Bruno Chastonay

Valente professionista del settore finanziario, ha svolto attività in alcune principali banche elvetiche nei settori della tesoreria, dei metalli e dei derivati. È esperto nella gestione professionale del risparmio su base personalizzata ed è fiduciario finanziario, ai sensi della legislazione elvetica. Ha collaborato con le Università di Bari e Pescara. Attualmente svolge l’attività di analista finanziario globale. Vive e lavora a Lugano.

Bruno Chastonay: verbalità e modalità di comunicazione

commento economico di Bruno Chastonay del 25.07.2018Regole scritte, e non, studiate nelle scuole di diplomazia di tutto il mondo, con la lingua francese quella ufficiale mondiale. Questo era il “mondo” della DIPLOMAZIA, con addetti, consoli, ambasciatori, ministri.

Nel mondo del LAVORO negli anni sono nati nuovi concetti di collaborazione, nuovi stili manageriali e gerarchici. Gruppi di lavoro, riunioni a raffica, aggiornamenti continui, seminari, fine settimana o settimana intera ad instaurare la reciproca conoscenza e fiducia, uffici senza pareti o porte per facilitare e stimolare la comunicazione. Mense, locali pausa, musica di sottofondo, ambiente e luci studiate, psicologi, coach. Le segretarie sono diventate assistenti, non più per i singoli, ma per gruppi di lavoro, ora assistenti.

Ora, con l’avvento dei nuovi mezzi di comunicazione, mediatici, abbiamo una rivoluzione nel modo e sistema di relazionarsi, sia nella vita pubblica, che in quella privata. Sono cambiate anche le modalità di comunicazione, le parole usate, e il modo di esprimerle. I dipendenti e manager sono, e devono, essere sempre collegati con la mail aziendale, essere disponibili e rintracciabili, anche nelle festività.

Gli acquisti vengono effettuati sempre meno nei negozi, e sempre più on-line, lasciandoli come vetrina, approccio iniziale. I COSTI colpiscono i negozi, da affitto, personale, sicurezza, mentre i numeri di fatturato giocano a favore dell’acquisto sui siti virtuali, di internet, grazie anche al migliore sistema di pagamento/incasso. E i centri commerciali, centri cittadini, si svuotano, con effetti collaterali visibili anche per i ristoratori, bar e ristoranti.

Bruno Chastonay: i problemi che richiedono risoluzione li vogliamo realmente portare a soluzione?

Bruno Chastonay, economiaDefinizione di PROBLEMA:

Difficoltà che richiede un adattamento o un comportamento particolare, o di cui si impone il superamento.

Un problema, comunemente inteso, è un ostacolo che rende difficile raggiungere un determinato obiettivo o soddisfare una certa esigenza, frapponendosi tra la volontà dell’individuo e la realtà oggettiva.

In senso più specifico con questo termine ci si riferisce ad una qualsiasi situazione o condizione che è irrisolta e che presenta delle difficoltà per la sua soluzione.

Il problema è altresì oggetto delle discipline di problem solving, che amano definirlo come “la differenza (o gap) misurabile tra una situazione ideale (dove vorrei essere) e la situazione attuale (dove sono)” facendo riferimento non a un luogo fisico ma ad una qualsiasi misurazione oggettiva della realtà. La misurabilità del problema è in questi contesti di fondamentale importanza per rendere possibile la valutazione di priorità e di costo/beneficio delle ipotetiche soluzioni che si andranno ad analizzare.

Viviamo in un mondo pieno di problemi, di situazioni che portano disparità, in positivo per alcuni e in negativo per molti¸ condizioni e circostanze che colpiscono l’economia, la società, i sistemi legislativi, la convivenza civile.

Viviamo in un mondo condizionato. O che ci condiziona?

Viviamo in un mondo condizionato. O che ci condiziona?A guardare gli avvenimenti dei recenti anni, sembra che stiamo “guidando” una TESLA. Elettrica, quindi ecologica. Che guida da sola, e quindi rispettosa delle leggi del traffico. Senza avere bisogno di molto intervento umano, quindi poco emotiva.

Cosa desiderare di più?

In effetti, parlando sempre di tradizioni, libertà, democrazia, di valori e di principi, ci riferiamo a cose che non vengono contemplate nei bilanci, che non producono UTILI, e quindi, per questo mondo attuale, sono SENZA VALORE.

A cosa serve conoscere e parlare le LINGUE, quando abbiamo i traduttori automatici, e il mondo è sempre più in inglese. Cosa serve l’ESPERIENZA, quando il mondo cambia velocissimo, e sempre più digitalizzato e computerizzato. Perché FORMAZIONE, quando mi costa meno prenderlo come lo voglio io, già formattato.

Anzi, attenzione a PENSARE, e DIRE cosa ci aggrada, che potrebbe essere usato contro di noi, come populisti, razzisti, antiquati, anti-conformisti.

Questo modo di vedere le cose, ha condizionato la vita professionale e quotidiana degli individui, dandogli la sensazione di potersi “liberare” dal lavoro di costruzione della famiglia, amicizie reali, di educare le prossime generazioni, di essere da esempio. Tutto quanto avevamo imparato da chi ci ha preceduto, abbiamo magari cercato di applicarlo alla nostra vita, fatta di obbiettivi, quali carriera, benessere economico, scalata sociale, per una tranquilla e dolce pensione.

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