Ecco le abitudini alimentari che favoriscono l'obesità infantile

Cibo spazzaturaDal 2008 ad oggi sono diminuiti i bimbi tra gli 8 ed i 9 anni in sovrappeso, ma l'Italia è ancora ai primi posti d'Europa per obesità infantile.

Sono frequentissime le abitudini alimenatri scorrette ed i comportamenti sedentari anche se sono in leggero aumento i bambini che fanno attività fisica.

È in sintesi la fotografia scattada nel 2012 dal sistema di sorveglianza “Okkio alla Salute" promosso dal Ministero della Salute.

La rilevazione, che avviene ogni 2 anni, ha coinvolto 46.000 bambini appartenenti a 2623 classi terze della scuola primaria.

I bambini in sovrappeso tra gli 8 e 9 anni sono il 22,1% nel 2012 contro il 23,2% del 2008/2009. I bambini obesi sono invece il 10,2% contro il 12%.

Pertanto un bambino su 3 in Italia ha problemi di peso e di non corretta alimentazione.

I dati fanno emergere una situazione ancor più allarmante nelle regioni del Centro Sud quali: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata.

Tumore al seno, meglio non consumare prodotti caseari

FormaggiIl consumo di prodotti caseari ad alto contenuto di grassi aumenta il tasso di mortalità nelle donne che hanno subito una diagnosi di cancro al seno.

A scoprirlo è una ricerca del Kaiser Permanente pubblicata sul Journal of the National Cancer Institute.

Gli scienziati hanno condotto per la prima volta uno studio atto a segnalare il nesso fra regime alimentare con alto apporto di grassi derivanti da prodotti caseari e sopravvivenza a lungo termine a seguito di diagnosi di cancro al seno.

I ricercatori hanno analizzato un gruppo di donne con diagnosi di cancro al seno ai primi stadi fra il 1997 e il 2000.

Le donne che consumavano quantità maggiori di prodotti caseari mostravano anche una maggiore mortalità, sia per cause legate al tumore che per cause generali.

500 miliardi per risolvere la questione Fukushima

Fukushima30-40 anni e un fiume di miliardi per risolvere la questione Fukushima, sempre se ci si riesce. Con buona pace di “Il nucleare è tanto conveniente".

Riporta Reuters che alcuni esperti hanno effettuato uno studio per tentare di stabilire gli step di chiusura della centrale nucleare di Fukushima, quella distrutta dallo tsunami del 2011 e di cui abbiamo tanto parlato.

È stato il peggior incidente nucleare dai tempi di Chernobyl, e riuscire a capire come chiudere la partita è un problema impellente per il governo giapponese.

Anzitutto si dovrà trovare un modo per sistemare le barre esauste -e non- che si trovano ancora nelle sette piscine: si comincerà nel 2021 e l'intera operazione durerà la bellezza di 30 o 40 anni.

Se si considera che il piccolo robot spedito nei meandri della centrale per esplorarla ha smesso di funzionare dopo pochi mesi, ed è tuttora disperso in combattimento e non si riesce a ritrovare, è comprensibile come agire all'interno di quel luogo pericolosissimo sia un'impresa titanica. Poi c'è la questione dei costi.

Il Giappone affronta un clean-up senza precedenti che, dicono gli esperti, potrebbe costare almeno 100 miliardi di dollari per il decommissionamento dei reattori, e altri 400 miliardi di dollari per risarcire le vittime e decontaminare l'area attorno all'impianto.

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