Neurologia

Il lavoro notturno danneggia il cervello

Turni di lavoroI danni dei turni sul lavoro: Nei turni di notte il cervello invecchia più in fretta.

Chi per più di dieci anni ha lavorato di notte ha una capacità mentale paragonabile a quella di un individuo più vecchio di sei anni e mezzo.

Ma il processo è reversibile.

Il cervello di una persona impegnata in turni notturni o comunque in orari anomali, quindi sottoposta a un’alterazione del naturale ritmo sonno/veglia, invecchia più velocemente.

È questa la conclusione alla quale è giunta una ricerca franco-gallese che sottolinea però che con l’arresto dell’attività notturna si può assistere a un netto miglioramento della salute cerebrale.

Invecchiamento precoce

I ricercatori hanno sottoposto tremila volontari a test di memoria, di velocità di pensiero e di abilità cognitiva. I risultati, pubblicati sul giornale Occupational and Environmental Medicine, dimostrano che chi per più di dieci anni ha svolto una professione notturna ha una capacità mentale paragonabile a quella di un individuo più vecchio di sei anni e mezzo.

Una mela al giorno toglie di mezzo l'Alzheimer

Una mela al giorno toglie di mezzo l'AlzheimerIl vecchio adagio «una mela al giorno toglie il medico di torno» ha ancora una certa validità, ma che dire del succo di mela?

Una nuova ricerca ha scoperto che bere succo di mela tre volte alla settimana aiuta a prevenire l'Alzheimer (AD) e le malattie cardiache.

Un neurobiologo, il dottor Thomas Shea e il suo gruppo di ricerca all'Università del Massachusetts, ha concluso 10 anni di studio sugli effetti delle mele nella salute del cervello. Essi hanno usato provette, piastre di Petri, e topi per vari anni; poi finalmente hanno confermato i risultati in un test clinico umano.

Per la ricerca essi hanno alimentato 21 pazienti con AD, da 72 a 93 anni di età, con 100g di succo di mela due volte al giorno per 30 giorni. Ci sono stati miglioramenti nella memoria, come pure nello stato d'animo emozionale negativo normalmente associato all'AD.

Il Dr. Shea ha concluso che bere succo di mela anche solo tre volte alla settimana, dovrebbe ridurre le probabilità di Alzheimer del 75%. E ci sono altri vantaggi; altri studi su animali hanno dimostrato che le mele proteggono il cuore, aumentano il metabolismo lipidico e riducono l'infiammazione.

Uno studio della Florida State University del Dr. Bahram Arjmandi, che ha coinvolto diverse donne tra i 45 ed i 65 anni, ha scoperto che una dieta con molte mele riduce del 23% l'LDL (il colesterolo «cattivo») nelle donne in sei mesi. Le donne inoltre hanno perso 15,8 kg in media.

Il cioccolato ha un'azione benefica sulla memoria

CioccolatoI compositi bioattivi contenuti nel cacao sono risultati essere efficaci nel contrastare e addirittura invertire la perdita delle facoltà cerebrali legate alla memoria, in particolare contrastando il naturale declino che avviene con l’età. A sessantanni si può avere la memoria di un trentenne

Se non ci sono patologie in corso, come la demenza o l’Alzheimer, è inevitabile che la capacità di memoria cali con il passare degli anni. Ma, è chiaro, se un po’ è fisiologico; molto non lo è.

Per prevenire o comunque rallentare questo processo ci sono diversi modi, tra cui, per esempio, quello di tenere in allenamento il cervello. Lo si può fare imparando o studiano cose nuove, oppure anche risolvendo quiz di enigmistica e così via.

Ma, attenzione, c’è anche un modo inaspettato di prevenire e persino invertire il processo di declino della memoria: mangiarsi un po’ di cioccolato fondente.

L’azione benefica sulla memoria, secondo un nuovo studio, avviene grazie ai composti bioattivi contenuti nel cacao – e chiamati flavanoli.

Lo studio, condotto dagli scienziati del Columbia University Medical Center (CUMC), fornisce la prima prova diretta che il declino della memoria negli esseri umani, correlato all’età, è causato da variazioni che avvengono in una specifica regione del cervello. E che tale forma di declino della memoria potrebbe essere invertita da un intervento dietetico.

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