ai problemi cardiaci. A riaccendere i riflettori su questo nemico invisibile è il report dell'Agenzia europea per l'ambiente che sottolinea come questo tipo di inquinamento coinvolga oltre 125 milioni di persone solo nel Vecchio Continente.

Le zone più rumorose individuate dal monitoraggio dell'Agenzia sono in Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi, ovvero quelle regioni con una più alta densità di popolazione, mentre al contrario, le zone più “silenziose” si trovano in Nord Europa, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia.

E in Italia? Alcune città sono più a rischio di altre: molto dipende dalla quantità di traffico stradale, ferroviario e aereo che coinvolge la zona osservata, ma anche dalla presenza di siti industriali e di tutto ciò che contribuisce a creare rumore.

Avviso per gli sportivi: fumo e sport sono inconciliabili!

Avviso per gl sportivi: fumo e sport sono inconciliabiliIl fumo altera in maniera negativa le prestazioni sportive: analisi delle cause. Gli effetti a breve termine del fumo sullo sportivo e gli effetti a lungo termine del fumo sullo sportivo

Chi fa sport, e ci tiene a farlo al massimo delle proprie capacità, non può fumare: il fumo, infatti, incidendo negativamente sul fiato e il rendimento muscolare, è causa di un minore rendimento sportivo.

Purtroppo però i grandi eventi sportivi diventano per le multinazionali del tabacco un potente canale pubblicitario. Le marche di sigari e sigarette sulle magliette degli sportivi e negli spazi pubblicitari degli stadi sono portatrici di veri e propri messaggi subliminali per gli spettatori seduti sugli spalti e per quelli incollati agli schermi televisivi.

Veniamo indotti a credere che il fumo non sia poi così pericoloso se è una competizione sportiva a farsene promotrice. La verità, invece, è che fumo e sport sono inconciliabili, per due ordini di motivi. Perché il fumo altera pesantemente ogni performance sportiva e perché “l'esercizio fisico non protegge in alcun modo dal rischio che un fumatore abituale ha di ammalarsi di cancro al polmone”.

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