Ricerche

Consumi dell'iPhone: consuma meno il frigo di casa

IPhoneUn comunissimo iPhone, utilizzato "nella media", in un anno consuma più del frigo di casa. E per tenere accesi gli smartphone degli americani si utilizza sempre più energia, proveniente in gran parte dal carbone. Ne consegue che abbiamo un problema.

Partiamo dai consumi dell'iPhone. Secondo un report di Digital Power Group, sponsorizzato da due lobby americane pro carbone, da quando nel 2007 è stato distribuito il primo modello del melafonino il traffico dati generato dal mobile è letteralmente schizzato in alto. Nei soli Stati Uniti, ad esempio, nel periodo 2007-10 la quantità di dati scambiati col telefonino è cresciuta del 400%.

Poi è arrivata l'era del cloud, che ha compiuto la rivoluzione spingendo gli utenti di iPhone e smartphone a tenere la connessione sempre accesa. Questo ha modificato profondamente i consumi elettrici perché per gestire l'enorme quantità di dati in ingresso e in uscita dai server e dai cellulari serve un'altrettanto enorme quantità di energia elettrica.

A differenza del frigorifero, che si accende e si spegne in automatico solo quando realmente serve, gli smartphone trasmettono e consumano in continuazione. Per tenere in piedi questo sistema si deve produrre in maniera continua e affidabile sempre più energia, di giorno come di notte visto che il fenomeno è globale e l'interscambio di dati può avere infiniti percorsi.

Malattia e guarigione sono legate al proprio modo di pensare

Enzo SoresiEnzo Soresi, tisiologo, anatomopatologo, oncologo, già primario di pneumologia al Niguarda di Milano. Nel libro "Il cervello anarchico" racconta casi di persone uccise dallo stress o salvate dallo choc carismatico della fede

Dopo una vita passata a dissezionare cadaveri, a curare tumori polmonari, a combattere tubercolosi, bronchiti croniche, asme, danni da fumo, il professor Enzo Soresi, 70 anni, tisiologo, anatomopatologo e oncologo, primario emerito di pneumologia al Niguarda di Milano, ha finalmente individuato con certezza l’epicentro di tutte le malattie: il cervello. Negli ultimi dieci anni, cioè da quando ha lasciato l’ospedale per dedicarsi alla libera professione e tuffarsi con l’entusiasmo del neofita negli studi di neurobiologia, ha maturato la convinzione che sia proprio qui, nell’encefalo, l’interruttore in grado di accendere e spegnere le patologie non solo psichiche ma anche fisiche.

C’era già arrivato per intuizione il filosofo ateniese Antifonte, avversario di Socrate, nel V secolo avanti Cristo: «In tutti gli uomini è la mente che dirige il corpo verso la salute o verso la malattia, come verso tutto il resto». Soresi c’è arrivato dopo aver visto gente ammalarsi o guarire con la sola forza del pensiero. Primo caso: «Ho in cura una signora di Milano il cui marito, integerrimo commercialista, la sera andava a bucare le gomme delle auto. Per il dispiacere s’è ammalata di tubercolosi.

Io lo chiamo danno biologico primario». Secondo caso: «Un agricoltore sessantenne con melanoma metastatico incontrò Madre Teresa di Calcutta, ricevette in dono un’immaginetta sacra e guarì. Io lo chiamo shock carismatico».

Gli ibridi Uomo-Animale sono una realtà

Ibrido umanoideSapete che in giro per il mondo numerosi scienziati sono intenti a creare delle chimere estremamente bizzarre, risultanti dalla fusione di geni umani e animali?

Negli ultimi dieci anni il campo della modificazione genetica ha avuto dei progressi assolutamente straordinari. Oggi gli studenti universitari sono letteralmente in grado di creare nuove forme di vita nei loro garage.

Purtroppo, la giurisprudenza non riesce a stare al passo con il progresso scientifico, e in molti paesi esistono ben pochi limiti a ciò che gli scienziati sono implicitamente autorizzati a fare. Come potrete leggere di seguito, in laboratori di tutto il mondo è attualmente possibile creare delle inquietanti creature ibride, umane – animali. E quella di cui stiamo per parlare è solo la roba che viene ammessa pubblicamente. Potete immaginare che tipo di esperimenti potrebbero essere in corso negli angoli bui dei laboratori segreti.

Cosa succederebbe se queste creature sfuggissero di mano ed iniziassero ad accoppiarsi? A quel punto diventerebbe quasi impossibile ricacciare il genio nella lampada. Gli scienziati sono estremamente eccitati dallo spingersi oltre i limiti della conoscenza, tuttavia ciò che stanno facendo potrebbe scatenare conseguenze del tutto impensabili.

Proprio l’altro giorno ho appreso della creazione di topi contenenti un cromosoma umano artificiale “in ogni cellula del loro organismo”. Quindi come dovremmo definire tali creature? Di certo non si tratta più di veri e propri topi.

Gli scienziati la definiscono “svolta” che potrebbe portare ad innumerevoli tipi di nuovi trattamenti sanitari.

Pagine