Archeologia

Otto Re immortali regnarono sulla Terra per 241.200 anni

SumeriSono più di dodici copie di un testo strano noto come liste dei re sumeri

Più di dodici copie di un testo strano noto come liste dei re sumeri sono stati scoperti nel corso degli anni dagli archeologi nelle regioni più disparate come l’antica Babilonia, Susa, e l’Assiria.

Essi sono tutti considerati come copie di un singolo manoscritto originale che si ritiene essere stato scritto durante la Terza Dinastia di Ur dalla maggior parte degli storici, nonostante il fatto che alcuni considerano che potrebbe essere stato scritto anche prima.

Il caso meglio conservato di questo antico testo viene definito il Weld-Blundell Prism ed è in mostra pubblica nel museo di Ashmolean.

“… In 5 città 8 re; hanno governato per 241,200 anni. Poi il diluvio ha travolto tutto…”

È scritto sulla parte iniziale della lista reale sumerica che otto re hanno governato per un periodo di 241,200 anni.

Se diamo uno sguardo alla lista dei re sumeri, scopriremo specifiche e incredibili cose che contraddicono quasi tutto ciò siamo stati informati sulla nostra storia. Questo antico testo racconta di un tempo che sulla Terra quando gli Dei hanno governato l’umanità per decine di migliaia di anni.

Misteriose anomalie termiche nelle Piramidi di Giza

Piramidi di GizaLa notizia sta facendo il giro del mondo e riguarda una serie di anomalie termiche registrate nelle piramidi della Piana di Giza, Egitto.

Le anomalie termiche riscontrate sulla superficie di quattro piramidi del Cairo, tra cui quella di Cheope, ha creato non poco sgomento e imbarazzo tra gli egittologi, che appunto sono in fermento di fronte alle prime analisi termiche effettuate dalla missione “Scan Pyramids“, lanciata il 25 ottobre scorso da un team di ricercatori egiziani, francesi, giapponesi e canadesi, che aprono la strada a una molteplicità di possibili interpretazioni.

Grazie a una tecnologia agli infrarossi hi-tech e a scanner ultra sofisticati, i ricercatori hanno potuto sondare le piramidi di Cheope e Chefren, che con quella di Micerino si ergono nella piana di Giza, e le due di Dahchur, a sud del Cairo.

Gli scienziati hanno notato una quantità di “anomalie termiche” su tutti i monumenti esaminati ma una di queste, soprattutto, è considerata particolarmente impressionante. È stata riscontrata sulla superficie della piramide di Cheope, vicino al suolo.

“Questa zona segnala una temperatura diversa”, ha spiegato il ministro alle Antichità egiziano, Mamdouh Eldamaty. “Che cosa potrebbe celarsi all’interno di questo tempio funerario? È una domanda che intriga tutti gli egittologi, soprattutto quelli interessati all’architettura egizia“, ha sottolineato Eldamaty.

Gli antichi romani utilizzavano ‘nanotecnologie’ per creazioni artistiche

I romani sapevano come fare e come utilizzare le nanoparticelle per creazioni artistiche. Non è la prima volta che la tecnologia romana sorprende i ricercatori moderni, superando il livello attuale di conoscenza.

Il meraviglioso calice che vedete nella foto (sopra) possiede una intrigante caratteristica: quando è illuminato da una fonte diretta, esso appare di color verde-giada, mentre se la fonte di luce è posta dietro l’oggetto, esso apparirà di colore rosso sangue.

Si tratta di un calice di vetro, conosciuto come ‘La Coppa di Licurgo’, poiché riporta una scena che coinvolge il re Licurgo di Tracia, importante personaggio della mitologia greca.

Acquistato nel 1950 dal British Museum, l’enigmatica proprietà del calice ha sconcertato gli scienziati per decenni. Una prima risposta arrivò solo nel 1990, quando un team di ricercatori inglesi, esaminando alcuni frammenti del calice al microscopio, scoprirono che gli artigiani romani furono pionieri nell’utilizzo di nanotecnologie.

La tecnica consisteva nell’impregnare il vetro con una miscela di particelle di argento e oro, fino a farle raggiungere le dimensioni di 50 nanometri di diametro, meno di un millesimo delle dimensioni di un granello di sale.

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