È attendibile il rapporto Oxfam sui ricconi nel mondo?

PovertàOgni anno la notizia che pochi miliardari abbiano la stessa ricchezza di 3,75 miliardi di individui finisce sulle prime pagine dei giornali. Un esercizio per capire quanto distorte siano le affermazioni della ong britannica

Si dice che i numeri sono un po’ come gli uomini, se li torturi abbastanza a lungo, alla fine, confessano ogni cosa. Se poi siamo di fronte a dati di per sé un po’ bugiardi, con il minimo sforzo si può tirare fuori, come fa Oxfam, un rapporto che dice: “Otto persone possiedono da sole la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità. È la natura stessa delle nostre economie ad averci portato a questa situazione estrema, insostenibile e ingiusta. La nostra economia deve smettere di remunerare eccessivamente i più ricchi”.

Ogni anno la notizia che pochi miliardari abbiano la stessa ricchezza di 3,75 miliardi di individui finisce sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. E ogni anno bisogna spiegare – lo ha fatto ieri sul Foglio Carlo Stagnaro – che questo studio sulla disuguaglianza ha grossi limiti: i dati usati da Oxfam misurano la “ricchezza netta”, ovvero attivi meno debiti. Ciò vuol dire che tra i più poveri del mondo ci sono tutti quelli che hanno più debiti, ma avere debiti non significa di per sé essere poveri. Altrimenti bisognerebbe considerare un contadino o un bambino africano che non hanno di che mangiare più ricchi di uno studente di Harvard o finanziere indebitati.

Riflessioni sulle missioni lunari

LunaE se le foto (farlocche) dello storico allunaggio del 1969 fossero un depistaggio? Secondo i maggiori fotografi internazionali, da Peter Lindbergh a Oliviero Toscani, le immagini di Apollo 11 diffuse in mondovisione dalla Nasa sono state palesemente girate in studio, e con anche le ombre “sbagliate”, cioè imitando in modo grossolanamente impreciso la luce del sole.

Un clamoroso “fake”, dunque, come dimostra Massimo Mazzucco nel suo documentario “American Moon”, che fra l’altro sottolinea lo strano comportamento dei pionieri dello spazio: astronauti come Neil Armstrong, che sarebbero potuti entrare da trionfatori nello star-system, condussero esistenze molto ritirate, e nel caso di Buzz Aldrin («la Luna ci ha distrutti») segnate dall’abuso di alcol e droga.

Rarissime e laconiche apparizioni, con dichiarazioni sibilline come l’ultima di Armstrong: «Sta ai giovani rimuovere i molti veli che coprono la verità».

Cosa dovevano nascondere, quegli astronauti?

Davvero non misero mai piede, sulla Luna?

«Questo non lo dice nemmeno Mazzucco», sottolinea Gianfranco Carpeoro, saggista e giallista, convinto che magari il “gran segreto” fosse un altro: «Per esempio, che sulla Luna si fosse giunti con altri mezzi, impossibili da rivelare». Un indizio? «La singolare massa di brevetti, tutti “top secret”, depositati all’indomani del famoso episodio di Roswell».

Rallenta la ricerca su Alzheimer e Parkinson

RicercaCome riportato dal Wall Street Journal, la multinazionale farmaceutica Pfizer ha annunciato a inizio gennaio che interromperà la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci nel settore neuroscienze, inclusi gli studi per contrastare Alzheimer e Parkinson.

Questo fatto, oltre a portare a 300 licenziamenti di ricercatori, è una cattiva notizia per tutti i pazienti e le famiglie di pazienti affetti da malattie neurodegenerative.

L’Alzheimer rappresenta oggi tra il 50 e l’80 percento delle forme di demenza e la sua incidenza aumenta con l’aumentare dell’età media della popolazione, in quanto colpisce in genere persone tra i 70 e gli 80 anni di età. La malattia provoca alterazioni della memoria e dell’orientamento, limitazione della concentrazione e della capacità di organizzazione, cambiamenti della personalità e della parola. Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa a evoluzione lenta e progressiva che si manifesta intaccando il movimento e l’equilibrio.

Nonostante la brutta notizia che arriva dagli Stati Uniti, le ricerche vengono portate avanti da altre case farmaceutiche in tutto il mondo e i risultati di queste sperimentazioni verranno resi noti a partire dalla fine di quest’anno.

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