La popolazione mondiale potrebbe raggiungere i 10 miliardi

La popolazione mondiale potrebbe raggiungere i 10 miliardiL'umanità si trova di fronte a carestie e guerre mondiali. Entro la fine del 21° secolo la popolazione del pianeta potrebbe aumentare da 7 a 10 miliardi. Questa previsione è stata elaborata dagli scienziati australiani dell'Università di Adelaide.

Le risorse naturali permetteranno di sfamare tanta umanità?

Oppure la politica demografica cinese di “una famiglia, un bambino” dovrà diffondersi anche in altri Paesi?

Soprattutto qual è il numero ottimale di persone che il pianeta è in grado di nutrire?

Oggi l'umanità consuma con grande velocità ciò che la Terra ha creato in milioni di anni. Primi tra tutti i giacimenti di petrolio e gas. Anche l’enorme porzione di territorio usato come terreno agricolo. Ma l'efficacia nell'uso di queste risorse naturali è scarsa. Questo è il principale problema di gestione ambientale che deve essere affrontato subito, ne è sicuro il capo del Centro per gli studi sulla popolazione della Facoltà di Economia dell'Università statale di Mosca nonché Capo del Laboratorio di Economia e Demografia della Popolazione, Valery Elizarov:

Il problema della sovrappopolazione è molto complesso. Non parlerei più di sovrappopolazione, ma di un altro fattore che riguarda la proporzionalità nello sviluppo umano tra popolazione e risorse disponibili. Nel processo di sfruttamento delle risorse naturali, produciamo un enorme inquinamento che deve essere risolto. L'idea della sostenibilità dello sviluppo umano è l'idea fondamentale su cui dovremo concentrarci nel prossimo futuro. Occorre definire già da oggi come costruire la nostra vita, sfruttare consapevolmente le risorse naturali e costruire un’economia per non peggiorare le condizioni di vita delle generazioni future.

Molti tessuti della moda si producono con la deforestazione

Molti tessuti della moda si producono con la deforestazioneI vestiti che indossiamo provengono dalla distruzione delle foreste?

È possibile: molti capi di abbigliamento contengono rayon o viscosa, che vengono fabbricati con la pasta di legno. E da dove viene questo legno? Ecco la domanda, a cui ha dato risposta una ricerca dell’associazione ambientalista canadese Canopy.

Il primo passo per controllare se un vestito sia legato alla deforestazione, è controllare l’etichetta. Se vi sono rayon o viscosa, allora sì, il capo di abbigliamento potrebbe provenire dalla distruzione della foresta pluviale.

Infatti rayon e viscosa sono prodotti da un tipo speciale di cellulosa, frutto di un complesso processo di dissoluzione che richiede una alta intensità di composti chimici. Secondo Canopy, ogni anno oltre 70 milioni di alberi vengono trasformati in tessuti per l'abbigliamento.

La questione centrale è da dove proviene il legno con cui viene fabbricata questa cellulosa. Sempre secondo la ricerca di Canopy, tronchi provenienti dalle foreste boreali e tropicali finiscono regolarmente nei tessuti utilizzati per produrre una vasta gamma di capi di abbigliamento.

“Dalle passerelle di Milano Moda fino alla 7th Avenue di New York, dal vostro negozio preferito fino al centro commerciale locale, ovunque la moda ha un costo nascosto che non mostra nel cartellino del prezzo.

Lavoro: presto tutti sostituiti dai robot

Lavoro del futuroIl direttore delle risorse umane di Volkswagen, Horst Neumann, sul quotidiano "Suddeutsche Zeitung" ha sostenuto senza mezzi termini che il turn-over nel campo dell’automazione industriale è di fatto finito. Perché? Semplicemente perché al posto di coloro che stanno andando in pensione “prenderemo i robot”, ha affermato.

Non deve certo meravigliare un'ipotesi del genere, che si regge su due elementi oggettivi pesanti: il contenimento delle spese e l'evoluzione della tecnologia: “Non potremo rimpiazzare tutti i lavoratori con altri assunti perché il costo del lavoro in Germania è superiore ai 40 euro all’ora, nell’Europa dell’est è a undici, in Cina siamo persino sotto i 10”, ha scritto Neumann.

Inoltre, i robot di nuova generazione possono effettuare attività ripetitive con una velocità e una precisione ben superiori rispetto agli esseri umani.

Non è certo una scoperta della casa automobilistica tedesca. La Foxconn, azienda taiwanese che assembla dispositivi elettronici per la maggior parte dei big dell'hi-tech e tristemente nota per i suicidi dei propri operai, introdurrà nei prossimi anni migliaia di robot per sostituire gli umani. Questi robot sarebbero già in fase finale di test e presto potrebbere essere utilizzati nei vari stabilimenti dell'azienda.

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