Ecologia

Cambiamenti climatici: mezzo miliardo di profughi

Cambiamenti climaticiSuccede in Louisiana, Brasile, New York, Australia, Thailandia, Filippine, Alaska. Succede un po’ dappertutto per le comunità di mare. Gente che vive sulle coste e che deve abbandonare le proprie case per colpa di erosione, innalzamento dei livelli del mare, tempeste violente, perdita di terreno. Secondo un recente articolo pubblicato su “Nature Climate Change”, sono circa 1 milione le persone che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni. Per la precisione 1 milione e 300mila.

E mentre fino a pochi anni fa si cercava di proteggere quello che c’era, adesso l’atteggiamento prevalente è di andare via. Cosa fare infatti con l’arrivo di mareggiate senza precedenti, allagamenti e continuo innalzarsi del mare? Si possono alzare le strade e le case, cercare di proteggere le lagune, migliorare i codici con cui si costruisce. Ma si può anche decidere di lasciare perdere, visto che i costi sono elevati, ed è certo che il clima e l’ambiente non torneranno quelli di prima. È questo il dilemma delle comunità costiere.

Storicamente, migrazioni di massa collegate alle condizioni climatiche sono molto ben documentate, e quello che viviamo adesso – appunto il milione e trecentomila anime che hanno dovuto lasciare le proprie case – è la manifestazione dei nostri tempi del problema. Durante il secolo 1900-2000 i livelli del mare si sono innalzati di ben dodici centimetri. Le previsioni sono di varie decine di centimetri in questo secolo.

Secondo il WWF un'area su tre è controllata dai bracconieri

Secondo il WWF un'area su tre è controllata dai bracconieriAlla vigilia della Giornata della Terra, il WWF pubblica un allarmante rapporto: circa un terzo dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità sono infestati da bracconaggio, taglio delle foreste e pesca illegale, trascinando le specie in pericolo verso il baratro dell'estinzione e mettendo a rischio l’economia e il benessere delle comunità che dipendono da questi patrimoni naturali.

Il WWF sollecita ulteriori misure, immediatamente operative per fermare il bracconaggio e il commercio illegale delle specie protette dalla CITES, la Convenzione internazionale sul commercio delle specie minacciate di estinzione, nei luoghi più importanti, dal punto di vista naturale, del mondo, inclusi i siti UNESCO patrimonio dell'Umanità.

I siti naturali appartenenti al Patrimonio Mondiale dell’Umanità noti per la loro iconica bellezza, per il valore ecologico e la straordinaria biodiversità sono cruciali per la conservazione di molte specie rare, tra cui quasi un terzo delle 3.890 tigri rimaste allo stato selvatico e il 40% di tutti gli elefanti africani. Sono inoltre l’ultimo rifugio di specie in pericolo critico di estinzione, come il rinoceronte di Giava in Indonesia e la vaquita, la più piccola focena del mondo, endemica del Golfo di California in Messico ritenuta il mammifero marino più raro del mondo.

Eppure, nonostante il loro grande valore e lo stato di protezione, lo studio ha rilevato che attività illegali come l'abbattimento di alberi, il bracconaggio e la pesca non autorizzata, continuano in circa il 30% dei siti naturali Patrimonio Mondiale.

Giornata internazionale delle foreste. NO ai bicchieri usa-e-getta!

NO ai bicchieri usa-e-gettaAssociazioni ambientaliste in tutto il mondo hanno partecipato alla giornata internazionale contro i bicchieri usa-e-getta. Tra le associazioni che han partecipato alla giornata ci sono Reforesting Scotland nel Regno Unito, Fern in Belgio, Rainforest Relief, Green America e Stand negli Stati Uniti, Markets for Change in Australia, Robin Wood, ARA, Eco-Develop in Germania, Wuhu Ecology Center, Snow Alliance, Green Henan, China Green Student Forum, Green Longjiang, Green Camel Bell, CEPN in Cina.

Miliardi di bicchieri usa-e-getta vengono utilizzati ogni anno in tutto il mondo, uno spreco e minaccia la salute, le foreste, l'acqua e il clima globale. Chiediamo alle aziende leader e ai governi di non incoraggiare più la cultura dell’usa-e-getta, promuovendo invece bicchieri e tazze riutilizzabili. Basta bicchieri usa-e-getta!

La produzione internazionale ha raggiunto numeri astronomici: secondo Betacup claims, ogni anno vengono prodotti, consumati e gettati via 58 miliardi di bicchieri e tazze, mentre altre fonti indicano un numero due volte più alto. Secondo il Paper Calculator, per fabbricare tutti questi bicchieri di carta, serve almeno un milione di tonnellate di carta, alla cui produzione sono necessari 32 milioni di alberi e 100 miliardi di litri di acqua (pari a 43 mila piscine olimpioniche) e vengono emessi gas-serra quanto mezzo milione di automobili.

Pagine