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In Italia ditta licenzia per proporre 'contratti da autonomi' a 200 euro

Crisi del lavoroLa precarietà oggi è la componente principale del mondo del lavoro in cui dietro la maschera di lavoratori autonomi, che non possono godere di tutta una serie di diritti, dalla ferie alla maternità fino al Tfr, si celano in realtà veri e propri rapporti di lavoro subordinato e dipendente che fanno bene solo alle aziende e calpestano i diritti dei lavoratori.

L’ultima storia che racconta questa triste realtà arriva da Milano dove ha sede principale ma è attiva in tutta Italia la Consulmarketing, azienda specializzata nella raccolta di dati per ricerche di mercato. Nel marzo scorso – secondo quanto racconta un articolo de Il Fatto Quotidiano – l’azienda ha aperto le procedure di licenziamento collettivo per 465 dipendenti su un totale di 1.134 addetti ma, beffa delle beffe, ha offerto a questi stessi dipendenti contratti di lavoro autonomo. La società difende il suo operato lamentando la crisi attuale che vive.

“Il mercato è in forte flessione verso il basso e la perdita del fatturato nell’anno 2015 è stata di 1,5 milioni di euro (…) un calo che ha evidenziato la necessità di ridurre i costi fissi non più sostenibili (…). La società al fine di ridurre gli impatti della presente procedura sul piano sociale, è disponibile a offrire, limitatamente ai dipendenti del settore rilevamenti, dei contratti di lavoro autonomo, nell’ambito del divisato progetto di esternalizzazione di tale attività (…) una proposta di lavoro subordinato che prevede un compenso garantito e una parte variabile incentivante per i collaboratori: tali proposte sono state scartate dai sindacati i quali non hanno nemmeno prospettato ai lavoratori le due possibilità”.

Le connotazione dell'addormentato

MatrixTutti noi abbiamo un amico/a che è stato/a a New York, Londra, Roma o Parigi, e tutti noi conosciamo almeno tre persone che abbiamo la stessa automobile.

Ebbene, ora ve lo spiego, poiché in entrambi i casi, che si tratti di acquistare la stessa automobile o di visitare la stessa città, si tratta di anime addormentate, esseri umani prigionieri del “Paese dei Balocchi”, schiavi dei propri desideri e schiavi del “pensiero unico” dettato e creato dalla società stessa, in poche parole ci troviamo di fronte a persone non-pensati, guidate non dalla loro personale volontà, ma da quella del pifferaio magico, ovvero i mass media, le mode, le pubblicità e infine il proprio ego...

Si perché andare a Parigi e farsi la foto alla Torre Eiffel da postare su facebook è ormai divenuto un vero e proprio rito, in pratica non si gira più il mondo per apprendere qualcosa o per evolversi spiritualmente, ma per far vedere agli altri di essere stati anche voi a Parigi...

E queste persone al loro ritorno hanno poi il coraggio di dire: “Ho visitato la Francia o l'Inghilterra”, mentre in realtà hanno visitato solo le capitali del potere e del capitalismo, dove tutto costa il quintuplo che altrove e dove spesso, da fotografare non ci sono che i ricordi delle vecchie dittature, fossero esse imperi o monarchie.

In Italia 4 milioni di diabetici

DiabeteIn 30 anni il numero dei soggetti affetti da diabete è più che raddoppiato, passando da 1,5 milioni nel 1985 a circa 4 milioni.

A raddoppiare sono stati anche i costi inerenti alla loro assistenza sanitaria, attualmente stimabile in 15 miliardi di euro all'anno.

Una spesa destinata ad aumentare sensibilmente nei prossimi 20-30 anni perché aumenterà ancora il numero delle persone con diabete.

Questa è la fotografia scattata in occasione del 26esimo congresso nazionale della Società italiana di diabetologia, in corso a Rimini.

I diabetologi italiani hanno messo nero su bianco 10 impegni per far sì che in futuro la qualità dell'assistenza diabetologica italiana continui a mantenere la sua leadership mondiale anche grazie al contenimento della inappropriatezza prescrittiva, alla riduzione di alcuni sprechi, a scelte terapeutiche che permettono di controllare la spesa (diretta e indiretta), ad una maggiore attenzione ad alcuni aspetti della gestione della malattia.

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