Ricerche

Metodo per diventare un “atleta della memoria”

MemoriaLa tecnica utilizzata dagli "atleti della memoria" per ricordare lunghissime sequenze di numeri o di parole consente anche alle persone normali di raggiungere prestazioni mnemoniche simili: lo ha dimostrato una nuova ricerca sperimentale, che ha evidenziato alcune differenze nelle connessioni cerebrali dei soggetti sottoposti a uno specifico addestramento (red)

Li chiamano “atleti della memoria” e il loro sport è ricordare lunghissime sequenze di numeri, parole o di simboli senza nessuna correlazione tra loro.

Molte di queste persone attribuiscono la loro capacità straordinaria all'uso del cosiddetto “metodo dei loci” o di sistemi mnemonici simili. Un nuovo studio apparso sulla rivista “Neuron” e firmato da un gruppo di ricercatori della Stanford University School of Medicine ha dimostrato ora che il metodo può essere insegnato a persone senza particolari doti di memoria, che così si avvicinano per capacità mnemoniche ai soggetti più dotati.

Il motivo è da ricercare, secondo i dati di imaging cerebrale, negli schemi di attività cerebrale che vengono attivati dal metodo dei loci.

Il metodo vanta antichissime origini: veniva infatti usato dagli oratori greci e latini e ha lasciato traccia anche nel lessico italiano, nelle espressioni “in primo luogo” e “in secondo luogo”.

I virus si possono combattere. Basta ascoltarli quando si parlano

I virus si possono combattere. Basta ascoltarli quando si parlanoAlcune delle più grandi scoperte scientifiche sono avvenute quasi per caso.

Come quella di una equipe di scienziati israeliani che potrebbe essere l'ultima frontiera della lotta ai virus più devastanti, come l'Hiv. Il team del Weizmann Institute of Science, istituto di ricerca israeliano, guidato da Rotem Sorek ha scoperto come combattere i virus 'ascoltando' le loro conversazioni.

Nello studio pubblicato su Nature viene spiegato che quando i virus devono decidere se uccidere o 'semplicemente' colpire il loro ospite (con un attacco 'soft') si scambiano dei messaggi chimici. L'intercettazione di tali messaggi - o meglio l'identificazione della proteina utilizzata dai virus per comunicare - potrebbe essere la chiave per nuovi farmaci anti-virali.

Una scoperta avvenuta per caso

Lo studio è stato condotto sui virus batteriofagi, o fagi, ovvero quelli che attaccano i batteri. In particolare i ricercatori israeliani stavano studiando una specie batterica chiamata 'Bacillus subtilis' per provare che i vari batteri si allertano tra di loro attraverso dei messaggi chimici sulla presenza dei fagi. Ma i ricercatori hanno scoperto che anche un invasore virale del batterio in questione - un fagio chiamato phi3T - emette questo genere di messaggi che influenzano il comportamento degli altri virus.

Un pisolino dopo il pranzo dona benefici al cervello

Pisolino pomeridianoBenefici di un pisolino. Un pisolino di un’ora dopo pranzo può essere un toccasana per il cervello.

Soprattutto a una certa età. I pensieri diventano più nitidi, le funzioni a livello mentale migliorano e così anche la capacità di prendere decisioni, obiettivi chiave mano a mano che si invecchia. Gli stessi effetti non si hanno né dormendo meno né di più.

Emerge da uno studio della Johns Hopkins University, nel Maryland, pubblicato su Journal of the American Geriatrics Society.

Lo studio ha preso in esame circa tremila adulti cinesi (2974 per la precisione), dai 65 anni in su. Circa il 60% ha riferito di fare un pisolino dopo pranzo, di una durata variabile tra i 30 e i 90 minuti, con la maggioranza che dormiva per circa un’ora.

Sui partecipanti allo studio sono stati effettuati dei test.

È stato chiesto loro quale fosse la data del giorno, la stagione dell’anno e si sono dovuti cimentare nella soluzione di alcuni problemi di matematica di base.

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