Tendenze

Cresce l'ineguaglianza tra ricchi e poveri nei paesi Ocse

SenzatettoLe ineguaglianze di reddito sono cresciute nei primi tre anni della crisi, dal 2007 al 2010, più che nei 12 anni precedenti.

Nei paesi Ocse il 10% della popolazione più ricca ha un reddito 9,5 volte più alto di quello del 10% della popolazione è più povera, contro le 9 volte del 2007.

In Italia il gap è 10,2 volte nel 2010 contro le 8,7 del 2007. Lo rivela l'Ocse in un'indagine nella quale avverte che i tagli alla spesa nei paesi più avanzati rischia far aumentare ancora l'ineguaglianza e la povertà nel prossimi anni.

Inoltre l'indagine mostra che sono soprattutto i più poveri i più colpiti dalla crisi. Il gap, nota l'Ocse, è più accentuato, in paesi come il Messico, il Cile, gli Usa, Israele e la Turchia, e minore in paesi come l'Islanda, la Slovenia, la Norvegia e la Danimarca.

Questi dati, secondo il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, mostrano la necessità "di proteggere la parte più vulnerabile della popolazione, specie se i governi perseguono la necessità di tenere sotto controllo la spesa pubblica". "Occorre definire - prosegue Gurria - politiche per aumentare la crescita e l'occupazione, al fine di assicurare più equità, efficienza e inclusione. All'interno di queste politiche è essenziale una riforma dei sistemi fiscali per assicurare che tutti paghino una quota equa e ricevino e beneficino degli aiuti di cui hanno bisogno".

In Canton Ticino si parla di patriottismo degli acquisti. Si ma non è proprio come dovrebbe essere

Sergio SavoiaIl presidente della società commercianti luganesi dice di non capire perché i ticinesi facciano la spesa in Italia. Non costerebbe meno, secondo lui. L'affermazione viene da una parte interessata per cui va presa con le pinze. Ma non è questo il punto.

Poretti dice di apprezzare l'iniziativa di liberatv.ch che chiede di fare la spesa in Ticino. Sono d'accordo. Io faccio la spesa qui, credo nel km zero e nell'economia locale, pilastri fondamentali delle politiche verdi.

Devo però fare un'osservazione: lo so sono un rompiballe. Prendiamo la mia città: Bellinzona. E prendiamo un ambito preciso, quello dei negozi di ottici.

Praticamente tutti fanno ricorso pesantissimo ai frontalieri (se è così a Belli, figuriamoci a Mendrisio, Chiasso, Lugano o Locarno). Alcuni, come Belotti, sono delle vere e proprie catene di costosissime boutique con negozi di lusso nei centri storici, per i quali verosimilmente pagano affitti salatissimi.

I soldi quindi li hanno (visto anche i prezzi oltraggiosi che praticano). Ma preferiscono assumere frontalieri.

Dunque: noi consumatori dobbiamo fare la spesa in Ticino. Molti negozianti, che pure si lamentano del turismo degli acquisti, sono prontissimi a fare il turismo delle assunzioni.

Il telefono cellulare può trasformarsi in un'efficace ‘cimice’

IntercettazioneIn alcuni casi il telefono cellulare funziona come una “cimice” o come un microchip.

E può diventare uno straordinario (e talvolta fortuito) strumento di investigazione per gli inquirenti. Lo ha spiegato ai microfoni de ilfattoquotidiano.it il professor Roberto Cusani, ordinario di Telecomunicazioni dell’università La Sapienza di Roma, partendo dal noto caso di Denise Pipitone, la bambina siciliana scomparsa nel 2004.

Tra gli elementi probatori raccolti dagli investigatori, c’è una telefonata particolare: una conversazione mai iniziata, perché la persona che riceve la chiamata non risponde.

Eppure nei pochi secondi che precedono il messaggio vocale dell’operatore telefonico che conferma il mancato avvio della conversazione, si sentono chiaramente le voci di una bambina (probabilmente Denise) e di una donna adulta. “Non è la norma, ma è un fenomeno che gli investigatori riscontrano spesso: il sistema, nel momento in cui un telefono chiama, dedica un collegamento radio alla comunicazione, anche prima che si verifichi risposta”, spiega Cusani.

In questi casi i due dispositivi collegati, in entrata e in uscita, funzionano “praticamente come due cimici”. Il cellulare può servire anche per localizzare con estrema precisione la posizione del suo utente, nei casi dei numeri intercettati: “Grazie alle misure di campo elettrico che gli operatori compiono normalmente per motivi di efficienza del sistema, se un telefono è seguito dagli investigatori, la sua posizione può essere riconosciuta con una precisione simile a quella del GPS“.

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