Consigli

Mangiare salmone? Meglio di no

Salmone tossicoAttenzione il contenuto di questo post potrebbe mettere in difficoltà gli stomaci più delicati… se invece siete temerari fan di Orrori da gustare proseguite pure con la lettura.

Vi avvisiamo però che oggi non parliamo di prelibatezze locali e preparazioni tradizionali, ma di uno dei cibi che forse più di tutti rappresenta la globalizzazione alimentare che stiamo vivendo: il salmone di allevamento intensivo.

Prima lusso natalizio, ora si trova in grandi quantità in ogni stagione: gli allevamenti intensivi si sono moltiplicati a dismisura, mentre gli stock di salmone selvatico sono ben lontani dal ripopolamento: quello Atlantico è addirittura in estinzione, mentre quello del Pacifico è in grave calo.

Ma l’allevamento intensivo non costituisce una buona alternativa, né per noi, né per ambiente ed ecosistemi.

Ecco perché:

  1. Negli allevamenti intensivi i reflui non vengono mai lavati via e si lasciano semplicemente cadere attraverso le reti. Pensateci, è come se non cambiaste mai la sabbietta al vostro gattino… Il risultato sono migliaia di tonnellate di escrementi e rifiuti che si depositano nel fondale intorno agli allevamenti che non vengono mai rimossi… Per saperne di più
  2. 600 000 salmoni che nuotano in una zuppa di muco ed escrementi alimentano le mutazioni di agenti patogeni che si diffondono dall’Atlantico fino al nostro supermercatino sotto casa Più info,  ancora info.

La sedentarietà e lo stare troppo seduti portano alla disabilità

SedentarietàI ricercatori mettono sull’avviso dalla sedentarietà e lo stare troppo seduti: a qualsiasi età è un serio rischio per la salute e, in particolare quando anziani, si rischia la disabilità. Lo studio

La sedentarietà fa male, molto male. E a quanto sembra non importa quanto esercizio fisico moderato si compie perché ogni ora in più che si sta seduti raddoppia il rischio di disabilità.

Il monito arriva da un nuovo studio pubblicato sul Journal of Physical Activity and Health e condotto dai ricercatori della Northwestern Medicine, i quali hanno scoperto che a parità di età, la persona che sta seduta un’ora in più dell’altra ha il 50% in più di probabilità di diventare disabile.

L’osservazione è stata fatta analizzando gli effetti della sedentarietà su oltre 2.200 persone dai 60 anni in su. Tutti i partecipanti sono stati dotati di sensori di movimento che dovevano indossare durante le loro ore di veglia e per almeno quattro giorni a settimana. I partecipanti sono poi stati seguiti per tre anni.

I sensori misuravano sia l’attività fisica leggera che moderata, come per esempio fare shopping, camminare a passo svelto o la corsa. Allo stesso tempo, i sensori misuravano anche i periodi di inattività.

I risultati finali hanno mostrato che coloro erano rimasti attivi presentavano nel complesso migliori condizioni di salute, rispetto a quelli che non erano attivi. In più, coloro che stavano seduti tra le nove o più ore al giorno mostravano un calo misurabile nelle capacità fisiche.

Basta dormire e mangiare sano per vivere a lungo

Vegetariani a riposoBuoni modelli di riposo notturno, o sonno, e una dieta varia sono stati trovati essere il segreto di una lunga e sana vita. Ma le cose sono un po’ diverse tra uomini e donne

Qual è il segreto di lunga vita, o l’elisir da sempre cercato dagli uomini di tutte le epoche?

In molti hanno cercato di dare una risposta, e allo stesso modo in tanti hanno indicato metodi più o meno improbabili – spesso riservati a pochi.
Ma gli scienziati della Monash University, il National Defense Medical Centre e il National Health Research Institutes di Taiwan oggi offrono una risposta che può apparire banale, o troppo semplice per essere vera ma che, tuttavia, pare sia davvero una soluzione. E soprattutto che può essere messa in pratica da tutti.

Secondo la ricerca condotta dal prof. Mark Wahlqvist e colleghi del Monash University’s Department of Epidemiology and Preventive Medicine e il Monash Asia Institute, per valutare l’impatto della dieta e la qualità del sonno sulla mortalità di uomini e donne anziani, seguire modelli corretti può davvero aumentare la durata della vita. Tuttavia, le cose cambiano tra maschi e femmine.

Per esempio, Wahlqvist e colleghi hanno scoperto che se per i maschi buoni modelli di sonno fondamentali per poter vivere più a lungo, il rischio di morte prematura si verificava soltanto se a cattivi modelli di sonno non era abbinata una dieta scorretta; per le femmine un buon sonno forniva la possibilità di vivere più a lungo soltanto se abbinato a una dieta sana e varia – che comprendesse buone fonti di vitamina B6.

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