I nostri cieli sono congestionati da un traffico sconosciuto

Scie chimiche(ASI) Il nostro cielo è solcato quotidianamente da aerei “sconosciuti”, ovvero senza sigle di riconoscimento ed “invisibili” ai radar che, senza tema di smentite, si possono ricondurre al fenomeno delle scie chimiche.

Il problema fu portato all’attenzione dell’opinione pubblica nel 2008, quando alcuni sindacalisti dell’Air Traffic Management Professional Project (ATMPP), la Federazione italiana che raduna le quattro maggiori sigle sindacali e professionali dell’assistenza al volo, denunciarono formalmente la presenza di un “traffico sconosciuto” nei nostri cieli.

Prima di allora erano state avanzate numerose richieste di chiarimenti sulla questione ad ENAV (Ente Nazionale di Assistenza per l’Aviazione Civile), che non avevano però trovato alcuna risposta soddisfacente. Da quel momento in poi sulla questione è calato un eloquente silenzio: è probabile che i controllori di volo siano stati “convinti” a tacere. Restano comunque le chiare dichiarazioni del sindacalista che sottolinea l’anomalia del “traffico sconosciuto” con tutti i rischi che comporta per il volo civile.

Resta anche la testimonianza incontrovertibile, per opera di un tecnico, circa operazioni illegali nell’atmosfera, a dimostrazione del fatto che i tankers sfuggono al controllo ufficiale, con grave pericolo per la navigazione aerea. “Ultimamente abbiamo appreso molti particolari sul problema del traffico sconosciuto. È evidente, a tutti coloro che operano in frequenza, l’impossibilità, in determinati momenti, di conciliare la gestione del traffico aereo sotto controllo radar con lo sconsiderato numero di “macchine volanti”, sconosciute al Controllo del Traffico Aereo, che affolla i nostri cieli” (ATMPP).

Le camminate sono un elisir di lunga vita

CorsaSe si fa più attività fisica di quanto consigliano le linee guida, almeno dal punto di vista delle camminate, il rischio di morte diminuisce anche rispetto a chi si limita alla quantità indicata.

Lo afferma uno studio dell'Università di Berkeley pubblicato dalla rivista 'Plos One'.

I ricercatori hanno analizzato i dati di circa 42mila persone che avevano partecipato a un programma del 1998 che chiedeva ai volontari di riportare la quantità di tempo passato camminando.

I dati sono stati poi incrociati con i registri di morte per determinare chi era ancora vivo nel 2008.

Dai questionari è emerso che il 23 per cento camminava meno delle due ore e mezzo a settimana raccomandate, il 16 per cento le seguiva esattamente e il resto invece superava questa quantità.

Scie chimiche: a Bergamo vengono studiate a scuola

Scie chimiche in un libro di scuolaL’evidenza di quello che sta avvenendo sopra le nostre teste è così palese che la negazione non ha più senso di esistere se non per debuker perditempo o prezzolati.

Mediaticamente iniziano a diffondersi, sempre più, informazioni relativamente al possibile “buon” utilizzo della geoingegneria vista come miracoloso strumento atto a curare lo strumentalizzato riscaldamento globale.

Ovviamente l’indottrinamento, oltre che mediatico, affinché l’effetto sia certo, deve coinvolgere anche il sistema scolastico. Ecco quindi che magicamente sul libro di scienze naturali di prima superiore, nello specifico, Elementi di Scienze della Terra di Tarbuck e Lutgens – ed. Pearson, si parla serenamente di quello che per alcuni è ancora, erroneamente, frutto di menti complottiste distore: la geoingegneria e, nello specifico, la modificazione del clima mediante l’emissione di aereosol in stratosfera.

Il libro riporta testualmente:

Un numero sempre crescente di scienziati sta portando avanti particolari studi per applicare le attuali conoscenze scientifiche e ingegneristiche alla riduzione delle cause dei cambiamenti climatici: questa nuova disciplina prende il nome di geoingegneria. […] La geoingegneria si propone quindi come una disciplina in grado di mettere a punto modalità di manipolazione su larga scala dell’ambiente terrestre, intervenendo artificialmnete sui sistemi climatici per cercare di contrastare gli effetti indotti dalle attività umane. […] Per aumentare l’albedo della Terra e diminuire l’irraggiamento alcuni scienziati […] hanno proposto di aumentare la nuvolosità in alcune regioni del globo, liberando nubi di aerosol artificiale; altri hanno proposto di mettere in atmosfera migliaia di tonnellate di zolfo, mediante l’uso di palloni sonda: in seguito a una catena di reazioni chimiche, lo zolfo formerebbe minuscoli particelle di solfato, creando uno “scudo” in grado di assorbire la radiazione solare.”

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