Ricerche

Un particolare farmaco potrebbe contrastare l'invecchiamento

ProvettaI ricercatori del Massachusetts Institute of Technology hanno scoperto un modo per riprodurre il benefico effetto della restrizione calorica sull'invecchiamento del cervello mediante un farmaco.

Si sa che una riduzione drastica di oltre il 40 per cento di calorie, nella propria alimentazione potrebbe rallentare l'invecchiamento delle cellule cerebrali.

Nel nuovo studio, gli scienziati hanno esplorato il processo secondo cui il taglio delle calorie influiva sulle cellule del cervello di alcuni topolini.

La riduzione calorica del 30 per cento aumentava i livelli di un enzima che ritardava la perdita dei neuroni che accompagna il declino senile.

Nutrendo i topi in modo normale e fornendo loro un farmaco che riproducesse questo processo, gli scienziati sono riusciti a ottenere un miglior funzionamento delle cellule del cervello e migliori risultati nei test cognitivi, rispetto ai topi sottoposti a restrizioni caloriche.

Le cause della longevità femminile

Clicca per ingrandireLe donne, si sa, tendono a vivere più a lungo degli uomini. Il segreto di questa longevità non è però limitato a un diverso stile di vita (uno studio precedente aveva dimostrato che nel 60% dei casi le donne vivono più a lungo perché non fumano), ma anche dal diverso modo di invecchiare del sistema immunitario femminile rispetto a quello maschile.

A svelarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Immunity & Ageing da Katsuiku Kirokawa e colleghi della Medical and Dental University di Tokyo, secondo cui le difese immunitarie femminili diminuiscono più gradualmente rispetto a quelle degli uomini, riuscendo, così, a combattere le infezioni per più anni.

Per giungere a questa conclusione Kirokawa e colleghi hanno misurato i livelli di globuli bianchi e di alcune molecole che partecipano alla risposta immunitaria, le chitochine, in campioni di sangue prelevati da 356 uomini e donne in buono stato di salute di età compresa tra i 20 e i 90 anni.

Ne è emerso che, come atteso in base a studi precedenti, all’avanzare dell’età il numero dei globuli bianchi diminuisce sia negli uomini che nelle donne e che il sistema immunitario invecchia in modo diverso nei due sessi.

I router WiFi fanno morire le piante

ht wifi plant growthUn esperimento scientifico danese compiuto da un gruppo di ragazze della scuola secondaria superiore ha suscitato interesse in tutto il mondo e potrebbe farci cambiare idea riguardo la proliferazione dei dispositivi wireless nelle nostre case.

Secondo il sito web danese di notizie DR, cinque ragazze della prima classe superiore di Hjallerup hanno avviato l’esperimento dopo avere notato che quando la notte dormivano con il cellulare acceso accanto alla testa, il giorno successivo mostravano difficoltà a concentrarsi.

Non essendo in grado di condurre un esperimento sugli effetti dei segnali wireless sull’attività cerebrale, le ragazze hanno quindi deciso di osservare la crescita di piante vicino ai router WiFi – e i risultati hanno un che di sconvolgente.

Come riferisce il sito, sei vaschette di semi di crescione dei giardini sono state messe in una stanza senza alcun router WiFi, mentre altre sei vaschette dello stesso tipo sono state collocate in un’altra stanza, accanto a due router WiFi, i quali, stando ai calcoli delle ragazze, emettevano più o meno lo stesso tipo di onde di un comune cellulare.

Nel corso dei 12 giorni dell’esperimento, i semi nelle sei vaschette distanti dai router sono cresciuti normalmente, mentre i semi vicino ai router non l’hanno fatto. Anzi, le foto diffuse mostrano che molti dei semi collocati vicino ai router sono diventati marroni e sono morti.

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