Inventata la bottiglia che si può mangiare

OohoUna bottiglietta rivoluzionaria, che non inquina, ecologica e per giunta si può anche mangiare.

Un materiale ecologico, rispettoso dell'ambiente, che non inquina e in più si può mangiare; è una nuova bottiglia inventata da un gruppo di scienziati, utilizzando la tecnica innovativa, già in uso da molti chef, per la preparazione dei loro piatti. Fino ad oggi, la plastica è stato il materiale più usato come recipiente per molti prodotti alimentari, in particolare per contenere i liquidi (bibite, latte, acqua ecc..); però è uno dei materiali meno biodegradabili al mondo, quindi molto inquinante per l'ambiente, ed è per questo motivo che si sta facendo il possibile per riciclarlo o addirittura eliminarlo del tutto dal mercato.

Grazie alla tecnica della sferificazione, si è riusciti a creare un contenitore gelatinoso che, al suo interno, racchiude il liquido da bere. La sferificazione è un procedimento (già in uso, da molto tempo, in ambito gastronomico) grazie al quale gli chef possono trasformare sostanze commestibili in forma più o meno solida, per dare ai loro piatti un tocco artistico di gran classe. Questa tecnica usata nella gastronomia molecolare, resa famosa dallo chef Ferran Adrià, permette di creare ravioli o cavialie, con una textura rigida all'esterno lasciando l'interno in forma liquida, dando una particolare sensazione al palato di chi degusta il piatto.

Questa trasformazione, da liquido a solido, usata anche per creare la nuova bottiglia commestibile chiamata Ooho, si ottiene miscelando un liquido con alginato e successivamente il prodotto viene immerso in un bagno calcico (acqua mescolata a calcio) e immediatamente trasferito in acqua neutra, per eliminare il calcio, e fermare il processo di sferificazione, rendendo così l'esterno del materiale più solido.

L’Antartide continua ad estendersi

AntartideContinua senza sosta l’eccezionale estensione dei ghiacci marini che circondano l’Antartide, verso latitudini più settentrionali.

L’ultima elaborazione del grafico dell’NSIDC, mette in evidenza come i ghiacci marini antartici stiano subendo una eccezionale avanzata, proprio al culmine dell’inverno australe. Attualmente, secondo i dati satellitari, l’estensione dei ghiacci marini del Polo Sud avrebbe addirittura superato i 18 milioni di chilometri quadrati, superando, ed anche in modo netto, i valori dell’inverno 2013, che fu un’annata davvero eccezionale, dopo il record di massima estensione archiviato nel 2012.

La massima concentrazione di ghiaccio, lì dove il limite della banchisa raggiunge latitudini piuttosto elevate, si sta registrando fra il mare di Weddell e il mare di Davis, dove ormai da anni troviamo una distesa di ghiaccio piuttosto compatta, che riesce a resistere per bene persino nel cuore dell’estate australe.

Una concentrazione di ghiaccio minore, erosa parzialmente dal passaggio di violente tempeste di vento, la troviamo ad ovest della penisola Antartica, fra il mare di Bellingshausen e il mare di Amundsen. Su questo ampio tratto di costa antartica la prevalenza di venti piuttosto miti e umidi, da NO, con continue avvezioni d’aria calda verso il Plateau occidentale dell’Antartide, ha inibito una significativa progressione verso nord dei ghiacci marini. Ma a parte il mare di Bellingshausen e il mare di Amundsen, sul resto dei mari che circondano il continente antartico l’estensione dei ghiacci marini ha ormai raggiunto valori davvero eccezionali.

Cinque sintomi che segnalano la carenza di magnesio

MagnesioIl Magnesio, come possiamo vedere e capire dagli aspetti trattati nell'articolo, si può definire un salva vita naturale poco costoso e indispensabile per il benessere del nostro corpo, usiamolo e stiamo bene.

Molti americani non capiscono (e non solo americani) l'importanza del magnesio nello stesso modo che capiscono di calcio o ferro, per esempio.

Tuttavia, i livelli di magnesio adeguati sono fondamentali per il cervello, e necessario per il muscolo cardiaco e la funzione muscolare, insieme a silice e vitamine D e K per promuovere la salute delle ossa.

La carenza di magnesio è più comune di quanto molte persone sospettino, di seguito elenchiamo i 5 segnali di allarme che potrebbero indicare una carenza di questo importante minerale.

1. Fischi nelle orecchie o la perdita dell'udito

Acufene, o un costante acuto ronzio nelle orecchie è sintomo comune di carenza di magnesio, come anche la perdita dell'udito. Ci sono state una serie di studi condotti sul rapporto tra salute orecchio e i livelli di magnesio sufficienti. In uno studio cinese, si è constatato che il magnesio in quantità sufficienti impedirà la formazione dei radicali liberi che possono portare alla perdita dell'udito. In uno studio condotto presso la Clinica Mayo, si è riscontrato che il trattamento nei pazienti che avevano sperimentato la perdita di udito con l'integrazione di magnesio venivano aiutati a ripristinare l'udito entro tre mesi.

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