Tendenze

Giovani europei sempre più a rischio povertà

Clicca per ingrandireÈ vicino all'"esclusione sociale", secondo un rapporto Eurostat, il 50 per cento di chi ha meno di 18 anni con genitori che hanno “uno basso livello di educazione" e chi ha almeno un genitore nato in un altro Paese rispetto alla residenza

Un terzo dei giovani a rischio povertà. L’allarme proviene dai dati Eurostat del 2011, che segnalano il 27 per cento degli under 18 “a rischio povertà e di esclusione sociale”. L’Italia, in particolare, supera la media europea col 32,3 per cento.

I dati sui bambini e ragazzi superano quindi quelli che riguardano la popolazione adulta. Nell’Unione Europea, infatti, è a rischio povertà il 24 per cento di chi è tra 18 e 64 anni. Percentuale che sale al 28,2 per cento in Italia.

Sono a rischio di povertà, secondo il dossier, il 50 per cento dei ragazzi con genitori che hanno “uno basso livello di educazione“, bel oltre il 22 per cento di chi vive in famiglie con un livello “medio” di educazione e il 7 per cento nel caso di una formazione “elevata”. Il divario è evidente anche considerando le famiglie di immigrati. Tra chi ha almeno un genitore nato in un altro Paese rispetto alla residenza, infatti, nel 2011 il 32 per cento era a rischio di povertà, contro il 18 per cento tra chi vive in famiglie di non immigrati.

Le persone tendono a comportarsi come le pecore

Clicca per ingrandireQuando si trovano in mezzo alla folla, le persone tendono a comportarsi come le pecore, ovvero a seguire ciecamente colui o coloro (al massimo si tratta di due individui) che sembrano sapere esattamente dove stanno andando (anche se magari non è affatto vero).

A sostenerlo è uno studio dell’Università di Leeds che, stando al professor Jens Krause, potrebbe trovare importanti applicazioni soprattutto nella gestione di eventi catastrofici e nei comportamenti da tenere in questi casi.

Il team di studiosi ha condotto una serie di esperimenti comportamentali su un gruppo di volontari, ai quali era stato detto di camminare attorno a una grande sala senza una meta precisa e senza parlare con gli altri.

ANIMALI DA BRANCO - Solo a un ristretto gruppo di partecipanti erano state date delle istruzioni più dettagliate e precise e i risultati dei test hanno evidenziato come basti appena il 5% di questi “individui informati” ad influenzare la direzione di una folla di almeno 200 persone, mentre il restante 95% segue la massa senza davvero rendersene conto. «In questo atteggiamento, ci sono dei forti parallelismi con il comportamento degli animali che vivono in branco – si legge nella relazione del professor Krause pubblicata sulla rivista “Animal Behaviour” –.

Tutti noi siamo stati in situazioni dove ci siamo lasciati trascinare dalla folla, ma l’aspetto più interessante di questo studio è che coloro che vi hanno partecipato hanno finito per prendere una decisione consensuale, malgrado non fosse loro permesso di parlare o rivolgersi agli altri.

In Ecuador 400 indigeni della tribù Kitchwa sono pronti a fare la guerra al petrolio

Membro della tribu kitchwaSono pronti a combattere con le cerbottane contra le armi da fuoco. I 400 indigeni della tribù Kitchwa vivono bel cuore del Parco Nazionale delle Yasuni, in Ecuador, che la Chevron Oil si prepara a invadere. La compagnia mira a mettere le mani sui 70 mila ettari di foresta pluviale, dove sono state identificate risreve petrolifere per un valore di 7,2 milioni di dollari. "Combatteremo fino alla morte. Ognuno di noi difenderà il proprio territorio" sostengono gli indigeni".

La comunità ha deciso di rifiutare un'offerta della compagnia petrolifera perché preoccupata per gli effetti a lungo termine dell'attività estrattiva sull'ambiente. Di recente, inoltre, si è saputo che il capovillaggio, senza alcuna autorizzazione, avrebbe firmato per conto suo un contratto che dava il via libera alle prospezioni.

Il documento lascia cadere tutte le precedenti offerte di costruire una nuova scuola e garantire agli abitanti del villaggio l'assistenza sanitaria e prevede un indennizzo di appena 40 dollari per ettaro. Ma più dell'80 per cento degli indigeni è contrario alle ricerche petrolifere e pronto a battersi con le armi per salvare paesaggi che ricordano il pianeta "Pandora" di "Avatar".

"Se ci sarà uno scontro fisico - ammette lo sciamano Patricio Jipa- finirà certamente in tragedia, Noi possiamo solo morire per difendere la foresta. Preferiremmo la resistenza passiva, ma in questo caso non è più possibile. Non saremo noi a iniziare, ma tenteremo di fermarli e poi accadrà quel che deve accadere".

Pagine