Ricerche

Svelato il cristallo temporale

RicerchePer la maggior parte delle persone, quando si parla di cristalli si intendono diamanti, pietre dure o forse i cristalli di ametista o di quarzo amate dai collezionisti. Per Norman Yao, questi cristalli inerti sono solo la punta dell’iceberg.

Se i cristalli hanno una struttura atomica che si ripete nello spazio, come il reticolo di carbonio di un diamante, perché allora i cristalli non potrebbero avere una struttura che si ripete nel tempo?

Cioè un cristallo temporale?

In un documento presentato on line sulla rivista Physical Review Letters l’assistente professore di fisica della UC Berkeley descrive esattamente come creare e misurare le proprietà di tali cristalli e anche prevedere quali siano le varie fasi che dovrebbero circondare il cristallo temporale, simili alle fasi liquide e gassose nel ghiaccio.

Questo diagramma di fase mostra come il modificare i parametri sperimentali possa “fondere” un cristallo di tempo in un normale isolante o portarlo in uno stato termico ad alta temperatura. Grafica di Norman Yao.

Questa non è solo mera speculazione. Due gruppi hanno seguito le indicazioni di Yao ed hanno già creato i primi cristalli temporali.

In Italia aumentano le malattie neurologiche. La situazione in Toscana

CervelloSono oltre 150mila le persone che, in Toscana, soffrono di una o più malattie neurologiche croniche e degenerative.

Il crescente incremento di queste patologie - le stime del 2015 parlano di 92.958 casi di demenze, 36.770 di epilessia, 17.134 di Parkinson e 8.100 di sclerosi multipla - richiede sempre più una maggiore appropriatezza delle prestazioni e la definizione di percorsi clinico-assistenziali personalizzati, attraverso l'integrazione fra specialisti e professionisti sanitari.

Per alcune patologie si stima un significativo incremento nell'arco di 8 anni, 12mila casi per le demenze e 1.500 per il Parkinson. Ogni anno, inoltre, sono circa 10mila i nuovi casi di ictus registrati in Toscana, di cui l'80% di natura ischemica e il 20% per una causa emorragica. I costi diretti sono stimati in circa 280 milioni di euro per anno. L'ictus, in particolare, rappresenta nella popolazione la più frequente causa di disabilità permanente e la terza causa di morte.

I dati Agenas sulla mortalità per ictus a 30 giorni, relativi al 2015, indicano che in Toscana i setting dove sono presenti equipes neurologiche che prendono in carico i ricoveri ospedalieri e dotate di personale esperto e dedicato ottengono i migliori risultati, collocandosi ai vertici delle performances nazionali “I dati Agenas - ha commentato Pasquale Palumbo, neurologo e coordinatore del Comitato Scientifico del Meeting regionale di neuroscienze che si svolgerà a Grosseto dal 6 all'8 aprile - collocano le neurologie toscane ai vertici nazionali con una mortalità molto bassa nei 30 giorni successivi all'insorgenza di un ictus.

Adolescenza: scoperto legame fra l'asma e eccesso ponderale

Scoperto legame fra l'asma e l’eccesso ponderaleI bambini colpiti da asma nei primi anni di vita, se non trattati, hanno un rischio superiore del 51% di diventare obesi nell’adolescenza.

Il legame fra la malattia respiratoria e l’eccesso ponderale è dimostrato da uno studio recentemente pubblicato sul Journal of Respiratory and Critical Care Medicine: 2.171 bambini americani (età media intorno ai 6,5 anni), che frequentavano asili nido o scuole primarie, sono stati seguiti per un decennio. I risultati sono stati confermati su altri 2.684 bambini e adolescenti tra i 10 e i 18 anni.

“È un’osservazione importante - afferma Giorgio Piacentini, Professore Ordinario di Pediatria all’Università di Verona e Presidente Eletto della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI), - che può rispecchiare anche la situazione italiana. Lo studio americano ha evidenziato una maggiore probabilità di diventare obesi nei bambini che ricevevano una diagnosi di asma nei primi anni di vita. La ricerca ipotizza anche che un trattamento precoce agisca come preventivo sul rischio di sviluppare non solo obesità ma anche altre malattie metaboliche, come pre-diabete e diabete, in età adulta.” “Un tempo - aggiunge il professor Piacentini, - con una diagnosi di questo tipo si sconsigliava l’attività sportiva nei bambini per evitare l’asma da sforzo.

Ora, invece, la appoggiamo caldamente perché un regolare esercizio fisico protegge dal peggioramento della malattia. La sedentarietà incide negativamente favorendo sovrappeso e obesità negli anni successivi. Invece il movimento aiuta anche la terapia perché potenzia la muscolatura e facilita la respirazione.

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