Farmaci

Secondo uno studio francese si possono trovare pesticidi e farmaci pure nell'acqua in bottiglia

Acqua in bottigliaTracce di pesticidi e farmaci nell'acqua minerale in bottiglia analizzata in Francia. I dati sono stati diffusi dalle associazioni Fondation Danielle Mitterrand France Libertés e 60 millions de consommateurs

In Francia hanno analizzato l’acqua che scorre dal rubinetto e l’acqua minerale imbottigliata di diverse marche giungendo alla conclusione che questa contiene tracce di pesticidi e farmaci.

Lo studio è stato pubblicato sul mensile dell’associazione e non sono state rese note le quantità di contaminanti ritrovati, il che ha iniziato a creare un clima di polemica.

In otto campioni su dieci dell’acqua di rubinetto è stato rilevato almento una sostanza contaminante ma la situazione è stata giudicata più grave per l’acqua in bottiglia poiché su 47 campioni analizzati in 10 sono stati riscontrati tracce di pesticidi e farmaci e nel 10% tracce di tamoxifene ormone sintetico usato per la cura del cancro al seno.

Le sostanze ritrovate nell’acqua in bottiglia sono state 85 tracciate grazie a sofisticati sistemi di analisi e compaiono tra esse: pesticidi, farmaci e perturbatori endocrini.

Si chiedono le due associazioni:
com’è possibile che pesticidi e farmaci siano ritrovati in acque che dovrebbero essere particolarmente protette?

Continua a crescere l'utilizzo di antibiotici negli allevamenti

AllevamentiPer produrre carne vengono usati troppi antibiotici, al punto che i 4/5 della produzione totale Usa finisce negli allevamenti e la tendenza continua a crescere.

Il problema è che un utilizzo così massiccio degli antibiotici danneggia l’animale e fa sviluppare nei batteri resistenze ai farmaci. Secondo una indagine svolta da PEW il 75% dei tacchini allevati a terra è resistente ad almeno un antibiotico per la salmonella.

I batteri nell’allevamento erano invece resistenti a 3 o più antibiotici; quasi i tre quarti dei batteri della salmonella trovati nel petto di pollo venduto al dettaglio erano resistenti ad almeno un antibiotico. Circa il 12% di petto di pollo al dettaglio e campioni di tacchino a terra erano stati contaminati da Salmonella; la resistenza alla tetraciclina ha portato alla contaminazione da Campylobacter del 95% di prodotti a base di pollo.

Lo scorso anno la Food and Drug Administration propose delle Linee guida volontarie pensate per spingere l’industria della carne a rivedere l’uso massiccio di antibiotici. Tuttavia dai dati resi noti dalla FDA l’uso di antibiotici è stato incrementato.

Uno studio condotto in Cina dalla Michigan State university e pubblicato dalla rivista Pnas afferma che i geni che danno ai batteri la resistenza agli antibiotici, un problema sempre più grave per l'uomo, hanno la loro perfetta incubatrice negli allevamenti intensivi, dove si fa un uso eccessivo di questi farmaci.

Per guarire l'emicrania infantile basta un placebo

BambinoPer prevenire le emicranie in bambini e adolescenti, prendere un placebo o un farmaco per le cefalee è sostanzialmente la stessa cosa, come ha verificato uno studio pubblicato sulla rivista Jama Pediatrics.

Sono solo due infatti, secondo la ricerca, i farmaci usati per curare l'emicrania negli adulti in grado di fare qualcosa in più del placebo e ridurre la frequenza dei mal di testa nei bambini.

E anche in quei casi l'effetto è stato minimo. Secondo i dati della Cleveland Clinic, circa il 2% dei bambini e il 7-10% degli adolescenti fino a 15 anni soffrono di emicranie.

Nessun farmaco è stato rigorosamente testato e approvato per prevenire questa patologia nella fascia pediatrica, costringendo i medici ad affidarsi ai farmaci per adulti.

“Tutti i farmaci nella nostra analisi - spiega Jeffrey Jackson, coordinatore dello studio - sono risultati efficaci negli adulti, ma poco tra i bambini. Il che suggerisce che deve esserci qualcosa di diverso nelle emicranie pediatriche o che la risposta alla terapia differisce tra bambini e adulti”.

I ricercatori hanno messo a confronto 21 sperimentazioni in cui si analizzavano farmaci e placebo. In questo modo hanno visto che solo il topiramato e il trazodone riducevano in modo significativo la frequenza delle cefalee nei bambini e adolescenti che ne soffrivano regolarmente. Altri farmaci per adulti, come il flunarizine, propanololo e valproato, non si sono rivelati efficaci.

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