Manipolazioni

L’impressionante labirinto nascosto dei jihadisti a Douma in Siria

Labirinto nascosto dei jihadisti a Douma in SiriaPer giorni i tg ci hanno raccontato che stavano ritardando l’accesso degli esperti OPWC a Douma, al luogo del preteso attacco chimico. Facendo intendere che erano i russi e i siriani, che avevano qualcosa da nascondere.

Il vero motivo può essere in questi tunnel che le tv non vi hanno fatto vedere. E’ l’impressionante labirinto nascosto che – liberata Douma – i liberatori hanno scoperto sotto l’abitato: decine di chilometri di camminamenti, di cui colpisce la vastità e spaziosità – in certi tratti potevano passarci veicoli – e perfettamente fortificati: in modo da far capire che i tagliagole erano affiancati da importanti unità di genio militare occidentale.

E’ovvio che prima di far accedere gli esperti internazionali, le truppe dell’asse di resistenza abbiano voluto accertarsi che questo labirinto non nascondesse trappole esplosive o d’altro tipo.

Del resto alla sicurezza dei tecnici OPWC non provvedono le forze le forze siriane né quelle russe. Come ente sovrannazionale, essi sono protetti da un apposito apparato delle Nazioni Unite, lo United Nations Department of Safety and Security (UNDSS).(1)

Il direttore, di nome Peter Drennan, è un agente d’alto livello della polizia federale di Australia: potrebbe aver lui ritardato le cose, per consentire agli ultimi britannici di nascondere la partecipazione inglese alle operazioni dei terroristi? E’ sempre più chiaro infatti che il “caso Skripal” e le accuse dell’uso di gas chimici a Douma, vanno interpretati come un estremo sforzo di ritardare la resa dell’enclave di Goutha per far esfiltrare i consulenti in uniforme Usa, inglesi e israeliani.

Giorgio Galli: esoterismo e potere per manipolare

Libro magicoIl mago in politica? Conta, sì. Ma non ha l’ultima parola.

Certo, esiste: anche se i giornali non ne parlano mai. E spesso, proprio con il mondo esoterico sono in contatto i servizi segreti. Lo rivela il professor Giorgio Galli, autorevole politologo, per lunghi anni docente all’università di Milano. Un monumento della cultura italiana contemporanea. Classe 1928, ha all’attivo quasi cento titoli: dal volume d’esordio sulla storia del Pci, risalente al ‘53, fino all’ultimo lavoro, “Il golpe invisibile” (Kaos, 2015), che spiega “come la borghesia finanziario-speculativa e i ceti burocratico-parassitari hanno saccheggiato l’Italia repubblicana fino a vanificare lo Stato di diritto”.

Intervistato da Fabio Frabetti e Paolo Franceschetti a “Border Nights” sul ruolo dell’occultismo nella politica, il professore chiarisce: la deriva “magica” dell’esoterismo ha certamente condizionato importanti leader del passato, Hitler in primis. Ma poi il fenomeno si è attenuato.

Perché parlarne, allora?

Perché non ne parla mai nessuno, a livello di ufficialità, se non per liquidare l’argomento in modo sprezzante, come se il fenomeno non esistesse. Altrettanto sbagliato, secondo Galli, l’atteggiamento iper-complottista di chi considera onnipotenti le società iniziatiche, massoneria compresa: hanno il loro peso, senz’altro, ma non possono decidere tutto.

Mercati finanziari: la manipolazione dell'informazione

In un mondo sempre più mediatico, e con interessi individuali ai massimi, il rischio di essere:

manipolati,

male informati, o

indirizzati verso specifici investimenti è molto elevato.

Il conflitto di interesse, sempre più marcato, da quando le Banche, e più in generale, i datori di lavoro dei consulenti e gestori patrimoniali, hanno imboccato la strada del “pagamento a performance”, o meglio, di retribuire con un salario minimo di base, e di corrispondere i “successi” con dei bonus, o benefits vari, è notevole.

In buona sostanza, non ci sono gestori patrimoniali, ma degli interlocutori, o relatori per la clientela, che devono “piazzare” dei prodotti finanziari, in sintonia ai desideri e agli obiettivi della Banca.

Siamo passati da una gestione familiare, diretta, entro consulente e cliente, ad una gestione globalizzata, assemblata in prodotti conglobanti le masse da gestire, come fondi di investimento e di varia natura.

Tanti i vantaggi per gli emittenti, le Banche, come

  • la riduzione dei costi delle gestioni singole, dei rischi inerenti l’applicazione di tutte le normative di vigilanza,
  • maggiori commissioni e quindi redditività, approccio anche per la piccola clientela, e fidelizzazione dei clienti, mezzo pubblicitario per attrarre nuovi investitori.

E per il cliente?

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