Ricerche

Monitoraggio satellitare del fitoplancton nelle regioni polari

Monitoraggio satellitare del fitoplancton nelle regioni polariUn articolo pubblicato sulla rivista “Nature Geoscience” descrive l’analisi dei dati raccolti tra il 2006 e il 2015 sul fitoplancton nelle regioni polari, che hanno permesso di ricostruirne i cambiamenti e i cicli.

Un team di ricercatori guidato da Michael Behrenfeld, un esperto di plancton della Oregon State University, ha ottenuto questi dati grazie al satellite CALIPSO della NASA.

Il termine plancton è estremamente generico perché include organismi marini molto eterogenei, che possono essere piante, animali, virus, batteri, archea e altre creature ancora che sono considerate plancton. Per questo motivo, fino a poco tempo fa le nostre conoscenze riguardanti il plancton erano piuttosto limitate ma le cose stanno cambiando notevolmente grazie a ricerche come quella pubblicata nel maggio 2015 sulla rivista “Nature”.

Nella grande diversità del plancton, il termine fitoplancton indica gli organismi considerati parte di questo grande gruppo capaci di fotosintesi. Molti di questi organismi sono piante ma non tutti: ad esempio questa categoria include i cianobatteri. Il fatto che essi usino la fotosintesi significa che rilasciano ossigeno nell’atmosfera e ricerche compiute nel decennio scorso avevano mostrato come il fitoplancton produca circa metà dell’ossigeno totale prodotto dalle piante nel mondo.

In sostanza, è giustissimo preoccuparsi dello stato delle foreste mondiali ma anche il fitoplancton ha un ruolo fondamentale nella produzione dell’ossigeno che respiriamo.

Le persone ipertese nel mondo sono 1,13 miliardi

IpertensioneIl mondo ha sempre più la pressione alta.

Negli ultimi 40 anni il numero di persone ipertese è pressoché raddoppiato, raggiungendo 1,13 miliardi e, se da un lato diminuiscono nei Paesi industrializzati, dall'altro aumentano in quelli a medio e basso reddito, in particolare nell'Africa Sub Sahariana e in Asia.

È quanto emerge da uno studio, il più ampio del genere, pubblicato su The Lancet dal gruppo di ricercatori componenti la Non Communicable Disease Risk Factor Collaboration, che ha analizzato i dati di quasi 20 milioni di persone, dai 18 anni in su, esaminate in 1479 indagini di popolazione.

Anche l'Istituto Superiore di Sanità ha partecipato con gli studi condotti in Italia dagli anni '80 ad oggi.

La diminuzione della pressione arteriosa sembra dipendere, secondo gli esperti, da una migliore alimentazione e dal ricorso precoce alle terapie mentre l'incremento appare associato a una alimentazione poco salutare, ricca di calorie, grassi saturi e povera di frutta e verdura.

Il tumore e i processi oscillatori dell’organismo

Aleksandr Tereshin è un medico russo. A parte una laurea in medicina, ne possiede un’altra, in elettronica. Ecco perché presta molta attenzione alle frequenze, all’elettromagnetismo, al suono.

Non è un neuroacustico, ma si muove nelle materie che ci introducono alla maggiore comprensione del fenomeno “suono” e come esso influenza la nostra vita.

“Un tumore, ovunque sia, non porta il soggetto alla morte, a meno che non siano coinvolti i centri vitali di primaria importanza: il cervello (i centri respiratorio, vascolare, l’ipotalamo), il cuore (può ostacolare, meccanicamente, il suo lavoro), il pancreas (senza il quale non possiamo esistere), i reni, i polmoni ecc.

In due parole, alla morte porta non il cancro stesso e non l’intossicazione che questo procura.

Un organismo muore di cancro per un altro motivo. Una neoformazione maligna è l’ultimo anello nella catena delle trasformazioni dell’organismo.

Molti anni fa, all’università, un prof diceva a noi studenti: il cancro è un dramma in due parti: la prima parte si svolge con le candele spente, la seconda, con le luce accese.

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