Dalla parte del cittadino

Per pagare le tasse quasi tutte le aziende italiane sono costrette a indebitarsi

IndebitatoPer il 74% delle imprese la pressione fiscale è cresciuta del 22%. Risultato: non investono, non pagano i fornitori e licenziano

Più di un'azienda su due si indebita per pagare le tasse. È il risultato di un'indagine di Confartigianato, secondo cui il 58% degli intervistati, pari a 615.000 aziende, deve ricorrere a prestiti bancari o è costretto a chiedere al fisco dilazioni di pagamento.

E addirittura 40.000 imprenditori non potranno pagare le imposte per mancanza di liquidità. Il sondaggio Ispo/Confartigianato su un campione di imprenditori artigiani, condotto tra il 6 il 12 dicembre, rivela che per il 74% delle imprese, pari a 1.067.214 aziende, negli ultimi 12 mesi la pressione fiscale è cresciuta in media del 22,6 per cento.

La quota nazionale del 74% di imprese che dichiarano un aumento delle tasse viene addirittura superata nei casi delle imprese con dipendenti (79%), in quelle localizzate nel Nord Ovest (83%) e nel Mezzogiorno (80%), nelle aziende impegnate nel settore dei servizi alla persona (80%).

Fisco cannibale - A causa della pressione fiscale da record il 33% degli imprenditori è stato costretto a ritardare il pagamento dei propri fornitori, mentre il 29% ha dovuto rinunciare a fare investimenti in azienda.

In Italia esiste un progetto per obbligare tutti ad abbandonare le banconote

Pagamenti elettroniciProgetto segreto per abbandonare le banconote: sconti Irpef e acquisti deducibili per i cittadini, credito d'imposta e dichiarazione precompilata per i commercianti

Prima la «pesca a strascico» tra tutti i contribuenti, poi le «verifiche a tappeto» sui dati in arrivo dalle banche. Può essere riassunto così, con due sole mosse, il funzionamento del redditometro varato dal fisco e in pista a gennaio. Operazione sulla quale, però, non mancano i dubbi, in particolare sulla correttezza degli estratti conto bancari.

Non a caso i tecnici delle Entrate stanno già studiando il piano «B» per aumentare il gettito dello Stato: tutti i pagamenti elettronici e tracciati, addio scontrini, spese deducibili per le famiglie e sconti fiscali ai commercianti col credito d’imposta. Nel mirino gli acquisti fatti in contante: montagna da 330 miliardi di euro l’anno sotto la quale si nasconde senza dubbio una fetta enorme di evasione, tra i 25 e i 30 miliardi secondo conteggi riservati.

A svelare l’effettivo meccanismo dei nuovi controlli antievasione e i progetti top secret del fisco è stato un funzionario delle Entrate, a colloquio nei giorni scorsi con i rappresentanti di varie associazioni di categoria. I parametri Istat su consumi e automobili (si utilizzerà lo storico mensile «Quattroruote»), dice, serviranno per la scansione di massa. Una sorta di «pesca a strascico» che porterà a galla una valanga di presunti furbetti delle tasse.

La povera Italia in mano a un gruppo di strani tecnici

Governo tecnico di MontiQuesto si che è un gran capolavoro del Governo tecnico! E pensare che sono stati chiamati per risolvere i problemi ma, a quanto è dato vedere, stanno complicando, e di molto, la vita di moltissime imprese le cui sorti sono già di suo appese ad un filo.

Questa volta, nel rituale silenzio dei media, l'intervento del governo riguarda proprio le imprese operanti nel settore agroalimentare. Le quali imprese, per legge entrata in vigore già lo scorso 24/10/2012, dovranno regolarizzare il pagamento delle rispettive forniture entro 30 o 60 giorni, a seconda se trattasi di cessione di beni deteriorabili o meno.

Al di la del fatto che la normativa è censurabile sotto diversi profili, ciò che preme evidenziare in questa sede è che, la normativa introdotta:

1) Pone ulteriori adempimenti burocratici a carico delle imprese, già ai limiti dell'insostenibilità;

2) Accorcia di molto il ciclo finanziario delle imprese già in sofferenza;

Per quanto riguarda la prima fattispecie, la normativa dispone che le cessioni di prodotti agro alimentari dovranno essere effettuate in forma scritta, attenendosi a un dettato ben preciso, pena la nullità del contratto.

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