Agenti tossici

Scie chimiche e HAARP: una guerra mondiale brevettata

Scie chimicheQualche giorno fa, sfogliando il Fatto Quotidiano, m’imbatto in un articolo che parlava di dissesto idrologico, e poi, senza mezzi termini, dichiarava: armiamoci, la guerra climatica è iniziata!

di Sergio Tracchi

Ed è vero. Siamo in guerra. Da tempo. E lo accettiamo. Impotenti. Lo testimoniano le cronache dei notiziari: gli attacchi arrivano da terra, via mare, dal cielo. Soprattutto: dal cielo! Sparano munizioni che non lasciano scampo, ed ecco frane, straripamenti, terremoti, trombe d’aria… In particolare, si assiste ad un fenomeno del tutto eccezionale, denominato “bomba d’acqua”.

“Bombe d’acqua”?

Intanto, c’è da chiedersi se trattasi semplicemente di espressioni mediatiche volte a provocare una psicosi generale, oltre quella che già le turbolenze climatiche in se stesse generano, oppure di un fatto reale. Non sarebbe la prima volta, d’altronde, che vengono impiegate terminologie catastrofiste per incutere paure e creare ulteriori scompigli.

Non bastavano le piogge torrenziali e i venti fortissimi, i fanghi e la melma. Abbiamo anche le “bombe d’acqua”.

Naturalmente, i disastri hanno un impatto devastante, generano paure e ansie nella popolazione, anche perché non si tratta più di fenomeni sporadici. Cosa sta realmente succedendo al nostro clima? Qual è la causa di questi disastri? Non esiste una solo causa; varie e articolate sono le cause. Proviamo ad analizzarne alcune.

Parlano di disastri naturali ma in realtà sono alluvioni da geoingegneria clandestina

Alluvioni da geoingegneriaMentre meteorologi d'accatto o meglio, negazionisti di mestiere, proseguono nella loro campagna di disinformazione, attraverso valanghe di scartafacci miranti a ridicolizzare la questione “scie chimiche” da costoro definite “scie comiche”, proseguono i disastri (annunciati). Infatti il 2014 non è ancora terminato e siamo già a quota quattordici (14) inondazioni.

La frequenza di questi drammatici eventi, che stanno sfibrando intere popolazioni, è oltremodo preoccupante e non la si deve certo a fantomatici “cambiamenti climatici” né tanto meno a “colpe umane” o solo al dissesto idrogeologico, giacché le cause vanno assolutamente ricercate nella guerra ambientale in atto da alcuni decenni in Italia. Infatti con la legge 36/94 sulla gestione artificiale delle precipitazioni piovose, le manipolazioni meteo hanno ricevuto il placet delle istituzioni. Leggiamo che cosa recita la legge in questione.

Legge 36/94 - Con decreto emanato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, dal Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dei lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, è adottato il regolamento per la disciplina delle modificazioni artificiali della fase atmosferica del ciclo naturale dell'acqua.

Ricordate l'alluvione disastrosa del Piemonte nel 1994? Questa segnò l'inizio "ufficiale" delle sperimentazioni. Fu uno spartiacque.

Golfo del Messico: l’ecosistema è completamente trasfigurato

Golfo del MessicoNel 2010, nel bel mezzo del Golfo del Messico, accadde un incidente ad una piattaforma per l’estrazione del greggio della British Petroleum.

A seguito di questo incidente furono riversate in mare tonnellate di greggio, generando un’estesa macchia oscura sulla superficie marina ben visibile dagli aerei, che andò poi a riversarsi sulle coste degli Stati Uniti, compromettendo pesantemente le forme di vita che su di esse insistono, uomini compresi.

Sin dall’inizio cominciarono i dubbi sull’entità e sulla gestione dell’incidente. Fotomontaggi anomali, cabine di monitoraggio improbabili e poca o nulla trasparenza suscitarono le perplessità degli osservatori più accorti, che ancora si domandano come possa una piattaforma moderna perdere greggio in tale quantità nell’Annus Domini 2010, senza che ci siano contromisure pronte e risolutive di questo tipo di problemi.

La frittata però era fatta e si corse ai ripari nel modo peggiore. Invece di utilizzare disperdenti atossici di origine naturale (già allora disponibili), furono preferiti disperdenti chimici tossici per l’uomo e le forme di vita del Golfo, come il famigerato COREXIT.

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