Carmen Reinhart, economista dell'Università di Harvard: PER TUTTI ADDIO ALLA PENSIONE

Carmen ReinhartParola di Carmen Reinhart, economista dell'Università di Harvard. In una intervista a Der Spiegel: banche centrali si stanno inginocchiando per fare favore ai governi. Il prezzo sarà pagato dai risparmiatori, ogni giorno.

Lei è Carmen Reinhart, economista dell'Università di Harvard. "Nessun dubbio, le nostre pensioni sono distrutte”, dice senza mezzi termini in una intervista rilasciata Der Spiegel.

I governi sono incapaci di ridurre i loro debiti, e le banche centrali si stanno facendo avanti per risolvere la crisi. Alla fine, sentenzia, il prezzo sarà pagato ogni giorno dai risparmiatori.

"Questa crisi non è finita ancora - sottolinea - né negli Stati Uniti né in Europa” e il punto è che “nessuna banca centrale ammetterà di star mantenendo bassi i tassi di interesse per aiutare i governi a uscire dalla crisi dei debiti. Di fatto, (le banche centrali) si stanno inginocchiando per aiutare i governi a finanziare i loro deficit”.

E il punto è che non è neanche una cosa nuova, spiega, se si guarda alla storia. Dopo la Seconda guerra mondiale, tutti i paesi alle prese con alti debiti hanno fatto affidamento alla repressione finanziaria per evitare un default che sarebbe stato inevitabile.

Creata interfaccia telepatica che manipola gli esseri viventi

Yoo Seung-SchikGli scienziati sono riusciti a creare un sistema che permette ad una persona di influenzare i suoi pensieri in un topo, più precisamente, muovere la coda. Questo è il primo caso documentato di telepatia destinato alla manipolazione.

Il ricercatore Yoo Seung-Schik che lavora presso la Harvard Medical School di Boston, con il suo team, dopo aver anestetizzato un ratto, lo hanno collegato ad un dispositivo che può incanalare direttamente ultrasuoni focalizzati (e non invasivi) verso la parte del cervello responsabile del movimento.

Un volontario umano è stato dotato di un casco che ha permesso tramite l’elettroencefalografia, di raccogliere e visionare i dati durante la trasmissione dei segnali. L’Interfaccia che è stata utilizzata è una sorta di cervello-computer, che traduce la funzione cerebrale negli ordini del computer. quindi utilizzando un computer collegato ad un essere umano e e uno al ratto, è stato stabilito un collegamento tra le due menti.

Appena ricevuto il segnale tra cervello-cervello interfaccia, gli scienziati hanno monitorato le onde EEG umane, proprio quando il volontario era mentalmente concentrato e cercando di far muovere la coda al ratto. Infatti durante questa fase si è potuto constatare che il ratto “agitava la coda” ed il ritmo delle onde era cambiato.

Il tutto è accaduto nel momento in cui il programma è stato attivato con il controllo del dispositivo ad ultrasuoni che serve appunto per la stimolazione cerebrale transcranica.

La foresta ecuadoriana è in vendita

Foresta ecuadorianaL'Ecuador sta per mettere all'asta circa tre milioni di ettari di foresta amazzonica, polmone verde della Terra

L'Ecuador sta per mettere all'asta circa tre milioni di ettari di foresta amazzonica, polmone verde della Terra. L'intenzione delle autorità sarebbe quella di venderli alle compagnie petrolifere internazionali, in particolare a quelle cinesi.

Il governo di Quito ha infatti organizzato un tour nelle capitali straniere che potrebbero essere maggiormente interessate all'affare. Lunedì a Pechino i rappresentanti dell'Ecuador hanno quindi illustrato le potenzialità energetiche dei terreni in vendita ai manager delle principali aziende petrolifere cinesi, tra cui la China Petrochemical e la China National Offshore Oil.

L'intenzione delle autorità dell'Ecuador ha provocato la dura protesta di organizzazioni non governative e leader delle tribù locali, che denunciano una “sistematica violazione dei diritti sulle terre ancestrali”.

La vendita della foresta amazzonica aprirebbe infatti la strada a nuove esplorazioni petrolifere e a nuove deportazioni di popolazioni indigene. In particolare, secondo l'organizzazione Amazon Watch, sono sette le popolazioni che rischiano di essere espropriate della loro terra.

“Chiediamo che le compagnie petrolifere pubbliche e private di tutto il mondo non partecipino al processo di gara che viola sistematicamente i diritti di sette nazionalità indigene, imponendo progetti petroliferi nei loro territori ancestrali”, ha scritto un gruppo di associazioni indigene dell'Ecuador in una lettera aperta dello scorso autunno.

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