Popolazione

La geoingegneria clandestina è correlata alle malattie degenerative

dr Russell L. Blaylock(NaturalNews) Negli anni 60, si iniziò un pacato dialogo scientifico sul cambiamento climatico globale e su come potesse essere manipolato.

Ciò che avrebbe potuto sfociare in una discussione produttiva per una protezione responsabile del clima della Terra e dell’ecosistema, invece si sviluppò in un esperimento scientifico pazzo e a fini di controllo.

Verso il 21° secolo, i jumbo jets venivano impiegati per far cadere dai cieli miliardi di dollari di alluminio, e non solo, in nanoparticelle.

Nel tentativo di riflettere lontano dalla terra, la luce solare e raffreddare le temperature del clima, questo esperimento scientifico ha sfruttato popolazioni intere, usando enormi quantità di metalli provenienti dall’aria, che letteralmente piovono giù e avvelenano tutti, lentamente, sottilmente.

Secondo il neurochirurgo dr Russell L. Blaylock, le nanoparticelle di alluminio che si trovano nelle chem-trails – scie chimiche- contribuiscono largamente alle malattie degenerative del nostro tempo.

Dati sconfortanti sulla salute degli italiani

Italiani sempre più malati cronici (4 su 10), sempre più vecchi, e con una prevenzione (programmi di screening, vaccinazioni ecc.) che segna il passo. La conclusione è poco consolante: è a rischio la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. È quanto afferma il rapporto Osservasalute, il ritratto della salute degli italiani presentato al policlinico Gemelli.

Spesa sanitaria nel 2025 sarà 7,2% del Pil

Le ultime previsioni sulla spesa sanitaria effettuate dal Ministero dell'Economia e Finanza, Ragioneria Generale dello Stato (Rgs) stimano che l'incidenza della sanità pubblica sul Pil, nel 2025, sarà pari a circa il 7,2%, nel 2035 al 7,6% e raggiungerà l'8,3% nel 2060. A questo quadro di spesa vanno aggiunte le risorse destinate all'assistenza di lungo periodo agli anziani non autosufficienti che, oggi, assorbono solo l'1,9% del Pil; la Rgs per questa tipologia di spesa, sempre nell'ambito dello scenario legato all'invecchiamento, prevede un aumento di tale quota che si attesterebbe, nel 2025, a circa il 2%, nel 2035 al 2,3% e raggiungerebbe quasi il 3,3% nel 2060. La sostenibilità delle attuali condizioni di salute della popolazione, si legge nel rapporto, si gioca sulla capacità del sistema di promuovere la salute attraverso efficaci interventi di prevenzione primaria e secondaria.

Nel 2030 prevista fusione uomo-macchina. Nanobots nei corpi della popolazione

Nanobots negli organismi umani dal 2030Pubblichiamo un articolo in cui è delineata la fusione uomo-macchina attraverso nanostrutture [1] introdotte negli organismi. La conoscenza della biogeoingegneria e dei suo sinistri addentellati ci permette di vedere nelle “previsioni” di Evans e Kurzweil una situazione in gran parte già realizzata. Le virgolette all’interno del testo sono nostre.

L’ “esperto” di scenari futuri, Dave Evans, ha recentemente condiviso i suoi convincimenti circa l’interazione uomo-macchina prossima ventura. In un'intervista rilasciata a James Bedsole, Evans ha illustrato le prospettive evocate da un altro “specialista” del settore, Ray Kurzweil. Kurzweil si riferisce a nanobots negli organismi umani entro il 2030.

Raymond Kurzweil, ingegnere ed esponente di spicco di Google, sembra avere talento per le predizioni accurate. Egli ha ribadito le sue anticipazioni a proposito della cosiddetta singolarità tecnologica che avverrà entro il 2045. Per Kurzweil, questo non si tradurrà in un mondo dove l’ “intelligenza” artificiale controllerà tutto e tutti, ma in una società in cui gli esseri umani saranno alimentati dalle nanostrutture.

Kurzweil ritiene che, come conseguenza della fusione tra uomo e macchina, i nanobots albergheranno negli organismi dal 2030.

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