Ecologia

Le piantagioni di alberi “alieni” danneggiano l'ambiente

PiantagioniIn tutto il mondo alberi “alieni” vengono piantati in grandi piantagioni commerciali per produrre materie prime industriali, causando danni irreparabili al suolo, all’ambiente e alle comunità locali.

Per mano dell’industria, piante esotiche, o “aliene” strappate al proprio ambiente, scacciano gli ambienti naturali di un’altra regione.

La colpa non è degli alberi, che sono essenziali nell’ambiente in cui sono nati e cresciuti, la colpa è di chi li pianta nel posto sbagliato, per profitto o per ignoranza.

Gli eucalipti vengono abbattuti in Australia, da cui provengono, e piantati a milioni come eserciti a ranghi serrati in Sudamerica e Sudafrica.

L’africana acacia viene invece estirpata dalle proprie foreste native e viene mandata a distruggere e invadere le foreste pluviali del Sudest asiatico per produrre carta.

L’americano douglas occupa il posto di piante autoctone in Scandinavia, in Europa centrale e perfino nelle nostre aree urbanizzate.

Mentre da decenni Legambiente e le altre associazioni ambientaliste onorano la festa dell’albero piantando decine di migliaia di alberi originari (nativi) in ciascuna regione, c’è chi sembra invece voler onorare la globalizzazione: Casapound ha organizzato un grande battage pubblicitario striscioni nel cemento “gli alberi sono le colonne della nazione”, a firma dell’associazione collaterale “La Foreste che Aavanza" corredati da qualche sparuta pianta esotica: conifere a Bari, douglas a Ascoli Piceno, thuje a Pavia.

Paolo Barnard: centinaia di milioni di rifugiati climatici

Migranti climatici«Se pensate che i migranti di oggi siano un problema, non avete ancora visto nulla. E questo lo dico con un rispetto angosciante per le stragi nel Mediterraneo», afferma Paolo Barnard.

«Vi sembrano troppi 1 milione di arrivi via mare in Europa nel 2015? Ce ne sono 300 milioni in India che prima o poi partiranno. Dieci milioni in Bangladesh, come minimo. E in Africa del nord e Sahel le stime sono talmente alte che gli esperti non sanno quantificarle oggi».

E cosa spingerà questo tsunami di migranti inimmaginabile verso di noi? La guerra?

«No, è la causa secondaria», come la povertà?

Il vero motivo – che porta con sé guerra e fame – è un altro: il cambiamento climatico. «È provato oltre ogni dubbio», scrive Barnard sul suo blog. «Basta sfogliare le relazioni presentate all’Accordo di Parigi sul Clima nel dicembre 2015, e i dati sono tutti lì. E sono orrore liquido».

Perfino in Siria, il “climate change” viene prima – molto prima – del conflitto, come causa di esodo. È «il vero inizio della crisi demografica» in quel martoriato paese. Crisi climatica, innanzitutto, «che poi ha alzato le tensioni per sfociare in guerra».

Inquinamento luminoso in Svizzera: i LED peggioreranno la situazione

Inquinamento luminoso in Svizzera: i LED peggioreranno la situazioneSe tutte le illuminazioni esterne in Svizzera venissero equipaggiate di LED bianchi neutri, l'inquinamento luminoso potrebbe raddoppiare rispetto ai livelli del 2015.

A lanciare l'allarme, rivolto anche alle autorità, è Dark Sky Switzerland, associazione che lotta contro questo tipo di fenomeni.

Già oggi un terzo della popolazione mondiale non può osservare la Via lattea dalla propria abitazione a causa delle fonti luminose. Questo dato sale al 60% in Europa. In Svizzera, le emissioni di luce sono aumentate del 70% dagli anni '90. Il passaggio totale ai diodi a emissione di luce (LED) farebbe peggiorare ulteriormente la situazione, afferma Dark Sky Switzerland (DSS) in un comunicato odierno.

“Ogni illuminazione artificiale è inquinamento luminoso”, ha affermato all'ats Stefano Klett, vice presidente di DSS. I LED bianchi neutri non farebbero che peggiorare le cose. Questa tecnologia produce alla fonte una luce detta "blu", che si disperde fortemente nell'atmosfera.

Nelle Alpi svizzere, l'aumento di luminosità incrementerebbe dall'attuale 8% al 32%, mentre nelle zone urbane si passerebbe dal 1020% al 2050%, ovvero quasi il doppio. Nelle aree delle grandi città come Zurigo la luminosità potrebbe essere percepita fino a 50 chilometri di distanza.

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