Dalla parte del cittadino

Ticinesi: acquistare, spendere e consumare in Ticino significa garantire il futuro del Cantone

Negozi di via Nassa a LuganoIl 41% dei nuclei familiari almeno una volta alla settimana va a fare la spesa in Italia. E poi c'è chi chiama i padroncini per imbiancare l'appartamento o piastrellare il bagno. Serve una svolta responsabile

Lunedì abbiamo lanciato il nostro appello "Giù le mani dal lavoro" al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio. La petizione online, in un solo giorno di raccolta firme, ha raggiunto un successo di adesioni straordinario e del tutto inatteso. E se non hai ancora firmato clicca qui.

All'autorità politica abbiamo chiesto misure concrete e con la massima urgenza per rimediare al grave e costante degrado del nostro mercato del lavoro. Ma siamo convinti che non è sufficiente appellarsi alla politica. Anzi, è addirittura ipocrita, se all'appello non aggiungiamo quotidiani gesti concreti.

Come abbiamo scritto più di una volta la cosa più importante è ricostruire un senso di comunità. Per farlo dobbiamo innanzitutto assumerci le nostre responsabilità come singoli cittadini e smetterla di pensare che basta delegare ai politici la ricerca delle soluzioni. Abbiamo il dovere di partecipare attivamente, ognuno secondo le sue possibilità, a questa fase decisiva della nostra Storia che segnerà in maniera indelebile il nostro futuro e quello dei nostri figli.

Tutti dobbiamo fare qualcosa. E qualcosa di più difficile e costoso che mettere una firma. Dobbiamo riprenderci in mano il nostro destino.

Ora in Italia si possono sequestrare per intero stipendi e pensioni

Clicca per ingrandireBrutte notizie per i lavoratori dipendenti e per coloro che percepiscono la pensione.

Nelle pieghe del Decreto Salva Italia si rileva che sarà possibile da parte di eventuali creditori ottenere il pignoramento della pensione (cosiddetto pignoramento presso terzi).

I pensionati rischieranno così di perdere tutta la rata mensile e non più solo un quinto, come previsto dal codice di procedura civile.

Lo stesso allarme è scattato anche per chi vive di busta paga. Il d.l. riguarderebbe infatti pure i lavoratori dipendenti percipienti salario mensile in busta paga. Sostanzialmente sarebbe stato legalizzato il superamento del limite del "quinto pignorabile" previsto invece dal codice di procedura civile.

Fermo restando quanto previsto dalle norme, è stato semplicemente trovato un escamotage che consente di rivalersi per intero, grazie al fatto che, da dicembre 2012, anche pensioni e stipendi, se superiori ai mille euro, non sono più pagabili in contanti ma esclusivamente tramite conto corrente bancario, postale o libretto di risparmio.

Giovani europei sempre più a rischio povertà

Clicca per ingrandireÈ vicino all'"esclusione sociale", secondo un rapporto Eurostat, il 50 per cento di chi ha meno di 18 anni con genitori che hanno “uno basso livello di educazione" e chi ha almeno un genitore nato in un altro Paese rispetto alla residenza

Un terzo dei giovani a rischio povertà. L’allarme proviene dai dati Eurostat del 2011, che segnalano il 27 per cento degli under 18 “a rischio povertà e di esclusione sociale”. L’Italia, in particolare, supera la media europea col 32,3 per cento.

I dati sui bambini e ragazzi superano quindi quelli che riguardano la popolazione adulta. Nell’Unione Europea, infatti, è a rischio povertà il 24 per cento di chi è tra 18 e 64 anni. Percentuale che sale al 28,2 per cento in Italia.

Sono a rischio di povertà, secondo il dossier, il 50 per cento dei ragazzi con genitori che hanno “uno basso livello di educazione“, bel oltre il 22 per cento di chi vive in famiglie con un livello “medio” di educazione e il 7 per cento nel caso di una formazione “elevata”. Il divario è evidente anche considerando le famiglie di immigrati. Tra chi ha almeno un genitore nato in un altro Paese rispetto alla residenza, infatti, nel 2011 il 32 per cento era a rischio di povertà, contro il 18 per cento tra chi vive in famiglie di non immigrati.

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