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Basta dormire e mangiare sano per vivere a lungo

Vegetariani a riposoBuoni modelli di riposo notturno, o sonno, e una dieta varia sono stati trovati essere il segreto di una lunga e sana vita. Ma le cose sono un po’ diverse tra uomini e donne

Qual è il segreto di lunga vita, o l’elisir da sempre cercato dagli uomini di tutte le epoche?

In molti hanno cercato di dare una risposta, e allo stesso modo in tanti hanno indicato metodi più o meno improbabili – spesso riservati a pochi.
Ma gli scienziati della Monash University, il National Defense Medical Centre e il National Health Research Institutes di Taiwan oggi offrono una risposta che può apparire banale, o troppo semplice per essere vera ma che, tuttavia, pare sia davvero una soluzione. E soprattutto che può essere messa in pratica da tutti.

Secondo la ricerca condotta dal prof. Mark Wahlqvist e colleghi del Monash University’s Department of Epidemiology and Preventive Medicine e il Monash Asia Institute, per valutare l’impatto della dieta e la qualità del sonno sulla mortalità di uomini e donne anziani, seguire modelli corretti può davvero aumentare la durata della vita. Tuttavia, le cose cambiano tra maschi e femmine.

Per esempio, Wahlqvist e colleghi hanno scoperto che se per i maschi buoni modelli di sonno fondamentali per poter vivere più a lungo, il rischio di morte prematura si verificava soltanto se a cattivi modelli di sonno non era abbinata una dieta scorretta; per le femmine un buon sonno forniva la possibilità di vivere più a lungo soltanto se abbinato a una dieta sana e varia – che comprendesse buone fonti di vitamina B6.

I cibi animali causano le infiammazioni intestinali. La tendenza in Italia

Consumo carneSecondo i risultati di uno studio
pubblicato sulla rivista Nature una dieta troppo ricca di cibi animali può favorire la crescita di microrganismi legati alle infiammazioni intestinali.

In particolare secondo la ricerca una dieta basata su cibi animali induce l’aumento di microorganismo tolleranti alla bile e diminuisce i livelli di batteri che metabolizzano i polisaccaridi vegetali.

Una dieta ricca di cibi animali la forte presenza e l’attività di un batterio, Bilophila wadsworthia, favorisce una correlazione tra grassi alimentari, acidi della bile e la crescita di microrganismi capaci di favorire infiammazioni intestinali.

Eppure gli italiani consumano sempre meno frutta e verdura. A lanciare l'allarme è un'analisi della Coldiretti che rivela come gli acquisti di frutta e verdura degli italiani nel 2013 sono crollati scendendo al minimo da inizio secolo.

Secondo la Coldiretti la riduzione il consumo di frutta (-17%) ma soprattutto la verdura (-20%), rispetto al 2000 ed è stata progressiva ma con una forte accelerazione negli anni della crisi.

Secondo quanto riferisce la Coldiretti un frutto su quattro acquistati dagli italiani è la mela che si classifica come la preferita ma sul podio salgono anche le arance, che si classificano al secondo posto, e le pere mentre a seguire nella lista della spesa delle famiglie ci sono le pesche, clementine, meloni, uva e kiwi, tra quelli di produzione nazionale. Tra gli ortaggi e le verdure la star assoluta in tavola è la patata seguita dai pomodori, dalle insalate, dalle zucchine e dalle carote.

Come evitare l'acidità organica

Alimentazione sanaTutti quei processi e manifestazioni che noi chiamiamo malattie, sono la diretta conseguenza di un’eccessiva acidificazione del sangue, dovuta per lo più a una sbagliata alimentazione.
Dopo un pasto, i nutrimenti e le tossine (rifiuti organici) derivanti dalla digestione, fluiscono dal tratto intestinale nel sangue e nel sistema linfatico.

Attraverso l’osmosi, i nutrimenti e le tossine si aprono poi anche un passaggio verso il citoplasma, ossia quella parte della cellula che avvolge il nucleo delle cellule organiche. Tutte le cellule hanno una caratteristica comune: il citoplasma ha una reazione alcalina (negativa) e il nucleo ne ha una acida (positiva), ciò crea una differenza di potenziale elettrico tra il citoplasma ed il nucleo. Questa differenza di potenziale elettrico determina la “vitalità” delle cellule.

Se questo potenziale elettrico si riduce al di sotto di un certo livello, la cellula si ammala e può anche morire. Quando il sangue quindi porta con sé molte sostanze acide, per esempio, le tossine, le stesse possono penetrare all’interno delle cellule e neutralizzare l’alcalinità del citoplasma. Se perciò la concentrazione delle tossine nella circolazione del sangue è più alta di quella nelle cellule, le tossine continueranno a fluire nel citoplasma delle cellule ed eventualmente a precipitare, creando dei cristalli.

Periodicamente, durante i periodi in cui la vitalità è elevata, l’organismo prova a correggere questa condizione, attraverso delle acute crisi di guarigione: le cosiddette “malattie”. Dopo molti anni, tuttavia, se una persona non migliora le proprie abitudini e il proprio stile di vita, verrà a crearsi una malattia cronica. Ed alla base di tale malattia possiamo sicuramente trovare un grande accumulo di tossine.

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