Ecologia

Deforestazioni: dopo l'Indonesia toccherà all'India?

Deforestazioni: dopo l'Indonesia toccherà all'India?Sta accadendo adesso. Il Ministero indiano dell'ambiente, delle foreste e dei cambiamenti climatici pubblicato una nuova Policy forestale nazionale(1) che, se approvata, aprirà le foreste demaniali allo sfruttamento privato Finora, questo è stato esplicitamente vietato dall'attuale legge forestale.

La precedente (ancora in vigore, ma per poco) legge forestale affermava che le foreste fungono da risorsa genetica per il mantenimento dell’equilibrio ecologico. Per questa ragione, non saranno messe a disposizione delle imprese per lo sviluppo di piantagioni o altre attività. Ora invece, sembra che le foreste saranno messe in vendita o cedute per espandere le piantagioni industriali.

La nuova bozza recita: “La produttività delle piantagioni forestali è molto scarsa nella maggior parte dell'unione. Queso sarà risolto adottando una gestione scientifica e intensiva delle piantagioni di specie rilevanti come teak, sal, sisham, pioppo, gmelina, eucalyptus, casuarina, bamboo ecc. I terreni disponibili degradati e sotto-utilizzati saranno gestiti per produrre legname di qualità con interventi scientifici. Modelli di compartecipazione pubblico-privato saranno adottati per affrontare la piantumazione nella aree forestali degradate nelle aree forestali e non, assieme alle imprese forestali.”

Gli ecologisti sostengono che la nuova bozza è una versione annacquata dell'attuale politica e scarsa nei contenuti.

Un terzo della popolazione mondiale respira Aria inquinata

SmogLo afferma un rapporto dell'ong statunitense Health Effects Institute,(1) basato su dati satellitari integrati con il monitoraggio a terra

Il 95% della popolazione mondiale respira aria inquinata, con i paesi in via di sviluppo che sopportano il peso maggiore del problema, che nel 2016 ha fatto 6,1 milioni di morti.

Lo afferma un rapporto dell'ong statunitense Health Effects Institute, basato su dati satellitari integrati con il monitoraggio a terra.(2)

Secondo i dati del rapporto un terzo della popolazione mondiale è esposto sia all'inquinamento esterno che a quello interno, provocato dai combustibili fossili usati per le stufe.(3)

Secondo la stima circa 7 miliardi di persone vivono in zone in cui le polveri sottili superano i limiti delle linee guida Oms, mentre il 60% della popolazione mondiale supera anche i limiti meno stringenti.

DNA alterato dall'inquinamento ambientale

Inquinamento, DNAHa ragione chi afferma che la maggior parte delle affezioni oggigiorno è di origine ambientale: l'inquinamento, con le sue innumerevoli fonti (in primis il nanoparticolato diffuso con le deleterie attività chimico-biologiche in atmosfera), è, infatti, la causa di molte patologie, mentre il continuo evocare una presunta eziologia genetica, come nel caso dell'autismo, è la classica foglia di fico per nascondere un'atroce realtà.

Lo conferma, se mai se ne avvertisse il bisogno, un recente studio condotto in Canada.

Gli inquinanti presenti nell'ambiente possono 'prendere il controllo' del DNA, accendendo in questo modo alcuni geni piuttosto che altri ed aprendo la strada a malattie cardiache e respiratorie.

Lo indica la prima indagine basata sull'analisi del DNA di oltre mille individui.

Pubblicata sulla rivista “Nature Communications”,(1) (2) la ricerca è stata condotta in Canada, dal gruppo dell'Ontario Institute for Cancer Research(3) guidato da Philip Awadalla.(4)

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