Alimentazione

Le regole per chi soffre di ulcera

La dieta da seguire, per tutti coloro che soffrono di ulcera, prevedere cibi leggeri e poco calorici come i cereali e le verdure cotti a vapore

Tutti coloro che soffrono di ulcera devono curare scrupolosamente l'alimentazione. Ci sono alimenti che si possono mangiare ed altri da evitare.

Vanno seguite alcune regole: nel corso della giornata bisogna suddividere l'assunzione del cibo in piccoli pasti, né troppo caldi, né troppo freddi. I cibi, preferibilmente delicati e poco calorici, vanno masticati con cura e soprattutto con calma.

Tutti coloro che soffrono di ulcera non devono mai mangiare cibi che potrebbero provocare pesantezza o bruciore allo stomaco. La dieta da seguire deve prevedere cibi leggeri e poco calorici come i cereali e le verdure.

Lo stomaco affetto da ulcera digerisce bene: le carote, l'insalata verde, i pomodori, i piselli, le zucchine e i fagiolini. Tutte verdure ricche di vitamine e sali minerali. Lo yogurt è ben tollerato, come pure i dolci alla frutta senza panna o a base di pasta frolla.

Non vanno assolutamente trascurate le modalità di preparazione delle pietanze.

Con lo scopo di non irritare lo stomaco, i metodi di cottura da privilegiare sono: il cuocere al vapore, lo stufare e il lessare. Vanno benissimo: il caffè d'orzo, i centrifugati di verdure le tisane.

Gli alimenti non adatti sono tutti i latticini, almeno quelli troppo grassi.

Ogni anno ingeriamo circa 32 mila microplastiche

32 mila microscopici pezzetti di plastica ( microplastiche ) finiscono nel nostro corpo. Sono tutti pezzi dei nostri rifiuti finiti in mare o nell’aria

Secondo una ricerca pubblicata su "Enviromental – science & technology" ogni anno ingeriamo circa 32.000 microplastiche. Ecco come

Il mondo ci si rivolterà contro, pensare di violare i limiti di utilizzo di un materiale come la plastica pensando di allontanarlo dalla nostra vita per sempre una volta gettato nei rifiuti è pura follia. Ed oggi la scienza lo dimostra. Secondo una ricerca pubblicata su Enviromental – science & technology –(1) ogni anno ingeriamo circa 32.000 microplastiche. Pro capite. Sì, esatto: 32 mila microscopici pezzetti di plastica finiscono nel nostro corpo, e gli unici che possiamo incolpare siamo noi, sono tutti minuscoli pezzi dei nostri rifiuti finiti in mare o nell’aria e che noi poi riportiamo a casa bevendo, mangiando o anche solo respirando.

Un articolo di Quartz,(2) per esempio, ci spiega come circa 2000 microplastiche l’anno finiscano nel nostro organismo tramite il normalissimo sale da cucina. Un capitolo della suddetta ricerca infatti è dedicato ad uno studio fatto su 39 marche diverse di sale proveniente da 21 paesi diversi del mondo. Il risultato è sconvolgente, su 39 marche solo tre sono risultate prive di microplastiche, per l’esattezza un raffinato sale marino proveniente da Taiwan, un raffinato sale roccioso cinese e un sale marino non raffinato in Francia.

Il resto, un disastro. Sali marini, sali di roccia, sali di lago, tutti pieni di plastica. Ma come ci finisce la plastica nel nostro sale da cucina?

Semplice. Il sale, chiaramente quello marino e di lago, non è altro che ciò che resta dall’evaporazione dell’acqua. Viene poi raccolto, impacchettato e venduto. Ed è l’acqua in questione a riportare in casa nostra i residui di quella plastica con la quale ogni giorno noi avveleniamo mari, fiumi e laghi del nostro pianeta.

Le proprietà antiossidanti dell'uva

La cura dell’uva o dieta dell’uva si addice a coloro che sentono il bisogno di un trattamento disintossicante/ringiovanente

Uva: rimedio naturale per la tutela della salute

In questa stagione l’uva è spesso presente sulle nostre tavole. Si trova dall’estate fino all’autunno inoltrato ed è molto apprezzata per la sua polpa dolce e succosa. Può essere bianca o nera, ma poco cambiano le sue proprietà nutrizionali. Da notare tuttavia che l’uva nera ha il vantaggio, rispetto a quella bianca, di avere qualità antiossidanti, per la presenza di antociani che le conferiscono la tipica colorazione scura.

Ad alto contenuto zuccherino, soprattutto fruttosio e glucosio, l’uva piace a tutti, ma è bene non esagerare soprattutto per i soggetti diabetici, anche se la quantità di zuccheri in essa presenti possono variare in relazione alla varietà, la zona di produzione e le condizioni climatiche in cui è cresciuta.

Come vitamine vi troviamo la C, la B1, B2, PP e A, che espletano tra l’altro una funzione antiossidante. Tra i sali minerali che contiene il potassio è il principale, in quantità minore possiede anche manganese, rame, fosforo, ferro, iodio, silicio e boro, un oligominerale che favorisce l’assorbimento del calcio nelle ossa, previene l’osteoporosi e innalza i livelli di estrogeni e di vitamina D anche nelle donne in menopausa.

L’uva è un rimedio naturale per la stitichezza e per la cura della pelle, per combattere eczemi e impurità, conferisce maggior elasticità alla pelle con conseguente effetto antirughe. Nell’uva rossa troviamo un flavonoide, la quercetina, indicato per chi soffre di spossatezza o affaticamento in quanto capace di dare la carica e di sostenere chi ha bisogno di rendimento sportivo, aiuta anche la memoria e mantiene la funzionalità cerebrale.

L’uva è anche ricca di resveratrolo, un flavonoide, presente nella buccia dell’acino, che la difende da batteri e funghi.

Pagine