Matrix

Una società al contrario

Programmazione mentaleÈ agghiacciante vedere come le masse aggrediscano chi non si conforma all'informazione di regime

(mainstream), ormai chi non crede ciecamente alla TV (e a tutti i mezzi di informazione di regime) viene ridicolizzato e nei peggiori dei casi aggredito verbalmente.

Molti di questi insorgono dicendo che i liberi pensatori non dovrebbero dire la propria sul web, vorrebbero che i media principali avessero il dominio dell'informazione al 100%. Non gli basta che i media mainstream influenzino già miliardi di persone, vorrebbero che non ci fosse nessuna controparte.

Ma poi cosa c'è di male a pensare con la propria testa, a voler indagare sulla veridicità dei fatti propinati dai media di regime ?

Perché chi fa questo viene visto come un eretico da ridicolizzare e aggredire ?

Purtroppo i media sono la nuova Bibbia, in occidente avendo quest'ultima perso il suo potere (essendo anche obsoleta) è stata rimpiazzata dalla TV (e i media di regime in generale).

La gente non capisce che la TV (come lo è stato per al Bibbia) sono fatti da uomini, e gli uomini si sa, possono mentire ed essere corrotti, quindi lo sbaglio non è quello di pensare con la propria testa, ma quello di credere ciecamente a qualsiasi fonte, questo vale sia per i media di regime che per quelli alternativi.

Zero privacy, il progetto del potere mondiale. Tutti controllati 24 ore su 24

Zero privacyInvitiamo a leggere questo articolo pubblicato nel mese di luglio 2013. Si sta tutto concretizzando! E sarà sempre peggio...

Secondo Marlon Brando, la privacy non era «semplicemente un diritto, ma un prerequisito assoluto per vivere». Bei tempi.

Oggi, «proteggere è veramente un parolone, anche un po’ improprio», accusa Glauco Benigni: «Ciò che appare è che la sfera pubblica globalizzata – i governi, i militari, i trader, i tecnocrati – vogliano impedire che la raccolta e il trattamento dei dati sia ostacolata dal sacrosanto bisogno di riservatezza, e per far questo hanno organizzato un sistema molto complesso di protezione regolata, al quale è impossibile sottrarsi e nel quale è quasi impossibile intervenire».

Ma allora Orwell aveva ragione? «La domanda ormai appare retorica». Governi ossessionati dalla sicurezza, trader ossessionati dal guadagno e tecnocrati facilitatori del controllo formano una terna che non consente scampo: «La privacy è stata abbindolata, sedotta e stuprata da bambina. E ora, i suoi stupratori travestiti da padri di famiglia ne fanno mercimonio».

Inutile scandalizzarsi per il caso Snowden: da anni siamo diventati tutti “trasparenti”, a nostra insaputa. «Telecamere, smartphone, Internet e in generale ogni technodevice digitale, unitamente alla velocità di raccolta, consultazione, riproducibilità dati e alla loro archiviazione – scrive Benigni nel suo blog – hanno sgretolato la barriera che la privacy tentava di erigere». Così, «il diritto è diventato un sogno infantile e la protezione evocata si è sostituita al problema».

Il mondo illusorio della cultura dello Sballo

DiscotecaIn qualsiasi sistema sociale, vitalità e felicità sono proporzionali alla conservazione della propria coscienza individuale (opposta alla massa), e dipendono dalla capacità di rigettare le “illusioni” che derivano dai tentativi di manipolazione mentale.

Soggetti a queste illusioni sono maggiormente le persone che non hanno ancora raggiunto uno stadio sufficiente di maturità, come gli adolescenti e i giovanissimi. Questo spiega la vulnerabilità delle nuove generazioni ai falsi miti del consumo, del divertimento, del godimento ad ogni costo e della droga.

Non ci si può quindi meravigliare delle improvvise morti per collasso all’uscita delle discoteche, di ragazzi in preda a deliri di “sesso, alcool, droga”, visto che tutto ciò non è altro che la conseguenza di quei miti imposti dalla manipolazione delle menti. Gli “esperti” che intervengono in stucchevoli trasmissioni televisive, discutono quasi sempre degli effetti, mai però delle cause e si propongono rimedi che vanno dalla chiusura delle discoteche (veri templi del divertimento moderno) da parte delle autorità o dell’adozione di provvedimenti di controllo, che vanno dal poliziotto in discoteca, ai cani anti-droga posti all’ingresso.

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