Dalla parte del cittadino

Italiani sempre più poveri

PoveroIn un paese dove 3 milioni di persone hanno smesso di cercare lavoro, record in Europa e massimi dal 2004, forse non deve sorprendere così tanto che un quarto delle famiglie è a rischio povertà.

È aumentata considerevolmente la percentuale di italiani che potrebbe 'scivolare' al di sotto della soglia di indigenza, secondo le stime del direttore dell'Osservatorio nazionale per la salute nelle Regioni italiane, Walter Ricciardi.

"Con l'attuale crisi e gli aggravi economici per i cittadini – avverte Ricciardi – stimiamo un aumento del 7% degli italiani che potrebbero scivolare al di sotto della soglia di povertà".

Per via della crisi finanziaria i disoccupati e inattivi intanto crescono sempre di più di numero. In particolare tra giovani e donne. Per gli "scoraggiati" si tratta del tasso più alto da 8 anni: sono un milione e mezzo circa.

Che differenza c'è tra i falsari napoletani e quelli della B.C.E.

TotòMolti, di recente, avranno sentito parlare di Giugliano, paese in provincia di Napoli, passato alle cronache come la patria dei migliori "falsari" d'Europa, poichè il 60% di tutte le banconote in euro false che circolano nell'Unione Europea vengono create proprio da stamperie clandestine site in questo paese.

I falsari di Giugliano sono ormai etichettati come "Napoli Group", con una logica aziendale ben definita:

1) il finanziatore della stamperia, che poi è anche il committente. Di solito un personaggio minore dei clan della Camorra, che si occupa di trovare una macchina tipografica offset di seconda mano (quelle nuove a quattro colori costano anche 500 mila euro), la filigrana, gli inchiostri, gli altri strumenti.

2) il tipografo, addetto alla produzione.

3) il distributore, ovvero l'uomo di fiducia del committente, colui che ha il compito di organizzare un deposito, rigorosamente lontano dalla stamperia, e di tenere i contatti con i clienti.

Il distributore "vende", o per meglio dire "spaccia", gli euro falsi ai suoi clienti (malavitosi o commercianti) al prezzo del 10% del valore nominale (la cifra sulla banconota).

I cittadini italiani devono spendere di più per curarsi

StarnutoSecondo uno studio del Censis la spesa pubblica è sempre meno adeguata, dopo i tagli al settore della Sanità.

I cittadini pertanto devono rivolgersi al settore privato... dove i costi sono sensibilmente maggiori. Rispetto al 2007-2010 risulta che i cittadini italiani spendono circa l'8% in più in visite e medicinali.

La ricerca è stata eseguita nell'ambito delle attività del Forum per la Ricerca Biomedica ed è presentata a Roma da Carla Collicelli e Giuseppe De Rita, rispettivamente vicedirettore e presidente del Censis.

“È stimato in 17 miliardi di euro nel 2015 il gap totale cumulato tra le risorse di cui ci sarebbe bisogno per coprire i bisogni sanitari dei cittadini e i soldi pubblici che presumibilmente il Servizio sanitario nazionale (SSN) avrà a disposizione”.

Quindi tra la necessità e la quantità disponibile avremo una differenza di ben 17 miliardi di euro!

Questo significa che saranno ancora gli ammalati a farne le spese... dovranno ancora mettere mano ai propri risparmi.

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