In Gabon foreste in pericolo a causa delle piantagioni di palma da olio

Foreste in GabonIl suo basso costo l'ha reso popolare nell'industria alimentatore e cosmetica, e ha portato alla devastazione le foreste nel Sud-est asiatico. Ora l’olio di palma si appresta ora a replicare lo stesso disastro in Africa.

Le piantagioni di palma da olio si espandono rapidamente in Gabon e Camerun, e si allargano in tutto il Bacino del Congo. Il Gabon - dove foresta pluviale ancora ricopre l'80 per cento del territorio - è uno dei paesi presi di mira dall’industria dell’olio di palma.

Due associazioni ambientaliste, BrainForest e Mighty, hanno indagato sulle attività della Olam, un gigantesco conglomerato dell’industria alimentate, che ha piantato 58.000 ettari a palma da olio in Gabon. "Si stima che dal 2012 ad oggi, la Olam abbia deforestato 20.000 ettari nelle sue concessioni gabonesi di Awala e Mouila” sostiene il rapporto pubblicato dalle due associazioni. "Gli investigatori hanno intervistato testimoni e filmato i bulldozer che abbattevano giganteschi alberi”.

Secondo la Olam, i 25.000 ettari di terreno piantato a palma da olio è stato convertito da foreste degradate e non rappresenta che lo 0,1 per cento delle foreste del paese. Inoltre, dicono alla Olam, l’impresa a costruito 251 chilometri di strade. Ma dimenticano che sono proprio quelle strade ad aprire forest incontaminate a chi le distruggerà: la Olam stessa, bande di cacciatori di frodo, taglialegna illegali e altre piantagioni di palma da olio.

Secondo due associazioni ambientaliste le minacce per le foreste pluviali del Bacino del Congo, considerato il polmone dell'Africa, potrebbe essere ben più gravi, basta guardare a quel che è successo in Sumatra, e nel Borneo.

I cuccioli dell’orso polare sono minacciati dall'inquinamento

Orsi polariGli inquinanti minacciano la salute dei cuccioli dell’orso polare. Nell’ecosistema artico il rischio è quasi inesistente per i pesci, relativamente basso per le foche, molto elevato per gli orsi polari e drammatico per i loro cuccioli.

Dato che alcune di queste sostanze inquinanti si accumulano nei grassi e il latte di mamma orsa è particolarmente grasso, il rischio per i cuccioli è di tre ordini di grandezza superiore alla soglia di sicurezza: in altre parole, almeno 1.000 volte di più.

Lo studio Risk of POP mixtures on the Arctic food chain, condotto dai ricercatori del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra (DISAT) e del Dipartimento di Economia, Metodi quantitativi e Strategie di impresa (DEMS), è stato pubblicato sulla rivista scientifica “Environmental Toxicology and Chemistry”, fra le principali a livello mondiale nei campi dell’Eco-tossicologia e della Chimica ambientale (S. Villa, S. Migliorati, G.S. Monti, I. Holoubek, M. Vighi, Risk of POP mixtures on the Arctic food chain; DOI: 10.1002/etc.3671).

Gli inquinanti organici persistenti o POP (in inglese, Persistent Organic Pollutants) sono sostanze chimiche resistenti alla decomposizione in grado di essere trasportate a grandi distanze e di persistere nel tempo anche per decenni.

I progressi della biometria

BiometriaPassword, sempre più password. L’ambiente digitale ce le impone per motivi di sicurezza, ma i progressi della biometria hanno fatto sì che non fosse più necessario memorizzarle tutte nella nostra testa. Nei prossimi anni assisteremo ad una rivoluzione copernicana che prevederà l'applicazione di tali sistemi nella nostra vita quotidiana che modificherà usi e costumi dell'uomo, anche nel gambling

Immaginate per un attimo che, per sbloccare il vostro smartphone o effettuare il login in una piattaforma di casinò games e slot machine online, dovreste tracciare la vostra firma in aria. O che per realizzare un’operazione bancaria o un ricarica del vostro conto su internet un dispositivo dovrebbe riconoscere e verificare le caratteristiche del vostro iride.

Situazioni all'apparenze fantascientifiche che potrebbero diventare reali grazie alla biometria, una tecnica che serve per identificare le persone, la cui origine risale al XIV secolo, in Cina. Qui i mercanti per identificare i bambini imprimevano i palmi della loro mano su carta con inchiostro.

Anche se quello dell’impronta digitale continua ad essere il metodo più usato, si stanno scoprendo altre strategie più interessanti.

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