Ricerche

Ingegneria genetica e ambiente

BatteriCraig Venter ha aperto una porta che sarà difficile richiudere. La biologia non si limita più a descrivere gli esseri viventi. Li può creare. A vantaggio di tutti, sia nella lotta alle malattie, sia per produrre energia in modo pulito.

Nuove forme di vita

Nel novembre del 2011 alcuni ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora, sotto la guida del biologo Jef Boeke, hanno comunicato alla rivista Nature di aver inserito con successo in un lievito due segmenti di cromosoma, a cui hanno aggiunto un sistema per rimescolare i geni in modo da riprodurre i casuali processi che determinano l'evoluzione, con l’obiettivo di creare un’entità vitale da utilizzare per la preparazione di vaccini. Era passato poco più di un anno da quando, il 20 maggio del 2010, lo scienziato statunitense Craig Venter aveva diffuso l’annuncio che la società da lui costituita, Synthetic Genomic, aveva creato una nuova forma di vita, un organismo in grado di riprodursi, inserito all’interno della cellula di un batterio di specie diversa. L’annuncio di Venter aveva suscitato reazioni assai diverse: di entusiasmo, di stupore, ma anche di preoccupazione e di costernazione.

In realtà si tratta di una notizia da molti prevista. All’inizio degli anni Settanta Stanley N. Cohen dell’Università di Stanford e Herbert Boyer dell’Università di San Francisco hanno per la prima volta inserito stabilmente nel DNA di un batterio un frammento di DNA estratto da un altro organismo, dimostrando così che DNA proveniente da diversi organismi viventi poteva essere combinato in modo da creare nuove entità, diverse da quelle presenti in natura. Era l’atto di nascita della biotecnologia.

L'aria nella nostra cucina è peggiore di quella del centro città

Gas fornelloStare ai fornelli può esporci a livelli di tossicità più alti che se facessimo una camminata in una via trafficata in città. Lo sostiene una ricerca britannica

L'inquinamento dell'aria dentro le nostre case può essere tre volte più nocivo di quello esterno. E secondo gli scienziati la qualità dell'aria che respiriamo fra le quattro mura sta peggiorando sempre più per colpa dei deodoranti per ambienti e dei detersivi che usiamo.

LO STUDIO - Ricercatori dell'università di Sheffield hanno condotto uno studio mettendo a confronto tre diverse case. La prima era una costruzione in pietra dotata di una cucina elettrica, nel paesino di Hathersage. Le altre due erano due appartamenti, uno nel centro di Sheffield e l'altro sopra un negozio in una strada molto trafficata. Entrambi con delle cucine a gas. Gli scienziati hanno raccolto campioni dell'aria fuori e dentro le case per quattro settimane.

I RISULTATI - Solo pochissime tracce di monossido di carbonio altamente tossico sono state trovate nella cucina della casa rurale. Mentre livelli molto più alti si sono registrati nelle cucine degli appartamenti cittadini.

Specie quando i forni erano accesi. Gli esperti hanno dimostrato così nella casa nel centro della città li livelli di particelle dannose per la salute nell'aria sono anche tre volte superiori rispetto ai limiti stabiliti dal Governo britannico per l'aria esterna.

Oltre la metà delle patologie sono trasmesse dagli animali

AllevamentoLe zoonosi, le malattie che sono trasmesse all'uomo dagli animali come l'aviaria o la tbc, ogni anno colpiscono direttamente o tramite contagi successivi tra uomo e uomo 2,5 miliardi di persone, uccidendone 2,7 milioni.

A dirlo è uno studio pubblicato dalla rivista Nature, secondo cui tra gli hotspot delle epidemie ci sono aree nei Paesi in via di sviluppo ma anche negli Usa e in Europa. Secondo lo studio coordinato dall'International Livestock Research Institute inglese, il 60% di tutte le malattie umane e il 75% di tutte le infezioni emergenti sono di origine animale.

La più letale è la brucellosi, malattia batterica che colpisce i bovini ma che si può trasmettere all'uomo, ma sotto osservazione ci sono anche quelle emergenti, come l'influenza aviaria, che potenzialmente possono espandersi in tutto il mondo.

ALIMENTAZIONE - «Le zoonosi sono uno dei pericoli maggiori per l'uomo - spiega Delia Grace, principale autrice dello studio -. Debellare le epidemie nei paesi più colpiti è cruciale per proteggere anche il resto del mondo. La domanda sempre maggiore di carne per l'alimentazione probabilmente aumenterà i rischi nei prossimi anni per molte patologie».

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