Archeologia

Gli antichi Romani cacciarono anche le balene. Uno studio lo ipotizza

Mosaico romano, Romani, archeologia, balenaSecondo una nuova ipotesi archeologica, basata sulla scoperta di resti di due specie di cetacei estinte, che si trovano tra le rovine di un sito romano dedicato alla lavorazione del pesce a Gibilterra, gli antichi romani andavano a caccia di balene nel Mediterraneo.

I risultati dello studio sono stati analizzati da un gruppo internazionale coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche della Francia. La ricerca è stata pubblicata dalla rivista 'The Royal Society B'.(1)

Secondo l'analisi del DNA e del collagene i resti archeologici appartengono alla 'balena franca' del nord atlantica (Eubalaena glacialis)(2) e alla balena grigia (Eschrichtius robustus).(3)

“Una scoperta che non ci si attendeva visto che le antiche ossa delle balene sono spesso troppo frammentate per essere riconosciute dalla loro forma. Questi nuovi metodi di ricerca molecolare ci permettono di aprire nuove finestre agli ecosistemi del passato”, ha spiegato l'archeologa Camilla Speller(4) dell'Università di York, nel Regno Unito.

E le sorprese continuano perché fino ad ora il Mar Mediterraneo era sempre considerato al di fuori delle rotte storiche della balena grigia e di quella del Nord Atlantico, ma i resti indicano che questi cetacei avrebbero potuto far parte dell'ecosistema mediterraneo, trovando nella regione un bacino di rifugio per dare alla luce la loro prole.

Scoperta in Antartide una foresta che risale a 260 mln di anni fa

AntartideUn team di geologi ha scoperto i resti di una foresta antica 260 milioni di anni fa nel cuore dell’Antartide. Questo continente infatti non è sempre stato un deserto di ghiaccio: 260 milioni di anni fa, era ricoperto da lussureggianti e rigogliose foreste, una delle quali è stata appunto rinvenuta dagli scienziati.

I paleoecologi dell'università del Wisconsin-Milwaukee hanno trascorso la scorsa estate scalando le montagne transantartiche dell’Antartide, alla ricerca di fossili del passato verde e boscoso del continente.

“Conoccevamo già i fossili rinvenuti in Antartide dalla spedizione di Robert Falcon Scott del 1910-12", spiega Erik Gulbranson, capo squadra del team ricerca paleoecologico. “Ma, la maggior parte dell'Antartide è ancora inesplorata, si ha spesso l’impressione di essere la prima persona a scalare una certa montagna.”
I ricercatori hanno scoperto che gli alberi erano proliferati in Antartide alla fine del periodo Permiano, quando il continente era più caldo e umido di oggi.

All'epoca l'Antartide faceva parte del Gondwana, un supercontinente che attraversava l'emisfero australe e comprendeva l'Australia, il Sud America, l'Africa e l'India.

Solchi di pneumatici risalenti a milioni di anni fa

dottor Alexander KoltypinFa un certo effetto ascoltare la dichiarazione del dottor Alexander Koltypin, se non altro per il fatto che si tratta di un geologo e direttore del Natural Science Research Center presso l’Università Internazionale Indipendente di Ecologia e Politologia di Mosca.

Secondo il ricercatore russo, in diverse località del pianeta è possibile osservare solchi di pneumatici lasciati nel terreno da veicoli pesanti che si possono far risalire a circa 12 milioni di anni fa.

Come è possibile?

Certamente si tratta di un’affermazione discutibile, dal momento che l’archeologia classica fa risalire l’inizio della civiltà umana a diverse migliaia di anni fa, non milioni.

Eppure, Koltypin si dice convinto che sul nostro pianeta esistono numerosi siti archeologici dove è possibile riscontrare indizi che avvalerebbero l’esistenza di civiltà vissute milioni di anni fa. Koltypin è un appassionato sostenitore di questa teoria, tanto da aver denominato il suo sito web ‘Earth before the flood: Disappared Continents and Civilizations‘ (La Terra prima del Diluvio: Continenti e Civiltà scomparse).

È proprio dal suo sito che il ricercatore russo afferma che le tracce riscontrate nel sito spagnolo di Castellar de Meca, nella provincia di Valencia, risalirebbero al Miocene medio e tardo (tra i 12 e i 14 milioni di anni fa circa).

Pagine